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martedì, Settembre 30, 2025
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Storia dei guanti nella moda nascita e tradizione

guanti muffole lana
Storia dei guanti nella moda nascita e tradizione

I guanti sono nati in tempi antichi, la prima forma primitiva in pelle, a forma di manopola, venne adottata dai vichinghi per proteggersi le mani dal freddo. Successivamente, nei secoli a venire, i guanti divennero un accessorio d’abbigliamento destinato alla nobiltà. Oltre ad essere usati per l’abbigliamento, i guanti divennero anche un accessorio per alcuni sport e, infine, nel 1889 nacquero anche gli utilissimi guanti chirurgici.

Storia dei guanti nella moda i vichinghi

I vichinghi erano un popolo che vivevano in paesi freddi come quelli scandinavi. Si vestirono di pelli calde e pellicce, ed adottarono così, anche l’uso di caldi guanti senza dita, delle manopole facili da calzare che tenevano calde le mani.

Un popolo che non passò alla storia solo per le navi inaffondabili vichinghe, saccheggiò in lungo e in largo l’Europa e nel VI secolo vi diffuse i guanti. Le popolazioni vichinghe si stanziarono in diverse aree geografiche, portando con loro usi, costumi, tradizioni, e alcuni capi dell’ abbigliamento vichingo simile a quello dei celti e dei galli.

Citati in molti componimenti antichi, come in quelli di Erodoto, ed Omero nell’Odissea, i guanti hanno costellato la storia dell’umanità. Ma anche le pitture rupestri testimoniano che gli uomini primitivi, sin dall’era glaciale, indossavano delle semplici muffole.

Storia dei guanti nei popoli antichi

Ma i guanti hanno una storia antica, usati per proteggersi dal freddo, dallo sporco o per prestigio, vennero adottati anche dai popoli egizi, come testimoniano molti reperti trovati nelle tombe.

Furono trovati un paio di guanti in lino allacciati al polso, anche nella tomba di Tutankhamon. Si tratta di uno dei più antichi reperti esistenti risalenti approssimativamente, al 1343 a.C. 1323a.C.

Guanti in lino di Tutankhamon
Guanti in lino di Tutankhamon [credit foto www.photo.rmn.fr]

Le donne egizie, dopo aver trattato le mani con unguenti indossavano i guanti dalla forma di sacchetti senza le dita che, in seguito, si trasformarono in sacchetti con il dito pollice.

Anche i Longobardi indossavano i guanti. Durante il rito nuziale lo sposo, donava alla sposa un suo guanto. Gli antichi romani invece, avevano due tipi di guanto: i digitalia che coprivano le dita della mano, ed i guanti manicae che coprivano interamente la mano.

I guanti nel medioevo

Nel XIV secolo si diffusero i guanti di posta, resistenti, nati per proteggere le mani, utilizzati dai cavalieri sotto i guanti in metallo. Storicamente, dunque, i popoli che indossarono delle protezioni per le mani, incluse nelle armature, furono molteplici, ma la storia della moda del guanto, invece, ha origini più recenti.

Nella storia della moda nel medioevo i guanti divennero di uso comune, ma erano più semplici, realizzati a maglia per i poveri, o cuciti in pelle o tessuto per i ricchi, mentre i cavalieri indossavano dei guanti in metallo che coprivano anche il polso.

I guanti in Europa ed il ceto sociale

Se gli egizi utilizzavano i guanti cone simbolo di prestigio, non furono da meno gli europei. Oltre a proteggere le mani dal freddo e dal sole, i guanti ebbero la funzione di indicare il rango e lo status sociale di chi li indossava. Da semplici involucri a sacchetto, divennero più raffinati; si svilupparono i modelli con le dita che permisero l’uso libero delle mani.

Usati dai cavalieri e dai nobili, adottati in molte occasioni formali e non, come nelle incoronazioni in Inghilterra dal 973 d. C. in poi, i guanti divennero simbolo di superiorità, motivo per cui, stringere la mano senza togliersi il guanto, era segno di maleducazione.

Quando un nobile si sfilava un guanto e lo gettava a terra ai piedi di un’altra persona, lo invitava a duello, e da qui nacque il detto “gettare il guanto“, ossia sfidare.

Infine, nella massoneria, i guanti fecero parte dell’abbigliamento di Loggia e rappresentarono un simbolo di onore. Nella moda del dell’800 si diffusero, come immancabile accessorio, i guanti da passeggio, spesso accompagnati da cappellini e ombrellini parasole.

Stessa sorte avranno i guanti nella moda degli anni 60, periodo in cui per moda, le donne portarono i guanti bianchi per uscire a passeggio, per andare a fare acquisti, o per lavorare come segretaria.

Evoluzione dei guanti nella moda dal 500 all’800

In Europa nel XVI secolo si diffuse la moda di indossare i guanti profumati. Ogni guanto prese il nome di una fragranza: “Gant d’occasion à la Frangipaire” “Gant de neroli” tanto per citarne alcuni. Per profumare il guanto si usava mescolare olio di mandorle ed essenze odorose con grasso animale imbevendone i guanti.

Narra una storia che Caterina de Medici, per liberarsi di una nemica fastidiosa, spedì un paio di guanti avvelenati alla Regina di Navarra che dopo poco morì. Sembra che anche un principe spagnolo fu vittima di un suo dono avvelenato in guanti.

Molti quadri del 500 ritraggono uomini e donne con i guanti, segno di eleganza e raffinatezza, come nel caso ”dell’Uomo dal guanto” di Tiziano.

Nel 600 e nel 700, erano molto di moda i guanti ricamati, poi nel periodo Neoclassico, parallelamente alle maniche degli abiti che si accorciarono, le donne presero ad indossare guanti lunghi ed eleganti.

L’usanza dei guanti lunghi si mantenne anche nell’800, specie per la sera e le serate a teatro, mentre per il giorno, e per lo svago, si predilessero guanti corti.

Guanti da donna, 1760 1790 al V&A museum
Guanti da donna, 1760 1790 al V&A museum

Da guanti semplici in pelle a mo’ di muffola (sacchetto) o di lino, ad oggi, i guanti moderni si sono andati via via, diversificando. Sono nati guanti in pelle, guanti in tessuto e in lana, lunghi, corti, senza dita, preziosi, in seta e in pizzo, questi ultimi due modelli utilizzati per gli abiti da sposa.

Con l’avvento della nuova sartoria dell’ 800 prima, e del processo industriale poi, e con l’invenzione della macchina per cucire Singer nel 1851, i guanti divennero di uso comune, anche se esistevano modelli economici e modelli raffinati e di lusso.

Quanti e tipologie principale

Si possono suddividere i guanti in quattro categorie principali:

  1. Guanti da lavoro: giardinaggio, muratura, lavorazione del ferro etc. ma anche guanti domestici per le pulizie. In relazione al tipo sino realizzati in gomma, pelle, misto pelle cotone, etc.
  2. Guanti moda: realizzati in pelle, camoscio, cotone, lana, raso in seta, pizzo, lino e sintetico.
  3. Guanti igienici chirurgici: utilizzati per proteggere da infezioni e contaminazioni.
  4. Guanti sportivi: utilizzati in diverse discipline sportivi realizzati sia con le dita che senza, sia imbottiti che non.

Guanti da lavoro

Sotto questa nome si raccolgono una serie di guanti da lavoro: quelli per le pulizie domestiche, i guanti da giardinaggio, guanti di protezione come quelli adottati nei cantieri, da fabbri, muratori ed altro. Spesso composti da uno o più materiali risultano molto resistenti e si usano per proteggere le mani da incidenti ed infortuni.

Guanti da lavoro
Guanti da lavoro

I guanti nello sport

Nello sport vediamo usare i guanti in moltissime discipline: nel calcio per i portieri, nel pugilato, nel sollevamento pesi, nel ciclismo, nella scherma e nell’equitazione, nel baseball, golf, sci, nella falconeria sin dal medioevo, e così in molte altre discipline sportive.

I guanti da portiere furono inventati da William Sykes proprietario di una selleria, in cui lavorava manufatti in pelle, a Horbury nello Yorkshire. Aveva intuito che nel football, nato da poco in Inghilterra, i guanti potevano rivelarsi utili.

Orientò i suoi sforzi sulla produzione dei palloni da calcio in cuoio e brevettò i guanti da calcio nel 1885, anche se questo accessorio riscosse il dovuto successo solo successivamente, nel dopoguerra.

I guanti nello sport
I guanti nello sport

Nascita dei guanti chirurgici

Anche la storia della nascita dei guanti chirurgici è bizzarra e casuale. Intorno alla metà dell’800 i decessi per infezione dopo il parto e gli interventi chirurgici erano altissimi (circa il 50%). Si capì che il lavaggio delle mani e la disinfezione con derivati del cloro e fenolici facevano diminuire i decessi per infezione e le febbri puerperali grazie all’intuizione di Holmes a Boston e Semmelweiss a Vienna.

Alla fine del secolo però, vi fu un infermiera Caroline Hampton che decise di lasciarle il suo lavoro per la forte dermatite causata da allergia dovuta proprio alle sostanze fenoliche. Il Dottor Halsted, che capo chirurgo, che successivamente sposò la Hampton, chiese alla Goodyear Tubber Company di creare dei guanti per la sua infermiera. Successivamente questo tipo di guanti fu adottato in sala operatoria anche da altri infermieri e medici. Ma, per l’uso dei guanti monouso, si dovrà aspettare il 1964. Gli attuali guanti monouso sono in lattici, vinile e nitrile.

guanti chirurgici
Guanti chirurgici

I guanti oggi

Attualmente i guanti vengono utilizzati sia in ambito sportivo, in moltissime discipline, che in ambito lavorativo, come nei cantieri, nel giardinaggio o nei lavori domestici, oltre che in ambito sanitario. Nella moda i guanti costituiscono un accessorio molto in uso e versatile, facilmente reperibile sia in versione economica che di lusso, sportivi, in calda lana o eleganti.

Curiosità sui guanti iconici

guanti con Swarowski  indossati da Michael Jackson
Guanti con Swarowski indossati da Michael Jackson

A partire dagli anni 50, molti stilisti e designer arricchiscono le proprie creazioni di accessori e tra essi, rientrarono anche i guanti. Christian Dior, Elsa Schiapparelli ed Hermés furono alcuni di loro.

Anche le star sfoggiano guanti pregiati, preziosi ed eclettici; non possiamo non citare gli iconici guanti con Swarowski indossati da Michael Jackson nel 1984, proprio durante il tour Victory.

I guanti di Michael Jackson vennero venduti successivamente all’asta ad una cifra da capogiro: 190.000,000 dollari nel 2010, alla Las Vegas.

Amamelide o Hamamelis Virginiana specie botanica usi in erboristeria

Amamelide o Hamamelis Virginiana specie botanica usi in erboristeria
Amamelide o Hamamelis Virginiana specie botanica usi in erboristeria

L’Amamelide è una specie botanica molto usata in erboristeria per le sue benefiche proprietà astringenti, antiinfiammatorie, antibatteriche, antivirali, emostatiche e vasocostrittrici. Il suo nome botanico è Hamamelis Viriginiana ed appartiene alla famiglia delle Hamamelidaceae.

Si tratta di una specie botanica che venne usata, sin dai tempi antichi, per curare le ferite, attenuare le scottature, e intervenire su problemi venosi e capillari. Attualmente viene impiegata in farmacologia, erboristeria e cosmetica per vari preparati. Scopriamo di più su questa pianta officinale.

Amamelide o Hamamelis Virginiana

L’Amamelide è un arbusto o piccole alberello grazioso, originario delle foreste del Canada, ma anche di alcune zone più settentrionali dell’America come la Florida, il Texas ed il Nebraska. Questa pianta è caratterizzata da foglie caduche di colore verde bruno, grandi e picciolate, con evidenti nervature presenti sia sulla pagina superiore che inferiore, e da una piacevole fioritura giallo intensa prolungata.

I fiori dell’Amamelide sono riunite in glomeruli ascellari, a loro volta riuniti a due o tre, caratterizzati da peduncoli corti e quattro sepali ciascuno con quattro petali. Fiorisce in autunno (Settembre e Ottobre) fino ad inizio primavera (in genere da Gennaio ad Aprile). Il frutto è costituito da una capsula legnosa composta da due logge che contengono due semi scuri e lucidi.

Amamelide o Hamamelis Virginiana
Amamelide o Hamamelis Virginiana alberello dai fiori gialli

Raccolta Amamelide e parti utilizzate

In genere, la si raccoglie in primavera, mentre, le parti utilizzate della pianta sono in prevalenza le foglie, ma si utilizza anche la corteccia. Foglie e corteccia si raccolgono preferibilmente, prima che la pianta fiorisca.

Nella Hamamlis Virginiana sono presenti i seguenti composti chimici: Tannino, sesquiterpeni, fenolo, colina e saponina. Le foglie contengono l’amamellitannino, un tannino glicosilato, mentre la corteccia contiene acido gallico.

Proprietà d’uso e utilizzo

Abbiamo visto che, oltre ad avere proprietà di vasocostrizione, si tratta di un ottimo rimedio antinfiammatorio, antibatterico e antivirale, grazie al contenuto di tannini gallici. Usato per le emorroidi, le varici, le flebiti e le infiammazioni oculari, si utilizza anche per combattere l’acne, un problema che affligge molti giovani.

Come usare Hamamelis? Il principio attivo viene utilizzato sotto forma di tintura, infuso e in acqua distillata. Lo si trova anche in creme e pomata.

A cosa serve la pomata di Amamelide? A curare tutta una serie di problematiche legate a capillari e vene; ma non solo. Utile anche per prurito, punture d’insetti e gonfiori può risultare tossica se usata in quantità non consona.

Curiosità sull’Amamelide

L’Amamelide è stata importata in Europa intorno al 1735. Essendo molto ricca di tannino viene utilizzare per curare le varici e la couperose. Anche la cosmetica ne fa largo uso sempre per la creazioni di prodotti che prevengono la fragilità capillare.

1) Una pianta con azione molto simile all’amamelide ce l’ha il nostro nocciolo.

2) I nativi americano utilizzavano il decotto di Amamelis per far cicatrizzare le ferite in modo veloce, disinfettandole.

3) Nell’800 con il distillato di Amamelis, i coloni europei si curavano le scottature solari. Attualmente due altre specie botaniche, piante fitoterapiche ottime per le scottature sono Aloe e Calendula.

Come molte altre piante fitoterapiche anche l’ Amamelide o Hamamelis Virginiana possiede proprietà terapeutiche che aiutano a combattere vari disturbi e problematiche del corpo umano, grazie ai suoi preziosi principi attivi.

Cucire con ago e filo: punto base facile

denim tessuto
Cucire con ago e filo: punto base facile

Eccovi in difficoltà: non avete mai cucito, e vi serve dare due punti a mano a un pantaloncino o ad una maglietta, e vi state chiedendo: come fare? Per cucire con ago e filo vi sono varie tecniche e punti, ma c’è un punto base che va bene per tutto e soprattutto, per tutti. Come per molte cose, per ottenere cuciture ben fatte occorre esercitarsi ma, nel caso di un rammendo urgente, accontentatevi delle vostre capacità, con il tempo imparerete a cucire meglio con ago e filo ottenendo cuciture ben fatte.

Cucire con ago e filo: punto base facile

Ho già realizzato diverse guide sul cucito in questo sito, tra esse, una guida dettagliata che vi consiglia come cucire, e che ago usare in relazione al tipo di tessuto (la trovate sotto) e vi consiglio di leggerla con attenzione.

Come cucire a mano capi e tessuti

Letta la guida sul cucito in alto, ora passiamo alla cucitura base da utilizzare per cucire un po’ di tutto, dallo strappo alla camicetta, all’orlo dei pantaloni e così via.

punto lineare e punto surfilo
Punto lineare o punto all’indietro e punto sorfilo

Cucire a mano con il punto lineare o punto indietro

Il punto base per cucire, chiamato punto di cucito lineare o punto indietro è molto facile da realizzare. Le prime volte non vi verrà drittissimo, ma non importa, l’importante è che assolva a pieno la sua funzione di aggiustare il capo scucito. Questo punto di cucito si realizza sia a mano che con la macchina per cucire.

La sua realizzazione è semplice, guardando la prima immagine si vede che l’ago deve passare sotto al tessuto per circa 4 mm, (o 2), in questo modo si realizza un punto coperto di circa 2 mm ( o 1) e ne rimane uno scoperto di 2 mm (o 1), che si coprirà con il prossimo punto che avviene sempre passando l’ago sotto al tessuto e poi sopra ma per metà. Questo punto è valido anche per cucire chiusure lampo, toppe, orli e molto altro. E’ molto usato in due file parallele per cucire tessuti in jeans.

In base al tipo di cucitura si possono realizzare punti di cucito facili molto più corti e stretti od anche più lunghi da 1 millimetro in su. Cucire non è difficile, ma cucire bene richiede pratica e tentativi. Con il tempo e la pratica, si impara a realizzare punti di cucito sempre migliori.

Orlo e sottopunti cucire con il punto Surfilo o “Sorfilo”

Oltre al punto lineare per cucire che è facile e intuitivo, si può adottare anche il punto Surfilo. Il punto Surfilo è quello che si utilizza per fare l’orlo ai pantaloni eleganti e non, o per passare i “sottopunti”. Entrambi sono due punti per cucire facili e resistenti.

orlo pantalone uomo
Orlo pantalone uomo

Tipo di tessuto e cucire con filo doppio o semplice

A seconda del tipo di tessuto è consigliabile usare il filo per cucire semplice con nodo solo da un capo, come nel caso di tessuti leggeri e cuciture che devono vedersi poco, o al contrario, filo in doppio e nodo unico alla fine per cuciture che devono resistere o rammendare.

Come fare l’orlo ad un gonna a ruota o a tubo

I punti di cucitura esistenti sono molti, alcuni adatti per il ricamo, come il punto erba, altri per la creazioni di abiti, altri ancora, per rammendo, cuciture e piccoli interventi, come questi che vi ho elencato in questa guida sul cucito.

Cucire con ago e filo: e il punto base facile, sono operazioni che non richiedono grande maestria ma solo tempo e pazienza.

Il consiglio è di esercitarsi nella realizzazione dei punti per cucire a mano su dei campioni di stoffa e vedrete che in breve tempo le vostre capacità di cucito miglioreranno velocemente, senza grandi problemi.

Trasporti antichi la macchina a vapore

Trasporti antichi la macchina a vapore
Trasporti antichi la macchina a vapore

Nel 500 e nel 600 ci si spostava per cielo con la mongolfiera, e per mare, con le imbarcazioni; tra esse le navi da trasporto fenice, greche e romane erano davvero all’avanguardia. Per via terra si usavano i carri, ma la vera rivoluzione dei trasporti si avrà grazie alla scoperta della macchina a vapore che verrà applicata, nel tempo sia nei mezzi di trasporto per mare che di terra.

Certo è che di progressi se ne erano fatti molti dai tempi delle imbarcazioni della preistoria, e dagli spostamenti per via terra con i cavalli, ed altri animali da tiro. Vediamo come si arriva ai mezzi di trasporto a vapore antichi, grazie alle invenzioni e all’intuito di scienziati e ricercatori dell’epoca.

La macchina a vapore

Tante storie sono nate e si narrano intorno alle grandi scoperte. Una di queste storie riguarda Newton e la scoperta della forza di gravità; Newton sembra fosse seduto sotto un albero dal quale si staccò una mela che lo colpì in testa, evento che causò la sua grande intuizione. Ciò lo convinse della presenza di una forza che attirava i copri verso il terreno: la forza di gravità.

Anche la macchina a vapore ha la sua storia: gli uomini erano abituati a veder bollire l’acqua nella pentola per cuocere i cibi, ma ci fu una “pentola” in particolare, che divenne molto famosa, la pentola di Papin, un noto medico con l’hobby della fisica il quale inventò la pentola a pressione, ed intuì le potenzialità della forza del vapore.

Trasporti antichi e scoperte

Nel tempo, di applicazione in applicazione, e a forza di tentativi e prototipi, si passò dalla pentola a pressione traballante, alla costruzione di un cilindro dotato di stantuffo che sotto la forza della pressione si muoveva avanti e indietro con un movimento regolare e continuo. Ma i tempi ancora non erano abbastanza maturi e dunque, solo in seguito, altri scienziati si dedicheranno allo studio delle macchine a vapore.

Nascita delle macchina a vapore: treni, navi e carri

Ciò che attirò gli scienziati fu proprio il movimento continuato e regolare dei pistoni che da rettilinei alternati verranno trasformati in rotatori. Verrà inoltre introdotto il comando automatico di immissione del vapore per mezzo di un regolatore. Si tratta però di macchine a vapore fisse a terra, usate in prevalenza per pompare l’acqua dalle miniere, o adottate nelle officine e nelle fabbriche.

Lo sfruttamento della macchina a vapore per produrre movimento si avrà in seguito e influenzerà moltissimo i trasporti sia su terra che per mare.

Prima macchina a vapore realizzata dall'ingegnere inglese Newcomen
Prima macchina a vapore realizzata dall’ingegnere inglese Newcomen

Macchine a vapore da terra

La prima vera macchina a vapore fu realizzata dall’ingegnere inglese Newcomen nel diciottesimo secolo, ma fu solo con la macchina ideata successivamente da Watt che si riuscì a sfruttare completamente il vapore trasformando il moto alternato in rotatorio.

Il capostipite dei veicoli automotori a vapore su terra fu realizzato e concepito da Nicolas Joseph Cugnot alla fine del millesettecento. Si trattava di un mezzo di locomozione spartano che contava su un grossolano meccanismo di guida e su due cilindri da 50 litri ciascuno [foto sopra].

Macchine a vapore da mare

La prima applicazione della macchina per la produzione del movimento verrà anche sperimentata su un rimorchiatore via mare. La propulsione ottenuta grazie ad una macchina di Newcomen diede vita al progetto complessivo del battello di Hull.

Il primo battello a vapore negli Stati Uniti e le traversate oceaniche

Il progetto del motore a vapore di Watt e di Hull applicato ai battelli, fu trafugato da Fulton che lo portò in America. Così, lungo il fiume Hudson, si compì il primo viaggio inaugurale di un battello a vapore con 18 cavalli. Mentre, la prima traversata oceanica dei battelli a vapore verrà effettuata qualche tempo dopo, nel 1835.

Il vapore naturale, ed i gas, quelli che provengono dal sottosuolo, verranno sfruttati nella creazioni di centrali geotermiche in tempi successivi, solo agli inizi del 900.

Nascita e funzionamento delle Centrali Geotermiche: Piero Ginori Conti

Come Spiare Cellulare Android Da Remoto?

Come Spiare Cellulare Android Da Remoto?
Come Spiare Cellulare Android Da Remoto?

Le nuove tecnologie hanno reso possibile accedere al telefono di un altro utente da remoto e controllare a chi telefona e con chi chatta senza dover necessariamente avere il dispositivo in questione tra le mani.

Cerchi anche tu un modo per controllare da remoto lo smartphone dei tuoi figli o del coniuge? Abbiamo realizzato questa guida per illustrarti come limitare l’uso del cellulare ai figli e anche come controllare un cellulare a distanza.

Quando e perché spiare cellulare Android altrui


La necessità di controllare un telefono da remoto può dipendere da vari motivi e scaturire da situazioni ed esigenze molto diverse, che indichiamo di seguito.

1 – Tutelare la sicurezza dei figli sul web


Tutti i genitori hanno il dovere di svolgere il proprio compito di controllo, tutela e vigilanza dei figli minorenni anche e soprattutto nell’insidiosa dimensione digitale, che cela minacce e pericoli di ogni genere.

La possibilità di monitorare in ogni momento cosa fanno i figli online aiuta i genitori a tutelare la loro sicurezza e a scongiurare il rischio che cadano vittime di cyberbulli, adescatori di minori, malintenzionati, leoni da tastiera, false identità e pedofili.

2 – Proteggere i familiari da raggiri e truffe informatiche


Monitorare da remoto l’attività telefonica e online dei familiari più anziani, fragili o non particolarmente abili con le tecnologie digitali può aiutare a proteggerli da eventuali tentativi di raggiro, phishing, truffe informatiche, email contraffatte, spam, fake news e pubblicità ingannevoli.

3 – Monitorare la condotta dei dipendenti durante l’orario di servizio


Ogni datore di lavoro ha il diritto di monitorare la condotta di dipendenti, impiegati e collaboratori durante l’orario di servizio al fine di verificare che lavorino con profitto, che non perdano tempo e che non divulghino informazioni riservate.

4 – Scoprire l’infedeltà del partner


È innegabile: internet favorisce e facilita il tradimento. Fino a una decina di anni fa, intrattenere relazioni clandestine e fare nuove conoscenze richiedeva un grande dispendio di tempo ed energie. Adesso, invece, il web e i social network offrono un accesso pressoché immediato al contatto interpersonale, rendendo tradimenti, incontri occasionali, avventure fugaci, triangoli amorosi e sesso extraconiugale, letteralmente a portata di polpastrello per chiunque. Poter controllare il telefono del partner può aiutarti a scoprire se nasconde qualcosa.

Tenere d’occhio familiari e parenti affinché non si mettano nei guai


La possibilità di controllare il telefono da remoto con discrezione può essere utile anche per tenere d’occhio i comportamenti di familiari e parenti sul web, al fine di scongiurare il rischio che si facciano coinvolgere in attività illecite o pericolose, che creano dipendenze comuni come il gioco d’azzardo e le scommesse online, o magari, che entrino in contatto con gente poco raccomandabile, come delinquenti, spacciatori, truffatori e pirati informatici.

Come controllare un cellulare a distanza

Dopo aver effettuato approfondite ricerche online abbiamo individuato quelli che, a nostro avviso, sono i metodi più affidabili per spiare un cellulare Android da remoto. Prima di procedere, però, ci preme dirti di diffidare dalle tante improbabili piattaforme a cui si viene reindirizzati digitando “come spiare Android da remoto” sui motori di ricerca.

Si tratta di subdole trappole ideate da cybercriminali e hacker, che promettono di farti accedere gratuitamente al telefono di un altro utente da remoto ma in realtà sono usate per diffondere malware e virus e carpire i dati sensibili degli utenti.

Android Device Manager


Con Android Device Manager puoi spiare un telefono Android da remoto. Per utilizzare questo servizio gratuito dovrai:

  • accedere all’account Gmail collegato al dispositivo da monitorare;
  • selezionare Sicurezza sulla sinistra;
  • fare clic su Trova il mio dispositivo;
  • selezionare Localizza.


Così facendo, potrai visualizzare la posizione del telefono in questione sulla mappa. La precisione della localizzazione dipende dalla qualità del GPS. Con Android Device Manager puoi, quindi, localizzare il telefono di un’altra persona, a patto che tu conosca le sue credenziali per accedere a Gmail, in assenza delle quali non è possibile effettuare l’operazione.

Google Timeline

Google Timeline è uno strumento gratuito che registra gli spostamenti del dispositivo. Dopo aver effettuato l’accesso all’account Gmail relativo al telefono da monitorare, ti verrà mostrato un calendario dove sono indicati:

  • luoghi visitati;
  • durata di permanenza in ciascun luogo;
  • distanza degli spostamenti effettuati;
  • tempi di percorrenza.


Le funzionalità di Google Timeline si limitano però al rilevamento della posizione GPS, consentendo di effettuare un monitoraggio piuttosto limitato.

Find My iPhone

La funzione gratuita Find My iPhone disponibile per i dispositivi Apple consente di rilevare la posizione GPS di un dispositivo iOS con il servizio di geolocalizzazione. Occorre accedere all’account iCloud dell’utente da monitorare e selezionare Find My iPhone. Per effettuare questa operazione, però, bisogna essere a conoscenza dell’Apple ID e della password della persona da monitorare.

Spyware come mSpy


Spyware e app spia sono programmi ad hoc messi ha punto per consentire di accedere da remoto al telefono di un’altra persona e monitorare l’intera attività. Nello specifico, il programma mSpy, leader del settore, offre un ampio ventaglio di strumenti che permettono di effettuare un controllo a 360 gradi del telefono di un altro utente, tra cui:

  • monitorare le attività sui social;
  • controllare gli scambi di messaggi su WhatsApp e simili;
  • leggere email e SMS;
  • accedere alla rubrica;
  • controllare le chiamate in entrata e in uscita;
  • rilevare la posizione GPS e seguire gli spostamenti;
  • visualizzare foto e video condivisi, ricevuti e scaricati;
  • controllare la cronologia di navigazione sul web.
  • A fronte di prezzi assolutamente accessibili, con mSpy puoi tenere sotto controllo il telefono di
  • un’altra persona a tutto tondo.

Perché mSpy è la soluzione migliore per spiare cellulare Android?

Il software mSpy è considerato il miglior strumento per controllare un telefono da remoto. Oltre all’ampio ventaglio di funzionalità proposte, mSpy offre agli utenti:

  • servizio di customer care multilingue disponibile 24 ore su 24 telefonicamente, via chat ed
  • email;
  • procedura di installazione semplice e rapida;
  • facilità di utilizzo e interfaccia intuitiva;
  • condizioni d’uso chiare e trasparenti;
  • diversi piani di abbonamento tra cui scegliere;
  • pagamenti sicuri;
  • sito costantemente aggiornato;
  • compatibilità con dispositivi Android e iOS.


Secondo gli utenti che lo hanno utilizzato, il programma mSpy è l’unico al momento in grado di coniugare funzionalità avanzate, facilità di utilizzo, affidabilità, efficacia e prezzi accessibili. Altre soluzioni disponibili sul mercato hanno costi da capogiro o un funzionamento criptico che le circoscrive a un uso settoriale da parte di semiprofessionisti. L’app mSpy è, invece, alla portata di tutti.

Conclusioni

Tra le varie opzioni disponibili, la soluzione migliore per spiare un cellulare Android da remoto è ricorrere all’uso di un’apposita spy app, come mSpy, che, a fronte di tariffe accessibili, offre gli stessi servizi in maniera più dettagliata.

Sognare una festa significato simboli e numeri di giocare

Sognare di fuggire o scappare significato, simboli e numeri
Sognare di fuggire o scappare significato, simboli e numeri

Festeggiare, sognare di essere in festa o di partecipare una festa può avere molteplici significati e risvolti psicoanalitici differenti, in relazione al tipo di festa e alla sua evoluzione. Può trattarsi di sognare una festa di paese, o magari di una festa privata, di una cerimonia, una festa di compleanno o altro. I motivi che possono dar luogo ad una festa che si sogna sono davvero moltissimi.

Generalmente sognare una festa esprime la necessità di avere contatti umani, divertirsi e svagarsi: Dietro a questo sogno possono collocarsi delle carenze affettive, una vita sociale scarsa e delle necessità di relazione importanti od anche allegria, avanzamenti e promozioni in ambito lavorativo. Oltre al tipo di sogno i simboli di sognare una festa determineranno il tipo di interpretazione.

Sognare una festa significato

Sognare di partecipare alla propria festa è diverso dal sognare il compleanno di qualcuno, un amico, un parente, o uno sconosciuto. Nel sogno poi, si possono riconoscere le persone, o magari accorgersi che si tratta di sconosciuti, o ancora, di persone non riconoscibili in quanto indossano una maschera sul viso. Dunque, la festa nei sogni può avere molteplici valenze e significati: scopriamo uno ad uno!

Sognare una festa in maschera

In questo caso è evidente che vi sentite soli, non riuscite ad identificare dei volti, ma avete necessità di condividere e socializzare. Attenzione però, la maschera può avere un duplice significato: di non conoscenza o di inganno.

Gli elementi che compaiono nel sogno e lo stato d’animo, faranno da cornice e aiutano a comprendere meglio questo tipo di sogno. Attenzione però perché il sognare una festa in maschera è anche l’espressione della necessità di uscire fuori dai propri ruoli senza esporsi più di tanto perché la maschera vi cela il viso.

Sognare la propria festa

Voi siete al centro della festa, voi il festeggiato, e voi avete necessità di sentirvi considerati ed amati. Forse, in famiglia, negli ultimi tempi vi siete sentiti trascurati? Il sogno potrebbe portare a galla questa situazione. Se nel sogno sono presenti persone di famiglia, amici e gente che conoscete esse rappresentano le vostre relazioni e i progetti personali.

Sognare la festa di altri

Avete voglia di uscire, evadere e divertirvi: e cosa c’è di meglio di organizzare una bella festa? Se si tratta di una festa tra amici, allegra e tranquilla, avete necessità di vedere di più le persone con cui condividete la vita, amici e parenti. Se invece siete circondai da estranei, il sogno vi sta segnalando un’ eccessiva clausura: uscite, conoscete gente e divertitevi senza timore.

Sognare il compleanno di qualcuno

In questo caso, a livello onirico emergono dei segnali positivi: Sognare di essere alla festa di compleanno di un amico indica una positività che spesso è connessa al proprio lavoro e alla propria carriera, magari si tratta di un sogno premonitore e, annuncia che un avanzamento o una promozione è in arrivo.

Sognare festa di paese

Questo è l’esempio più semplice della necessità di divertirsi e svagarsi che emerge nel sogno della festa di paese. Incontrate persone che conoscete di vista, amici e sconosciuti: la voglia di socializzare e divertirsi emerge con forza. Se nella festa di paese che appare nel sogno vi trovate immersi in una folla di estranei, può trattarsi di una proiezione di atteggiamenti e sentimenti repressi che emerge dal vostro inconscio.

Il significato dei sogni è sempre complesso e come tutti i sogni che prendiamo in esame, i simboli e gli elementi presenti, così come lo stato d’animo influenzano moltissimo il sogno e la sua interpretazione: paura, gioia, allegria, ansia, inadeguatezza etc.

Sognare una festa di matrimonio

Il sogno si colloca ad una festa di matrimonio? Potrebbe esprimere il vostro desiderio recondito di legarvi a qualcuno, specie se siete fidanzati da tempo. A tal proposito vi conviene consultare questo post: sognare un matrimonio, significato, simboli e numeri da giocare.

Sognare una festa trasgressiva

Se la festa evolve in modo non consono, il sogno potrebbe indicare che avete voglia di trasgressione e di evasione. Se nel sogno vi sono persone e corpi nudi il significato onirico è rivolto sicuramente alla sfera sessuale. Se invece si tratta di una festa aggressiva e cruenta forse state vivendo un periodo di stress e avete necessità di riposarvi.

Sognare sangue macchie di sangue: significato, simboli e numeri da giocare

Sognare una festa noiosa

In questo caso entra in gioco la vostra sfera sessuale. Una festa noiosa nei sogni può indicare che la vostra sessualità ha subito dei rallentamenti, che vi siete impigriti e che forse, la passione originaria si è un po’ raffreddata.

Sognare una festa e numeri da giocare

Per quanto concerne i numeri da giocare quando si sogna una festa e l’interpretazione pitagorica sono i seguenti:

Smorfia numero da giocare è l’ 80

Pitagora numeri:

F-E-S-T-A = 6- 5 – 1 – 2 – 1 = 15

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Chi fa da se fa per tre: Elsa verso l’indipendenza

Chi fa da se fa per tre: Elsa verso l'indipendenza
Chi fa da se fa per tre: Elsa verso l'indipendenza

Doveva risolvere il “problema Angelica”….pensò che Marco stesse attraversando un periodo di stress eccessivo… Avrebbe provato a sbrogliare la situazione da sola, e poi, gliene avrebbe parlato…”Chi fa da se fa per tre”, cita un vecchio detto; Elsa aveva deciso di fare da se.

Punti di vista e intraprendenza: Elsa alla ricerca della soluzione

Se i continui tentativi di parlare con Marco erano finiti come un buco nell’acqua, ora non poteva più aspettare. Di li a pochi giorni avrebbe dovuto iniziare il suo nuovo lavoro, ne era entusiasta, e non voleva che nulla al mondo potesse creare problemi alla sua attività, ne al suo rapporto con Marco. Si era convinta che lui, fosse semplicemente non in grado, in quel momento specifico, di affrontare il problema e dunque, aveva pensato di prendere l’iniziativa e risolvere la situazione. La vita di coppia è fatta anche di responsabilità e non sarebbe stata lei quella a girarsi dall’altra parte.

Chi fa da se fa per tre: la scelta della baby sitter

Quella mattina stessa avrebbe incontrato le due ragazze che aveva selezionato telefonicamente per accudire Angelica. Le due baby sitter erano giovani, ma avevano una buona esperienza con i bambini. Aveva deciso di fare da se, e scegliere la baby sitter giusta per Angelica. La bimba non era sua figlia, in effetti, ma lei l’accudiva come se fosse un figlio suo, con amore e responsabilità.

Come qualsiasi mamma che vuole occuparsi dei suoi figli, ma anche lavorare, aveva necessità di trovare qualcuno che la coadiuvasse in questo. Forse anche Marco avrebbe potuto sostituirla in alcune cose, come ad esempio nell’orario in cui c’era la necessità di riprendere la bimba a scuola ma, fino a quel momento, ogni tentativo di dialogo orientato verso quel tema, aveva prodotto “il nulla”.

Aveva deciso di fare da sola! Suonò il campanello. Era Marta la prima baby sitter con cui aveva preso appuntamento. Di li a breve, sarebbe arrivata anche la seconda ragazza e dunque doveva essere sbrigativa per non rischiare di farle incontrare. Non sarebbe stato carino, ne educato.

Marta le era piaciuta da subito. Come lei, era una ragazza di provincia di un paese vicino al suo, che si era stabilità in città da un paio di anni. Era sposata, non aveva figli, e faceva questo lavoro da diverso tempo. Amava i bambini, le piaceva occuparsi di loro, ma per il momento aveva deciso di non averne di suoi.

Lei e suo marito volevano sistemarsi, il che includeva il riuscire a comprare una piccola casa per loro, prima di farsi famiglia. Era difficile, al giorno d’oggi, riuscire a farsi una famiglia, mantenerla, pagare il mutuo. Marta e suo marito ne erano consapevoli, ma erano anche giovani e di tempo a disposizione ne avevano ancora molto.

Elsa e Marta chiacchierarono a lungo del più e del meno. Sembrava si conoscessero da sempre. Scoprirono di avere amicizie in comune, e questa cosa fece una certa leva su Elsa. Anche ad Angelica Marta piacque molto. Le stava simpatica, aveva un modo di fare che conquistava subito i bambini. Ecco perché, ancor prima di concludere il loro colloquio, Elsa aveva già deciso: sarebbe stata Marta ad occuparsi di Angelica quando lei era al lavoro!

Chiuse la porta di casa salutandola con gentilezza e un bel sorriso sincero. Subito dopo, chiamò l’altra baby sitter disdicendo l’appuntamento: “mi spiace tanto, ma abbiamo già trovato”, (disse), comunque la terremo presente per il futuro. La ragazza dall’altro capo del telefono le sembrò un po’ amareggiata, ma comprensiva.

Ultimi ritocchi organizzativi: il suo orario di lavoro

Nel pomeriggio avrebbe incontrato Stefano per discutere alcuni dettagli che riguardavano il suo nuovo lavoro, incluso l’orario. Sperava che Stefano si rivelasse accondiscendente e comprensivo con lei. Gli avrebbe spiegato tutta la situazione, e si sarebbe fatta consigliare. In fondo, Stefano conosceva Marco da anni, aveva visto nascere e crescere Angelica… avrebbe capito la situazione.

E così fu…

Stefano non sembrò molto sorpreso nel venire a conoscenza del fatto che Marco “avesse fatto orecchie da mercante”: “è nel suo stile“. Disse. “Marco quando ha un problema, lo evita, ci gira intorno, ficca la testa sotto la sabbia come gli struzzi, si da cinquecento giustificazioni, ma non lo affronta mai!

Sospirò scuotendo la testa.

“E’ uno dei motivi per cui ha rotto con sua moglie Pamela. Non mi stupisce affatto che non ti abbia dato ascolto“.

Hai fatto bene a parlarne con me“. Disse con aria comprensiva, sfoggiando un sorriso pacato e sereno.

Aveva un bel sorriso Stefano, sapeva ascoltare le persone, dire la cosa giusta, al momento giusto. Elsa pensò che era molto fortunata ad avere un amico / datore di lavoro così.

Si sentì rassicurata e finalmente serena.

“Chi fa da se fa per tre”, cita un vecchio detto; Elsa aveva deciso di fare da se e aveva risolto il problema. Ora doveva parlare con Marco ed informarlo della situazione.

Probabilmente si sarebbe sentito sollevato anche lui… sì, ne era certa! Beh ci sperava, anche se con un pizzico di dubbio. Infondo, aveva dovuto risolvere il problema tutto da sola e, l’ultimo dei suoi desideri, ora, era discutere con Marco.

Vi saluto e vi do appuntamento a domenica prossima la puntata seguente lasciandovi sempre qualche domanda indagatrice:

  1. Vi capita di prendere iniziative drastiche senza consultare il vostro lui?
  2. E se si…qual è la sua reazione?

GLI ALTRI EPISODI

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  1. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA
  2. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA TROVA LAVORO
  3. ELSA TORNA IN PROVINCIA LA VISITA A NINFA
  4. ELSA TORNA A CASA UNA SETTIMANA DA ORGANIZZARE
  5. ELSA VITA DI COPPIA E RESPONSABILITA’
  6. PUNTI DI VISTA E RESPONSABILITA’: ELSA ALLA RICERCA DELLA SOLUZIONE
  7. CHI FA DA SE FA PER TRE: ELSA VERSO L’INDIPENDENZA

Pasta veloce con speck, funghi ed odori

Pasta veloce con speck, funghi ed odori
Pasta veloce con speck, funghi ed odori

Un primo piatto veloce da realizzare con pochi ingredienti in 5 minuti. Un condimento semplice che non richiede grande lavorazione ma un semplice soffritto con cui le verdure, gli odori, i funghi e lo speck si rosolano in olio e si insaporiscono con vino bianco pepe e prezzemolo. Se non si ha lo speck si può usare del prosciutto crudo o della pancetta, insomma uno di quei primi piatti di pasta svuota frigo, economico e rapido, molto facile ma anche decisamente buono.

Pasta veloce con speck, funghi ed odori: ingredienti

Gli ingredienti sono di facile reperibilità e possono venire intercambiati in relazione a ciò che si ha nel frigorifero. L’importante è abbinare il sapore di affettati come prosciutto crudo, pancetta e speck (o salsiccia) con verdurine di quelle che nel frigorifero ci sono sempre: gli odori, immancabili in molte ricette, ci sono sempre nel frigorifero. Gli ingredienti della pasta veloce con speck, funghi ed odori sono per circa 4 persone.

  • 400 gr di pasta (penne, fusilli o simili)
  • 4 fettine di speck
  • 4 funghi medi
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • 1 spicchio di cipolla
  • Un ciuffo di prezzemolo
  • due cucchiai vino bianco
  • sale e pepe
  • olio
  • 1 spolverata di provolone o pecorino (se piace) sul piatto

Pasta veloce con speck, funghi ed odori: preparazione

In una pentola portate a bollore l’acqua precedentemente salata con sale grosso. Intanto, in una padella non antiaderente versate l’olio, scaldatelo e mettetevi a rosolare tutti gli ingredienti tagliati finemente; aggiungete solo metà del prezzemolo da inserire però a fine rosolatura. Aggiungete il vino bianco e fate sfumare a fuoco basso.

Aggiungete, infine, un pizzico di sale e uno di pepe, e spegnete la fiamma. Attendete la cottura della pasta che avverrà mediamente in una decina di minuti. Scolate la pasta, evitando eccedenze di acqua che potrebbero far schizzare l’olio, e versatela nella padella dove avete fatto rosolare il condimento.

Accendete di nuovo il fuoco a fiamma media e rimestate la pasta insaporendola con il condimento che avete preparato in precedenza. Aggiungete l’altra metà del prezzemolo fresco, tagliato finemente. Servite in tavola spolverando con pecorino o provolone piccante, o in alternativa, servite senza formaggio a vostro piacere come in questa ricetta in foto.

Pasta veloce con speck, funghi ed odori
Pasta veloce con speck, funghi ed odori

Le ricette veloci

Le ricette veloci hanno le peculiarità di ritornare utilissime quando si ha poco tempo a disposizione. Sono perfette anche quando ci piovono in casa ospiti inattesi e non abbiamo grandi cose nel frigorifero. Ecco che un bel primo piatto veloce ma ricco, può sostituire altre pietanze.

Ad un primo di questo tipo potete far seguire, ad esempio, una bella insalata mista arricchita da mais, olive e pomodori, o magari un tagliere di formaggi, o ancora, delle semplici uova sode o cotte in padella. Non serve molto per dar vita ad una tavola imbandita di cose buone e semplici da preparare, anche quando si ha poco tempo o si ricevono ospiti inattesi.

Se poi vi trovate in vacanza avete necessità di ricette veloci ma anche di piatti unici: eccovi una guida che vi tornerà molto utile nella preparazione di ricette di piatti rapidi e buoni.

Cosa cucinare in vacanza: 10 ricette veloci e piatti unici

Buone vacanze e buone ricette facili e veloci!