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domenica, Ottobre 5, 2025
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Tre località imperdibili da visitare nelle Marche: consigli per una vacanza perfetta

Tre località imperdibili da visitare nelle Marche: consigli per una vacanza perfetta
Tre località imperdibili da visitare nelle Marche: consigli per una vacanza perfetta

Le Marche sono diventate nel corso degli anni una delle mete più ambite dal turismo italiano per le vacanze grazie alle innumerevoli possibilità che offre questa regione.

Molte persone si soffermano sulla costa, con l’incommensurabile Riviera del Conero che ogni anno ospita centinaia di migliaia di italiani per le loro vacanze. Le spiagge bianche che sorgono alle pendici della montagna che si immerge direttamente nel mare sono tra le più amate d’Italia.

All’interno di questo articolo abbiamo però deciso di descrivervi una vacanza di tipo differente, dove oltre che il meritato relax al mare, avrete la possibilità di scoprire alcune località che offrono molto al panorama artistico, storico e culturale del nostro Paese.

Per prima cosa vediamo insieme come raggiungere la regione Marche e come scegliere la sistemazione ideale.

Raggiungere le Marche per le vacanze e dove dormire

Partendo dal viaggio, potrete raggiugere le Marche tramite l’aeroporto di Ancona o quello della vicina Bologna. Altrimenti, ci sentiamo di suggerirvi di visitare la regione con il vostro mezzo, in quanto dovrete riuscire ad avere una discreta libertà di movimento per visitare tutte le località che citeremo tra poco.

Se arrivate in aereo vi suggeriamo di noleggiare un’auto una volta che il volo sarà atterrato, mentre se abitate nell’arco delle regioni confinanti la vostra automobile potrà senza dubbio garantirvi la libertà necessaria per gli spostamenti.

A questo punto non vi resta che scegliere dove vorrete soggiornare. Le possibilità sono molteplici: dai villaggi turistici presenti sulla costa fino agli hotel e bed and breakfast nelle principali città. Vi basterà cercare un’offerta per il periodo prescelto per le vostre vacanze sui principali portali di prenotazione e verificare le recensioni tramite Tripadvisor ed il gioco è fatto.

Alternativa che ci sentiamo di suggerirvi, nel caso in cui vogliate godere del massimo comfort e tranquillità per voi e per la vostra famiglia, è quella di affittare una casa vacanze indipendente in una località che sia vicina a tutti i luoghi che vorrete visitare, come la città di Recanati.

A tal proposito ci sentiamo di suggerirvi di visitare il portale per la prenotazione di case vacanza di Anitavillas.it. Nella pagina appena citata troverete moltissime proposte di case vacanza in affitto nelle Marche tra cui poter scegliere, confrontare i prezzi e valutare se possa essere una soluzione che faccia al caso vostro. A questo punto non vi resta che decidere il vostro itinerario per la settimana di vacanza.

Tre località da dover visitare durante la prossima vacanza nelle Marche

Oltre alla celebre Riviera del Conero di cui abbiamo già parlato all’inizio del nostro articolo, le Marche possono offrirvi moltissime scelte di viaggio per trascorrere delle piacevoli giornate immersi tra storia e cultura di questa regione. Una delle cittadine di mare più bella è sicuramente Pesaro con la sua Piazza del Popolo cittadina caratterizzata da diversi edifici in stile Liberty.

Troviamo, tra e varie cittadine, anche Ancona, città che offre un incantevole panorama sul mare. Qui potrete visitare il Duomo di San Ciriaco, il centro storico e l’Anfiteatro Romano. Non dimenticate l’Arco di Traiano e la Mole Vanvitelliana, simbolo della città.

Proseguendo potrete fare tappa a Gradara, città collinare famosa per il Castello, teatro del celebre amore tra Paolo e Francesca di cui Dante narra nel quinto Canto dell’Inferno. Qui potrete ammirare lo splendido panorama dal Castello e percorrere il Sentire degli Innamorati.

Troviamo infine la città di Recanati, patria di Giacomo Leopardi. Non trascurate la visita di tutti i luoghi leopardiani come la piazzetta Sabato del Villaggio, la Biblioteca e Palazzo Leopardi.

Come avete visto, anche se vorrete trascorrere una piacevole vacanza al mare, avrete la possibilità di scegliere degli incantevoli luoghi per il vostro relax e visitare le bellezze storiche e culturali che hanno dato un enorme contributo al patrimonio turistico del nostro Paese.

Zucca ripiena alla pompeana al microonde

Zucca ripiena alla pompeana al microonde
Zucca ripiena alla pompeana al microonde

Ho trovato questa ricetta che utilizza la zucca e voglio condividerla con voi. Riguarda un modo diverso per utilizzare e cucinare la zucca che trovo davvero molto estetico e caratteristico, perfetto per il periodo autunnale, per Halloween ed anche per Natale, data la sua particolarità decorativa e la bontà della ricetta. La preparazione di questa ricetta con la zucca richiede una mezz’ora circa, e altrettanto, è il tempo di cottura che si attesta a circa 30 minuti. Si tratta di una ricetta non facilissima, ma che con un po’ di pazienza potrete provare a realizzare. Vediamo come preparare la zucca ripiena alla pompeana e gli ingredienti necessari.

Zucca ripiena alla pompeana: ingredienti

Per la preparazione dovrete procurarvi una zucca matura di circa 2 chili e tutti gli altri ingredienti.

  • Zucca da 2 kg
  • 200 grammi di controfiletto di manzo ridotto in pezzi
  • 100 gr di riso
  • Una pannocchia di granoturco lessata
  • 1 mestolo di brodo (fatto con dado).
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 cipolla media
  • 2 pomodori
  • 1 peperoncino fresco
  • Latte, zucchero, burro sale ed olio quanto basta.

Zucca ripiena alla pompeana preparazione al microonde

La zucca deve essere matura per facilitare lo svuotamento. Per procedere incidere la zucca nella parte superiore eliminando la calotta e poi aiutandovi con un cucchiaio e con lo svuotino da zucchina, svuotatela ma abbiate cura di lasciarne all’interno alcuni centimetri di polpa.

Prendete il burro ed ungete la zucca all’interno. Spolverizzate con lo zucchero e bagnate con qualche cucchiaio di latte.

Trasferite la zucca così preparata nel forno a microonde ed impostate il temporizzatore su 20 minuti di tempo di cottura regolando la potenza del forno al massimo. Trascorse i 20 minuti estraete dal forno e tenete la zucca al caldo.

Su di un tagliere, tritate finemente il peperoncino e ponetelo a friggere in olio (2 cucchiai) usando preferibilmente un tegame di terracotta; unite il riso e la carne di manzo. Mescolate bene mentre si cuoce, e bagnate con il brodo di dado preparato in precedenza. A questo punto dovrete introdurre il composto nel forno a microonde per 5 minuti a potenza media,

Estraete il preparato dal microonde ed aggiungete la cipolla che avrete tritato finemente insieme ai due pomodori lavati e sminuzzati a dovere. Salate quanto basta, spruzzate con del vino bianco, e introducete nel forno a microonde a massima potenza, per altri 7 minuti circa.

Ricetta zucca ripiena

Le ricette della zucca ripiena sono molte, alcune prevedono l’utilizzo di formaggi, altre di insaccati, riso, legumi, ed altro. La nostra zucca, invece, e ripiena di riso e carne leggermente insaporiti dagli altri ingredienti e piccante per via del peperoncino fresco, ma alla fine della cottura, verrà anche aggiunta la sfiziosa pannocchia ben sgranata e amalgamata al composto che avete preparato. Con il tutto andrete a farcire la vostra bella zucca e andrete a servire la zucca ripiena al microonde in tavola bella calda.

Un secondo piatto sfizioso e diverso dal solito che potrete sperimentare per poi applicare delle varianti a vostro gusto, diminuendo, ad esempio il peperoncino, sostituendo al latte del latte di soia e così via. Potrete anche aumentare la quantità di riso o di carne e farne un delizioso ed originale piatto unico.

Come utilizzare l’interno della zucca?

L’interno della zucca non andrà sprecato ma saggiamente riutilizzato per preparare un primo piatto alla zucca, sotto ve ne lasciamo due a scelta, tra strozzapreti gustosi alla zucca e la lasagna di zucca, delicata e molto buona, o un ottimo puré di zucca, molto gradito sia ai bambini che agli adulti.

Strozzapreti alla zucca

Lasagna di zucca ai 4 formaggi

3 modi per divertirsi gratis sul web

gioco online e videogames
3 modi per divertirsi gratis sul web

Il web offre molteplici opportunità per divertirsi, anche gratis. È sufficiente essere in possesso di un qualsiasi dispositivo connesso a Internet, per avere accesso a molteplici forme di gioco. Ad esempio, i videogames da scaricare su pc fisso, smartphone e altri devices: le slot demo disponibili sui casinò online ed i tornei di poker gratuiti. Si tratta di semplici attività videoludiche che consentono di trascorrere un po’ di tempo rilassandosi, senza rischiare nemmeno un centesimo. Naturalmente, ognuno poi potrà decidere in totale autonomia, se provare il brivido del gioco con denaro reale, nella varie forme legali presenti in rete, come nel caso dei casinò online con soldi veri, o no. Comunque, in questo nostro articolo, ci focalizzeremo proprio sul divertimento gratuito che offre il web.

Come divertirsi online con i giochi 3 modi

I modi e i trucchi per divertirsi online con i giochi sono molteplici ma, nello specifico, vogliamo indicarvi 3 metodi diversi per poter giocare da soli o in compagnia e divertirvi. Il gioco infatti fa parte della vita dell’uomo sin da quando si è piccoli, cambiano i giochi, le tecniche, ma rimane comunque il divertimento che l’attività ludica in se, offre.

Gli smartphone e le app di gioco, i tablet ed i pc, ma anche le console di gioco sono diventati, nel vivere quotidiano, degli strumenti validissimi per giocare e divertirsi intrattenendo, ogni giorno, migliaia di persone. Ma scopriamo insieme quali sono i 3 modi per divertirsi gratis sul web di cui vi abbiamo accennato.

Slot machine gratis

Da piccoli giocavamo con delle slot machine in metallo, allegre e divertenti, intenti a realizzare il fantastico tris; spesso erano piccoli apparecchi che nascondevano anche dei salvadanai: chi non le ha avute? Da grandi invece utilizziamo altri sistemi. Si tratta di piattaforme di gioco legali, in cui è possibile depositare e provare a vincere soldi veri.

Offrono ambienti sicuri e certificati, con grafiche curate nei minimi particolari e con effetti sonori realistici. Forse però non tutti sono a conoscenza che la maggior parte di queste sale, permette di provare gratuitamente i titoli in palinsesto. Tra i giochi preferiti dagli utenti sono senz’altro le slot machine online. Sono veloci e divertenti, e non richiedono abilità ma soltanto tanta fortuna per vincere.

Slot machine gioco per bambini
Slot machine gioco per bambini

Chi ha intenzione di divertirsi alle slot senza spendere nulla o per chi vuole fare pratica prima di passare alla modalità a soldi veri, le slot machine gratis rappresentano una valida soluzione. Una volta scelta la piattaforma tra quelle operative in Italia, è sufficiente accedere alla sezione dedicata e selezionare il titolo preferito.

Generalmente prima del caricamento, appare un “pop up” in cui si chiede di eseguire il login per giocare a soldi veri oppure cliccare sul tasto “demo”. Quest’ultimo sta proprio a significare una versione dimostrativa del gioco, in cui si avranno a disposizione fiches virtuali.

Videogames gratuiti

Come visto, è sufficiente disporre di un pc, un tablet o uno smartphone per accedere ad un catalogo di giochi immenso e soprattutto gratuito. Qualsiasi sia il sistema operativo usato, ad esempio Android e iOS per i dispositivi mobili, si ha la possibilità di scaricare giochi e utilità completamente gratis.

È sufficiente entrare negli store installati sui propri devices (Play Store, App Store, Microsoft Store, etc), per scegliere in un vasto catalogo di titoli ed eseguire il download gratuito. Bisogna comunque sottolineare che alcune applicazioni sono a pagamento e molte di queste prevedono “upgrade” con denaro reale, per chi vuole usufruire di tutte le funzionalità in gioco. Comunque, in linea di massima si può giocare gratis a migliaia di titoli, senza spendere nemmeno un centesimo.

Tornei poker gratis

Ecco un’altra opportunità di svago disponibile sulle principali piattaforme di gioco AAMS/ADM: i tornei di poker gratuiti. Le carte sono senza dubbio uno dei giochi più utilizzati nell’arco dell’anno. Tutte le sale da poker online offrono la modalità di gioco a soldi veri. È possibile divertirsi al cash game, agli eventi programmati, ai sit and go e tante altre specialità.

12 giochi con le carte da fare in famiglia a Natale e non solo
12 giochi con le carte da fare in famiglia a Natale e non solo

Molti però non sanno che registrandosi su queste sale, si può partecipare quotidianamente ad eventi gratuiti, i quali il più delle volte mettono in palio dei bonus. Un modo per giocare con altri utenti online, anche in questo caso senza spendere denaro reale. Se bravi e fortunati, si potranno perfino convertire i bonus vinti in premi reali. In ogni caso si tratta di un’ulteriore possibilità di gioco gratis offerto dalla rete.

Il gioco a Natale

Innegabilmente, anche il periodo dell’anno tende ad influenzare moltissimo la scelta dei giochi, senza dimenticare come incidano nella scelta dei giochi le nuove uscite commerciali che vengono proposte dal mercato sui vari device, insieme ai giochi da console.

Giochi da fare a Natale: 21 idee per adulti e bambini

Uno dei periodi dell’anno infatti in cui si gioco in assoluto di più, è proprio il Natale. Si gioca online, si gioca in modo virtuale ma anche in maniera fisica. Tra i giochi più utilizzati a Natale sicuramente si colloca il gioco delle carte, (qui trovi: 12 giochi di carte da fare in famiglia a Natale e non solo), ma uno dei giochi più diffusi da fare in gruppo è certamente la tombola.

Carte e tombola sono i due giochi in assoluto più utilizzati sia dai bambini che dagli adulti, durante tutto il periodo delle feste natalizie. Un modo per divertirsi e stare insieme in allegria durante le festività.

Bonsai di Faggio descrizione, coltivazione, potature, esposizione e riproduzione

Bonsai di Faggio descrizione, coltivazione, potature, esposizione e riproduzione
Bonsai di Faggio descrizione, coltivazione, potature, esposizione e riproduzione

Immaginate di poter avere una faggeta in casa a portata di mano: la si può avere con facilità coltivando i bonsai di faggio in gruppo e creando un bel boschetto in miniatura. Il Faggio è una bellissima latifoglia rustica che presenta un elegante ramificazione e che conserva sui rami le foglie appassite in autunno, per tutta la durata della stagione fredda. Il nome botanico dell’albero di Faggio è Fagus Sylvatica: scopriamo insieme come coltivarlo in miniatura, realizzando uno bonsai di Faggio o un’intera faggeta.

Bonsai di Faggio descrizione

Il Faggio giapponese o Fagus Crenata, presenta, rispetto al faggio europeo O Faggio selvatico, una struttura più elegante e snella, ed anche le sue foglie sono leggermente più appuntite e sottili. Il tronco del Faggio presenta una corteccia chiara in contrasto con il colore del fogliame.

Anche il faggio esattamente come il Bonsai di Acero, tende a modificare la colorazione delle foglie che dal verde, tendono a scurirsi nel periodo estivo, fino a colorarsi di rossiccio nel periodo autunnale. Ciò lo rende particolarmente bello.

Bonsai di Faggio con foglie secche in inverno
Bonsai di Faggio con foglie secche in inverno

Bonsai di Faggio esposizione, concimazione e annaffiature

Faggio e Faggete sono alberi che anche se coltivati in vasi, sotto forma di bonsai, amano il pieno sole e, nei periodi più caldi d’estate, prediligono invece la mezz’ombra. E’ una specie botanica che non sopporta il clima caldo e asciutto, e che consigliamo di proteggere dal vento.

  • Irrigazioni I faggi vivono generalmente in luoghi in cui il clima estivo è caratterizzato da piogge frequenti, ragion per cui, andranno annaffiati quotidianamente durante tutta la bella stagione, per poi diradare le irrigazione nel periodo invernale, mantenendo però il pane di terra sempre leggermente umido.
  • Concimazioni – I bonsai di Faggio andranno concimati con appositi concimi per bonsai già a partire dalla primavera per proseguire ogni 15 giorni fino ad estate inoltrata.

Bonsai di Faggio, rinvaso, potatura e legatura

Il rinvaso dei bonsai di Faggio va effettuato nei primi dieci anni di vita dell’alberello ogni due anni, poi successivamente, ci si dovrà regolare in base alla crescita del bonsai e allo sviluppo delle radici.

I faggi amano terreni calcarei, per cui la terra per il rinvaso dovrà contenere almeno il 50 % di argilla per rispettare dunque, le loro esigenze. La scelta del vaso in cui collocare il bonsai sarà fondamentale per l’aspetto estetico.

  • Potature – In primavera il faggio richiede una potatura molto forte. Successivamente, sarà sufficiente cimare con le dita lasciando due coppie di gemme. Le foglie più grandi che nascono sul bonsai di faggio andranno eliminate evitando una defogliazione totale.
  • Legatura – La legatura di questo tipo di bonsai, come di altri, andrà effettuata nel periodo di stasi vegetativa.
  • Moltiplicazione Faggio – La moltiplicazione del faggio si ottiene per seme in primavera con seme stratificato, o in autunno utilizzando semenze fresche.
  • Stile faggio bonsai – Uno degli stili più utilizzato per i bonsai di faggio è quello a boschetto. Può essere coltivato anche come esemplare singolo, in stile eretto o informale o formale.

Bonsai di Faggio: Parassiti e malattie

In natura sono alberi imponenti, ma ciò non basta a proteggerli. Infatti i faggi sono esposti a diversi tipi di malattie e parassiti. Tra i parassiti ricordiamo la cocciniglia, gli afidi, i punteruoli (oziorinco), ed infine il bombice.

Curiosità sul Faggio

Lo sapevi? Il legno di faggio è ideale per costruire i mobili, può essere facilmente piegato e tornito. Il colore rosso bruno con macchie scure è caratteristico e può essere lucidato.

Virgilio lo ricorda in alcuni suoi scritti, le” Egloghe” in quanto usato come materiale per la produzione di vasi.

Bonsai al chiuso e bonsai all’aperto: quali sono le differenze

Moda Gender fluid, sostenibile con taglio cinetico firmata Takaturna

Moda Gender fluid, sostenibile con il taglio cinetico firmata Takaturna
Moda Gender fluid, sostenibile con il taglio cinetico firmata Takaturna

No Gender, o Gender fluid sono vocaboli per descrivere una moda unisex che non non lascia spazio ai provincialismi e catalogazioni di genere. Una moda fatta per tutti, senza distinzione di razza e sesso, una moda, quella NO GENDER che si presta alle infinite sfaccettature di stile e che permette di indossare ciò che piace, senza appartenenza e stereotipi, ossia senza quei canoni estetici di linee e colori che, per secoli e decenni, hanno diviso in maniera netta la moda maschile da quella femminile. Molti stilisti hanno abbracciato la tendenza gender fluid e, tra questi, anche il brand Takaturna. Vediamo come interpreta la moda gender fluid questo marchio emergente.

Moda Gender fluid firmata Takaturna

Una delle tendenza moda di quest’anno, interpretata sia al maschile che al femminile, è quella della gonna indossata sopra ai pantaloni che rientra nello stile moda gender fluid, e di cui vi abbiamo parlato ampiamente in questo articolo: Come indossare la gonna sopra ai pantaloni trend 2022 2023 no gender e non solo.

Ma non è la sola tendenza gonna unisex a fare dei capi moda, dei capi no gender, ma sono anche le linee ed i colori, l’interpretazione di uno stile minimale, talvolta cinetico, come quello che caratterizza la collezione Takaturna e che ben si adatta sia alle donne, che agli uomini, senza nessuna distinzione. Una moda comoda, elegante e sartoriale, ma comunque dal taglio sportivo e dinamico.

Moda Gender fluid firmata Takaturna
Moda Gender fluid firmata Takaturna

Takaturna la moda Gender fluid made in Italy

Una moda nata in Italia, quella gender fluid firmata Takaturna; un brand che esprime un modo di pensare, di vivere e di essere. Uno stile moda che è un concentrato di versatilità nel quale la comunità Gender fluid e Gen Z si riconosce ampiamente. Uno stile di vestire singolare, che piace molto agli over 30, ma anche ai professionisti e alle persone sportive e comunque, a tutti colori che vivono la vita con entusiasmo ed energia.

I capispalla e la collezione outerwear dal taglio cinetico

Una collezione moda che nasce da studi attenti riferiti all’analisi dei movimenti biomeccanici naturali dell’anatomia umana, per questo definiti capi dal taglio cinetico. Sono capi d’abbigliamento che si rivelano comodi, funzionali ma anche estetici. Per l’autunno inverno la collezione outerwear punta su capispalla uomo e donna, pantaloni e pull no gender, o fluid gender, dal carattere unisex.

Cos’è il taglio cinetico dei capi moda?

Tutti i capi sono rigorosamente realizzati con taglio cinetico, una metodologia che tiene conto del movimento del corpo e che sfrutta dunque un taglio che si rivela completamente diverso dal quello tradizionale utilizzato il quale fa leva, invece, sul corpo immobile. Sicuramente, si può parlare di qualcosa di innovativo e quasi rivoluzionario che è approdato nella moda italiana; uno stile di tendenza che interpreta le nuove esigenze in fatto di abbigliamento.

Capi moda realizzati con un unico pezzo di stoffa - brand Takaturna
Capi moda realizzati con un unico pezzo di stoffa – Brand Takaturna

Capi moda realizzati con un unico pezzo di stoffa

Con il taglio cinetico il brand Takaturna ha creato capi moda realizzati con un unico pezzo di stoffa che avvolge il corpo garantendo una vestibilità ergonomica, pratica e confortevole, perfettamente in linea e in piena sintonia con uno stile di vita moderno e contemporaneo, dallo spirito dinamico e sportivo. Una delle caratteristiche vincenti che s unisce alla versatilità e alla cura operata nella scelta dei materiali e delle linee. I materiali sono tutti eco-freindly e di alta qualità, provenienti da fornitori italiani a cui la famiglia Comino, creatrice del brand Takaturna, si è affidata.

Capi sostenibili materiali leggeri ed eco-friendly

La Capsule è caratterizzata da capi d’abbigliamento realizzati in tessuti leggeri e filati pregiati, passamanerie ed accessori originali e ricercati. Protagonista indiscussa è la lana, nelle sue varie tipologie e composizioni, da quella vergine, merinos e greggia, tutte lane lavorate con attenzione all’ambiente grazie a metodi innovativi.

I tessili naturali e non sono affiancati da tessuti composti da 100% nylon riciclato (Econyl®) e 100% poliestere riciclato. Il risultato di tutto questo? Sicuramente una moda che si rivela top di gamma, una linea d’abbigliamento che ama l’ambiente, e dura nel tempo.

Il brand vende solo online ed ogni indumento è realizzato made to order, anche questo un sistema innovativo, green, che permette di evitare gli sprechi.

Considerazioni

Tutta la capsule coniuga l’alta sartorialità elemento che contraddistingue il brand, insieme a lavorazioni e materiali green uniti a un design d’abbigliamento glamour e sportivo, il tutto per donare a ciascun capo un twist originale e grintoso ed il massimo comfort.

Una linea moda bella e comoda, tutta da scoprire, quella Gender fluid e Gen Z del marchio Takaturna, versatile e moderna, che si rivela al passo con i tempi, ed in linea con il rinnovamento che caratterizza la moda degli ultimi anni.

Filosofia dell’azienda: “ Takaturna è uno stato dell’essere che veste l’anima prima del corpo e fa sentire ciascuno a proprio agio, unico e speciale“.

Gli stili di moda più usati: qual è il tuo preferito?

L’altra verità. “Diario di una diversa”, libro di Alda Merini

L'altra verità. "Diario di una diversa", libro di Alda Merini
Ada Merini libro L'altra verità

Alda Merini è un’autrice che non ha bisogno di presentazioni ne di recensioni. Nota nell’ambiente letterario e molto amata dal pubblico, Alda Merini, ha al suo attivo diversi libri impegnati, romanzi e scritti di vario tipo. In questo libro L’altra verità. “Diario di una diversa”, l’autrice narra parte della sua vita e, in particolar modo, il periodo del suo ricovero in una clinica psichiatrica in cui non le è stato risparmiato neanche l’elettroshock. Si tratta di una donna forte, sensibile, diversa, e come tutte le persone intelligenti e sensibili, fragile psichicamente, una donna che ha attraversato periodi di forte depressione. Più che un libro possiamo dire che si tratta di un diario in cui la Merini mette in luce la brutalità delle case di cura psichiatriche (specie quelle di un tempo) e la sua voglia di rinascita, tra poesia, immagini e suoni che emergono, nonostante l’orrore. Un libro che porta all’introspezione e all’empatia più profonda rivolta verso le problematiche mentali e che per questo abbiamo scelto ed inserito nei nostri libri consigliati da leggere.

L’altra verità. “Diario di una diversa”  di Alda Merini – Sinossi

Sicuramente la vita all’interno delle strutture psichiatriche non è mai facile così come non è facile recuperare se stessi e la “propria sanità mentale” una volta che questa sia venuta meno.

Alda Merini nel libro L’altra Verità, ripercorre il suo ricovero decennale in manicomio e narra un alternarsi di orrore e solitudine, di incapacità di comprendere e di essere compresi, in una narrazione che, nonostante tutto, è un inno alla vita e alla forza del “sentire”. Il libro è un vero è proprio racconto della vita della scrittrice all’interno della clinica psichiatrica, tra elettroshock e trattamenti simili a torture, libera lo sguardo della poetessa su questo inferno, come un’onda che alterna la lucidità, all’incanto.

Un diario senza traccia di sentimentalismo o di facili condanne, in cui emerge lo “sperdimento”, ma anche la sicurezza di sé e delle proprie emozioni in una sorta di innocenza primaria che tutto osserva e trasforma, senza mai disconoscere la malattia, o la fatica del non sentire i ritmi e i bisogni altrui, in una riflessione che si fa poesia, negli interrogativi e nei dubbi che divengono rime a lacerare il torpore, l’abitudine, l’indifferenza e la paura del mondo che c’è “fuori”.

L’altra verità di Alda Merini – Recensione

La narrazione è ricca di attimi di lucidità, alternati a momenti cupi, fatti di non ricordi, ma anche di paure e di ansia, l’ansia e i turbamenti di una donna affetta da bipolarità. Un libro scritto probabilmente a testimonianza di una realtà, quella delle cliniche private e dei manicomio di cui poco si parla e molto si ignora. I ricoveri di Alda iniziarono in un periodo della sua vita in cui era giovane e madre di due figlie.

E’ proprio nelle prime pagine del libro che emerge la stanchezza fisica ed emotiva di quel periodo, stanchezza che pian piano la fece scivolare in un esaurimento psico-emotivo e poi, con la morte di sua madre, in vera e propria depressione. Pagine di un libro ricche di sentimento ma anche di incredula crudeltà, pagine in cui molte persone potranno riconoscere i loro malumori, le loro paure, e le fragilità psichiche di cui anche una grande donna come Alda Merini è stata vittima. Perché siamo essere umani e come tali fragili e mai invincibili.

La Merina racconta di come sia riuscita, anche in un contesto così difficile come quello dell’ospedale psichiatrico Pini, ad intrecciare rapporti ed avere contatti umani.

Come e perché nasce questo libro ce lo spiega lei stessa con una frase molto significativa in tal senso: “Se fossi completamente guarita, mi ergerei certamente giudice, e condannerei senza misura. Ma molti, tutti, metterebbero in forte dubbio la mia sincerità in quanto malata. E allora ho fatto un libro, e vi ho cacciato dentro la poesia, perché i nostri aguzzini vedano che in manicomio è ben difficile uccidere lo spirito iniziale, lo spirito dell’infanzia, che non è, né potrà mai essere corrotto da alcuno.”

Con questo libro l’autrice auspica che la malattia mentale venga sfatata e riconosciuta piuttosto come un disturbo dell’emotività.

Trovate il libro in Amazon in versione Kindle al prezzo di 5,99 euro; e in versione cartacea al prezzo di 11,40 euro; ed infine trovate “L’altra verità” libro di Alda Merini, anche in versione CD audio al prezzo di 19,90 euro sempre su Amazon libri.

Dodicesima fatica di Eracle o Ercole: Cerbero guardiano degli inferi cane a 3 teste

Cane a tre teste Cerbero guardiano dell'Ade
Dodicesima fatica di Eracle o Ercole: Cerbero guardiano degli inferi cane a 3 teste

Siamo arrivati all’ultima fatica di Eracle, la dodicesima, quella che vede Ercole protagonista dell’ennesima impresa, in cui dovrà sfidare, a Micene, il guardano degli inferi, Cerbero, un mostro con tre teste. La fatica precedente di Ercole lo vedeva impegnato nella conquista dei pomi dorati, sacri ad Afrodite. Come spesso accade nelle dodici fatiche di Ercole, l’eroe si trova a dover affrontare difficoltà e mostri di ogni genere ma, alla fine, ne esce sempre vincitore, una metafora questa, che potrebbe ispirarsi alla vita in genere. Vediamo cosa accade nella dodicesima fatica di Eracle e come l’eroe affronta Cerbero il guardiano degli inferi o cane a tre teste.

Dodicesima fatica di Eracle: Ade ed il cane a 3 teste, Cerbero

Tra le richieste di Euristeo si colloca anche quella che vede Eracle sfidare il cane a 3 teste Cerbero messo di guardia al mondo degli inferi. Per riuscire nell’impresa Eracle si recò dal Dio degli inferi e dell’oltretomba Ade, figlio di Crono e Rea, chiedendogli se gli concedeva il permesso di provare a domare Cerbero.

Cerbero era un cane a 3 teste, uno grande coda di drago e, sulla sua schiena, spuntavano tante teste di serpente pronte a mordere ed avvelenare ogni suo nemico.

Per poter accedere all’oltretomba era necessario che Ercole si purificasse per avere ucciso i Centauri, nella sua precedente fatica. Andò a Eleusi, e si purificò; poi tornò pronto a compiere la sua impresa.

Il patto era, nel tentativo bizzarro di Eracle, di voler domare il cane mostruoso di dimensioni notevoli, senza utilizzare le armi. Ade e la sua sposa Persefone, acconsentirono.

Iniziato il suo cammino nell’oltretomba, le ombre dei morti, impaurite, scapparono, tranne Medusa. L’eroe, da prima titubante, si preparò a combatterla, ma capì che si trattava solo di un fantasma innocuo. Durante il suo percorso nel regno dei morti, incontrò Teseo e Piritoo, entrambi intrappolati nell’Ade. Riuscì a trarre in salvo Teso, riportandolo sulla Terra.

Affrontò Cerbero con coraggio, balzandogli in groppa e stringendone il collo, proteggendosi con una pelle di leone. Il cane a tre teste riuscì a morderlo ma poi sfinito, si arrese: era domato!

Come sempre accade nelle fatiche di Eracle, anche questa volta la furbizia lo aiuterà nel suo intento: Eracle riuscì a domare Cerbero il cane a 3 teste e poté tornare vincitore da Euristeo mostrandogli la belva domata.

Le dodici fatiche erano compiute, ed ora finalmente, l’ira di Era era placata.

I racconti di Ercole e le Eraclea

Eracle fu uno degli eroi della mitologia greca più apprezzato per astuzia e furbizia, due qualità che gli permisero di vincere le sue “fatiche”. I 12 racconti o fatiche di Eracle sono stati scritti separatamente e poi riuniti, successivamente, in un unico volume, chiamato Eraclea, (Eracleia) scritto intorno al 600 a.C. dallo scrittore Pisandro originario di Rodi. Purtroppo il volume che riuniva le fatiche di Ercole è andato successivamente perduto.

Curiosità: significato di Cerbero

Da questo dodicesimo racconto di Eracle e dalla storia dell’indomabile cane a 3 teste Cerbero, si comprende perché nel linguaggio comune, si usa dire ad una persona scorbutica ed indomabile che è un “Cerbero”: ossia, persona intrattabile e sgarbata ma anche guardiano e custode, colui che esercita il suo ufficio con rigore e dedizione.

Tutte le fatiche di Ercole: Ti potrebbero interessare anche le altre 12 fatiche di Eracle:

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👉  9 fatica Eracle

👉 10 fatica di Eracle i buoi di Gerione

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👉 12 fatica di Eracle Cerbero guardiano degli inferi il cane a 3 teste

credit foto https://www.youtube.com/watch?v=vR50Qp3YNjw

Come fare la marmellata di corbezzoli: ricetta, proprietà ed usi fitoterapici corbezzolo

Come fare la marmellata di corbezzoli: ricetta
Come fare la marmellata di corbezzoli: ricetta

La marmellata di corbezzoli non si trova in commercio, almeno non nei supermercati, ma possiamo prepararla in casa con facilità. I corbezzoli sono dei frutti autunnali che maturano sulla pianta da fine settembre fino a novembre ed oltre. La peculiarità di questa pianta è che contemporaneamente ai frutti troviamo anche i fiori penduli. Infatti la pianta fruttifica dai fiori che hanno fiorito l’anno recedente. Vediamo come preparare la marmellata di corbezzolo e le peculiarità di questa specie di frutto.

Corbezzolo proprietà

Oltre ad essere un frutto gustoso dal sapore dolciastro, il corbezzolo ha proprietà fitoterapiche, specie per quel che concerne le vie urinarie e la prostata. Il frutto regolarizza anche il tratto intestinale in quanto è ricco di pectine, mentre le foglie hanno azione antidiarroiche se preparate in infuso (vedi alla fine). Le foglie sono un potente antiinfiammatorio.

E’ un frutto autunnale non facile da reperire nelle frutteria, ma che nelle zone a clima mite troviamo nelle località costiere marittime, dove cresce spontaneo tra ginepri e pini marittimi.

L’infuso a base di foglie di corbezzolo possiede effetto antispasmodico ed antiinfiammatorio che agisce sull’apparato digerente, sulle vie biliari, e sul fegato. E’ benefico anche per l’apparato circolatorio.

Il corbezzolo frutto decorativo e la marmellata: una conserva gustosa e facile

Il Corbezzolo o Arbutus Unendo appartiene alla famiglia delle Ericacee ed è un arbusto o alberello che cresce spontaneo nella flora mediterranea. Molto decorativo per il suo fogliame e soprattutto per le bacche rosse che in autunno lo ricoprono, il corbezzolo può raggiungere anche i 4 o 5 metri di altezza, ma in genere, si vedono esemplari di 2 o 3 metri, o cespugli arbustivi. Con il corbezzolo si possono ottenere anche dei bellissimi bonsai con fiori pendenti e frutti decorativi (Bonsai di corbezzolo stile e coltivazione).

Rientrano tra le più note bacche rosse commestibili (o frutti) e raggiungono i 3 o 4 centimetri di diametro, ma generalmente, si trovano frutti di un paio di centimetri o poco più. I frutti di corbezzolo, da prima assumono una colorazione bianca giallastra per poi tingersi di arancione ed infine di rosso. La colorazione indica il suo grado di maturazione.

Per preparare la marmellata di corbezzolo andranno bene sia i frutti completamente maturi e rossi che quelli rossi / arancioni. Dai fiori di corbezzolo si ottiene anche un ottimo miele.

Come fare la marmellata di corbezzoli

Abbiamo visto le peculiarità di questa pianta, il suo portamento e la sua particolare fruttificazione, bella da vedere e buona da gustare. Oltre a consumare i corbezzoli freschi, appena colti dall’albero, si può pensare di preparare anche qualche barattolo di marmellata di corbezzoli: vediamo come fare!

Metodi per la preparazione marmellata di corbezzoli e ingredienti

I metodi per preparare questa marmellata sono di due tipi: il primo prevede la cottura della frutta che poi verrà passata e successivamente riportata in cottura con l’aggiunta di zucchero, limone, acqua e buccia di limone; la seconda invece utilizza il frutto nella sua interezza (semini inclusi) e si prepara in modo più veloce. Il secondo metodo è quello che ho adottato io preparando la marmellata in poco più di mezz’ora mentre contemporaneamente mi occupavo della preparazione della cena.

Marmellata di corbezzoli ingredienti

Per la preparazione di circa 2 vasetti da 300 grammi di marmellata di corbezzoli utilizzeremo:

  • 600 gr di corbezzoli.
  • 130 gr di zucchero.
  • Mezzo limone spremuto e parte della sua buccia tagliata a dadini.
  • Mezzo bicchiere d’acqua o poco più.

Cottura e preparazione marmellata corbezzoli

Iniziate la preparazione lavando i frutti di corbezzolo sotto l’acqua corrente. Eliminate eventuali piccioli se non lo avete già fatto nel momento della raccolta.

Ponete i corbezzoli in una casseruola anti-aderente ed iniziate a cuocerli a fiamma bassa rimestando con una forchettone di legno e schiacciano i frutti. Personalmente ho evitato di setacciare. Dopo una decina di minuti vedrete che i corbezzoli si ammorbidiscono e si squagliano.

Aggiungete lo zucchero, il succo di mezzo limone, un mezzo bicchiere d”acqua, e la buccia del mezzo limone tagliata a pezzettini piccoli. Continuate la cottura per circa altri 20 minuti /mezz’ora fino a quando la marmellata raggiunge la consistenza che desiderate.

Sterilizzate i barattoli e preparate la conserva di corbezzoli

Mentre la marmellata di corbezzolo è in preparazione e in cottura, ponete due barattoli di vetro di circa 300 – 350 gr di contenuto a bollire in una pentola piena di acqua per sterilizzarli. (L’acqua deve riempire e coprire sia i barattoli che i coperchi di chiusura). Lasciate bollire per una decina di minuti o poco più, scolate l’acqua, e ponete i barattoli su di un canovaccio pulito.

Versatevi dentro la marmellata calda di corbezzoli. Dopo aver riempito i barattoli di marmellata, ponete i coperchi e chiudete bene. Capovolgete i barattoli per una decina di minuti e lasciate raffreddare. La vostra marmellata di corbezzoli è pronta da consumare; conservatela in un pensile. Dopo l’apertura del barattolo e l’inizio del consumo, conservate in frigorifero.

Che sapore ha la marmellata di corbezzoli e che uso farne

Il sapore della marmellata di corbezzoli è molto gradevole. Dato il contenuto di zuccheri ridotto, rispetto ad altre marmellate e confetture, non risulta dolcissima ed è adatta a tutti. Perfetta da spalmare sulle fette biscottate; ottima per farcire conetti e preparare dolci e crostate. Il suo sapore è davvero buono ed è adatto anche per ricette sapide come condimento per arrosti e cotture particolari: provare per credere!

Infuso di foglie di corbezzolo

Come visto all’inizio del post, l’infuso di foglie di corbezzolo fa bene all’organismo, grazie alla sua azione anti-infiammatoria. Sia le foglie che le radici del corbezzolo hanno spiccate proprietà antiinfiammatorie, mentre l’elevato quantitativo di tannini delle foglie ha potere astringente ed è efficace in grado di diarrea. Vediamo come prepararlo.

  • 200 ml di acqua
  • 10 12 foglie tenere di corbezzolo
  • 1 cucchiaino di miele
  • il succo di un’arancia o di mezzo limone a piacere

In acqua a bollore, versate e fate bollire le foglie di corbezzolo, dopo averle lavate, per circa due minuti. Spegnete, e lasciate riposare per dieci minuti. Filtrate l’infuso di corbezzolo e aggiungete il miele ea piacere sia per tipo che per quantità il succo di arancio o limone. Consumate caldo l’infuso.