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Acconciature sposa tendenze moda 2022 2023

Acconciature sposa tendenze moda 2022 2023
Acconciature sposa tendenze moda 2022 2023

Il matrimonio è un evento importante per ogni donna e dunque, la necessità di curare tutto nel dettaglio si fa sentire. Oltre al vestito da sposa l’acconciatura da sposa riveste una grandissima importanza: è in grado di abbinarsi all’abito e valorizzare il viso della sposa. Le tendenze moda autunno inverno 2022 2023 in fatto di capelli e acconciature delle spose danno risalto ad alcuni canoni, ma questo però, non deve inficiare sulla scelta consapevole dell’acconciatura che deve, in primo luogo, adattarsi perfettamente al viso della sposa dando risalto ai pregi del volto. Vediamo quali sono le acconciature sposa di tendenza e quale scegliere.

Acconciature sposa tendenze moda 2022 2023: stili e tipologie

Le acconciature da sposa, tendenze moda e non, possono essere di vario tipo e comprendere sia acconciature con i capelli totalmente raccolti, corti, lunghi, medi, mezzo raccolto, o sciolti. Ovviamente, la lunghezza dei propri capelli potrebbe condizionare l’acconciatura ma, il mercato odierno, permette di applicare ciocche di capelli finti, code, trecce di ogni tipo, e far diventare una chioma corta, lunga. Detto questo, il primo consiglio per le spose è quello che riguarda la cura dei capelli ed il colore.

Acconciatura sposa: cosa considerare
Acconciatura sposa: cosa considerare

Acconciatura sposa: cosa considerare

Procedendo per ordine, e in base a quello che vi abbiamo appena detto, ecco le cose da considerare nello scegliere un acconciatura da sposa, e come procedere nei mesi che precedono il grande evento:

  • Cura capelli da 3 mesi prima
  • Taglio e colore da fare almeno 2 mesi prima e poi ritoccare
  • Tipo di vestito e stile
  • Scollatura del vestito
  • Forma del viso e incarnato

Cura dei capelli, colore e taglio

Per essere una sposa al top la prima cosa da fare è prendersi cura dei propri capelli già da prima. Iniziare almeno tre mesi prima con maschere ed impacchi in grado di nutrire i capelli, chiudere le squame, arricchendoli di cheratina. La seconda cosa da fare è scegliere il colore più adatto, considerando sia il proprio viso che l’abito che andremo ad indossare.

I tipi di acconciature da sposa sono moltissimi, alcuni più di tendenza rispetto ad altri, come ad esempio, il raccolto o semi raccolto morbido e creativo, la trecce utilizzati in mille modi diversi, o il semi raccolto accessoriato di coroncine, fiori, fermagli, ed accessori per i capelli sposa. Ma le acconciature sposa tendenze moda 2022 2023 offrono tante varianti di stile.

Tipi di acconciatura sposa
Tipi di acconciatura sposa

Colore e taglio capelli da sposa

Da evitare completamente i tagli di capelli dell’ultimo momento e, ancor di più, il colore dell’ultimo momento. Meglio procedere per tempo e testarne il lato estetico. Poi, un quindicina di giorni prima, procedere con i ritocchi necessari di colore (se necessario), ed attendere il giorno del matrimonio per l’acconciatura da sposa ideale avendo come base un taglio ed un color testato e dei capelli curati e ben rinforzati, luminosi e brillanti. I tipi di acconciature da sposa sono più di uno, e si differenziano per stile, lunghezza, e chioma libera o semilibera.

Tipi di acconciature sposa:

Raccolto e semi raccolto hanno una grande infinità di varianti che possono essere morbide con ciocche ricadenti o boccoli e così. Alcuni esempi in foto.

Acconciatura capelli sposa raccolti
Acconciatura capelli sposa raccolti

Tipo di vestito e stile sposa

Ogni donna, ed ogni sposa, ha un suo personale stile. Il tipo di stile che si adotta il giorno del proprio matrimonio, in genere, rispecchia il proprio modo di essere: elegante, romantico, moderno, eclettico e così via. In base dunque al modello di vestito da sposa che viene adottato, e al suo stile, si dovrà lavorare sulla scelta dell’acconciatura. Acconciature classiche, non sono adatte ad un abito da sposa moderno, e viceversa. Oltre a questo, si deve tenere conto della scollatura e non esagerare con i gioielli.

Gioielli da sposa: glie errori da non commettere

La scollatura dell’abito da sposa e l’acconciatura dei capelli

La scollatura del vestito da sposa potrà essere più o meno profonda presentare una “V” su retro, o magari si tratta di un abito accollato. Una “V” profonda sul retro è perfetta per i capelli semi raccolti, così come per le acconciature treccia singola.

Capelli sciolti da sposa, se belli, sono perfetti qualora non vi siano scollature sul retro particolarmente profonde di quelle che raggiungono la vita.

Capelli raccolti completamente, sono idonei ad essere abbinati a vestiti da sposa romantici dal sapore retrò vagamente formali con scollatura medie o senza scollatura.

Scollatura dell’abito da sposa e l’acconciatura dei capelli

L’abito da sposa va scelto in base alla propria fisicità al tipo di matrimonio / evento più meno formale che vogliamo organizzare passo passo, ed ovviamente, anche in base al proprio gusto. Abiti da sposa economici e low cost oggi come oggi, permettono di fare comunque una bella figura se ben scelti, e in pendant con l’acconciatura e tutto il resto.

Il file rouge che lega il tutto armonicamente è dato anche dal make up da sposa. Un bravo parrucchiere e truccatore non stravolgerà il viso della sposa facendola sembrare un’altra persona ma tenderà a valorizzarne i pregi riducendo i difetti senza strafare.

Forma del viso e incarnato sposa

Il dettaglio più importante da considerare per scegliere l’acconciatura da sposa è sicuramente l’incarnato, così come la forma del viso. Un buon parrucchiere saprà valutare al meglio; ma il consiglio è quello di non stravolgere più di tanto le proprie abitudini collaudate nel corso degli anni in termini di lunghezze, colori e anche acconciatura e sicuramente non commetterete errori.

Infine, va ricordato che tutti gli hair stylist famosi, ricordano che l’acconciatura devi fondersi ed integrarsi con il vestito e scollatura, se ci si focalizza troppo sull’acconciatura, mettendo in secondo piano l’abito da sposa scelto, allora vuol dire che si è esagerato un po’.

Prezzo acconciatura da sposa

In ultimo, andrà anche considerato il budget a disposizione tendo conto che le acconciature da sposa hanno comunque un costo che va da 150 ai 300 – 350 euro e possono costare anche di più (dai 40 agli 80 euro aggiuntivi) se si richiede la classica prova da fare qualche tempo prima.

Altri consigli generici su come scegliere l’acconciatura da sposa di tendenza moda 2022 203, o classica, con una selezione in base al tipo di capelli, lisci, ricci, lunghi o corti li trovate qui sotto:

Come scegliere l’acconciatura da sposa

Bologna apre la mostra ai pittori di Pompei Museo Civico Archeologico

Pittori di Pompei mostra
Bologna apre la mostra ai pittori di Pompei Museo Civico Archeologico

Bologna, apre le porte ad una mostra d’arte d’avvero molto interessante in cui trovano spazio delle antichissime opere di grande valore. I Pittori di Pompei, in mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna dal 22 Settembre 2022 fino a Marzo 2023. Bologna, capoluogo dell’Emilia Romagna è una città che trasuda fascino e cultura in ogni sua pietra murale e terrena. Uno dei suoi soprannomi “La Dotta”, è dovuto alla sua Università, la prima d’Europa. Bologna è anche un importante polo economico e gastronomico nota a livello internazionale; una città bellissima, che vanta siti di grande interesse, sia dal punto di vista architettonico, religioso, culturale e museale. Scopriamo di più di queste importante mostra d’arte dedicata ai pittori di Pompei e alle opere di epoca romana.

Bologna apre la mostra ai pittori di Pompei Museo Civico Archeologico

Bologna aveva espresso solidarietà verso i Musei Ucraini con un’iniziativa di cui vi abbiamo parlato, ma questo perché Bologna è una città molto attenta all’arte e alle sue esigenze.

La mostra vi farà viaggiare nella storia, e vi porterà nella società del I secolo d.C.. Il progetto espositivo delle mostra, molto curato nel suo insieme, con i pittori di Pompei, pone al centro le figure dei “pictores“, ovvero, gli autori degli straordinari apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana.

Un allestimento attuato con l’obiettivo di comprenderne il ruolo, il rapporto con la committenza, le tecniche utilizzate in quell’epoca, nonché i modelli di riferimento greci e quelli locali.

Mostra sui Pittori di Pompei e le 100 opere partenopee


La mostra è curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre. La sua attuazione si è resa possibile grazie a un sinergismo tra varie realtà culturali e scientifiche nato tra Comune di Bologna, Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito di oltre 100 opere di epoca romanica, appartenenti tutte alla collezione del museo partenopeo, (museo in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo).

Partner della mostra sui pittori di Pompei, Trenitalia per, Vivaticket S.p.A; media partner QN-Il Resto del Carlino.

Cosa vedere a Bologna

Vedere a Bologna, i suoi musei, gustare le buona cucina tradizionale vi permetteranno di trascorrere dei giorni di vacanze in pieno relax immersi nell’arte.

Tra le cose da vedere, oltre alla rinomata Piazza Maggiore di Bologna, (dove è presente il Palazzo Comunale con la Biblioteca Sala Borsa, dove si trovano diversi reperti archeologici di varie civiltà antiche); e alcune architetture di rilievo, ve ne ricordiamo nello specifico tre:

  1. Fontana di Nettuno e piazza Maggiore
  2. Biblioteca Sala Borsa
  3. Basilica di San Petronio

Se siete a Bologna per la mostra e avete un paio di giorni di vacanza, vi consigliamo di leggere questa guida su Bologna. Bologna cosa fare e vedere in due giorni. Ma sicuramente non dovrete perdevi le due torri importanti di Bologna: Torre degli Asinelli alta 97,20 metri, e Torre Garisenda con i suoi 498 gradini, costruite tra il 1109 ed il 1119.

Bologna dall'alto
Bologna cosa vedere e fare in due giorni

Mostra Partenopea a Bologna e conferenza stampa Pittori di Pompei

I PITTORI DI POMPEI è una mostra a cura di Mario Grimaldi: 23 settembre 2022 – 19 marzo 2023; Museo Civico Archeologico, Bologna.

La mostra si aprirà con una conferenza stampa, ad essa parteciperanno vari personaggi di spicco legati al mondo dell’arte e della politica.

Interverranno alla mostra in anteprima per la stampa, oltre al curatore della mostra Mario Grimaldi, le seguenti personalità:


Elena Di Gioia, Delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città metropolitana
Paolo Giulierini; Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Tommaso Radaelli; Presidente MondoMostre
Paola Giovetti; Direttrice Museo Civico Archeologico | Musei Civici Bologna

Moda anni 20 stili moda e tendenze moda nel primo dopoguerra

Moda anni 20 stili moda e tendenze moda nel primo dopoguerra
Moda anni 20 stili moda e tendenze moda nel primo dopoguerra

Gli anni venti sono gli anni del riscatto sociale, della rinascita, cambiamento ed evoluzione. La donna rinnova il suo modo di vestirsi ma anche di essere: vuole divertirsi, guida, fuma, frequenta le sale da ballo ed entra nello scenario lavorativo come non è mai accaduto nella storia.

La moda anni venti è fatta di vestiti elegantissimi, piume, pailletes, frange, outfit appariscenti ma comodi che consentono di muoversi in libertà. Make-up marcati e ben studiati, acconciature semplici, tagli corti, frangette e caschetti li accompagnano. E le scarpe anni 20? Diventano eleganti, alte ma comode, per potersi dimenare in pista. 

Moda anni 20 tutti gli stili moda e tendenze moda donna e uomo

I tipi di stile moda degli anni 20 e le tendenze moda del primo dopoguerra risentono sensibilmente della situazione sociale e politica del paese. Il ruolo della donna si modifica all’interno del nucleo familiare e della società, e dunque, nasce l’esigenza di nuovi abiti.

La moda anni 20 donna e ragazza ma anche uomo, subisce influenze sensibili, sia nei capi moda, che negli accessori e nei tessili. Ma vediamo nel dettaglio gli stili di moda anni 20, e le tendenze moda che si delinearono nei primi del 900 e nel dopoguerra per le donne e per gli uomini sicuramente più comodi e versatili.

Moda e stili 1920 icone di stile e flappers girls
Moda e stili 1920 icone di stile e flappers girls

Panorama storico degli anni 20 e gli stili di moda: il cambiamento

Mentre il periodo della guerra successivo alla Prima Guerra Mondiale, stravolge il ruolo femminile nella società, e catapulta la donna nel mondo del lavoro, si diffondono in Europa nuovi stili di vita. Si diffondono canzoni e musiche provenienti da oltre oceano come il Jazz, il Fox trot, il Charleston in particolar modo, ritmi che rallegrano le sale da ballo, mentre lo sport assume una connotazione diversa per uomini e donne.

Cambiando anche la vita lavorativa, oltre alle abitudini sociali di svago, mutano le esigenze collettive: c’è la necessità di dar vita a outfit eleganti, femminili ma comodi al tempo stesso.

Uomo e donna stili moda anni 20 dettagli in risalto

Nei primi del 900 saranno molte le modifiche agli abiti e agli stili di moda che si susseguiranno. Mentre l’abbigliamento maschile anni venti, resta praticamente invariato tranne che nei tessuti e qualche linea morbida, incluse calzature; mentre gli outfit sportivi si evolvono diventando una vera tendenza.

Le donne, invece, che all’inizio del 900 indossavano busti costrittivi, portavano cappelli immensi, boleri ricchi di pizzi e gonne a corolla, corpetti con perline e frange abbandonarono questi stili in favore di scelte più comode.

Si assiste prima alla scomparsa del busto, poi le gonne che si accorciarono alla caviglia, ed infine, si assiste alla nascita di completi comodi, femminili e maschili, adatti per la vita in società e quella lavorativa come ad esempio il tailleur per lei lo spezzato per lui.

Moda anni 20 stili e tendenze moda nel dopoguerra: evoluzione moda dai primi 900 agli anni venti
Moda anni 20 stili e tendenze moda nel dopoguerra: evoluzione moda dai primi 900 agli anni venti

Dalla moda del 900 alla Moda anni 20 del dopoguerra

Nei primi del 900, si assiste alle prima grande rivoluzione della moda, uno scenario che cambierà completamente le abitudine di abbigliamento ma anche quelle sociali. Negli anni che precedono la moda e gli stili anni 20, borghesi e media borghesia erano molto attenti all’estetica: amavano arredare le case con più gusto e vestire seguendo la moda e gli stili dell’epoca, ma accanto all’élite borghese vi erano anche le altre classi sociali. Per questo motivo in quegli anni, coesistevano varie mode e stili, anche in virtù delle esigenze delle diverse classi sociali.

Moda donna anni 20 stili e tendenze moda femminile

La crinolina in breve tempo, andò in disuso, e fu sostituita da sottogonna e gonna aderente un modello che rialzava il posteriore denominata ” cul de Paris“. Il corpino dava risalto al seno stringendosi verso l’alto si ammorbidì. L’industrializzazione apportò una grande spinta innovativa nella moda e diede vita alle produzione industriali. Gli abiti pronti dei grandi magazzini offerti in stili moda diversi favorirono il dilagarsi della moda pronta.

Il tailleur rilanciato da Coco Chanel fu uno dei protagonisti indiscussi della moda anni 20. Il taglio delle giacche era mascolino, i tessuti semplici, la cintura in cuoio, il corpetto dotato un colletto alto pratico. Questo perché nel dopoguerra, la praticità era ricercata per andare incontro alle esigenze delle donne che conducevano una vita più attiva.

Ma non mancarono gli abiti eleganti e da cerimonia, in cui lo stile era decisamente raffinato: Silhouette eleganti e filiformi si accompagnavano a scollature generose, mentre un elegante strascico deliziava la vista. Negli anni a seguire, quando la gonna si accorcerà, diventando più comoda e fruibile, si darà un maggior risalto ed importanza alla scarpa con il tacchetto.

Stile moda anni 20 l’abito Charleston, protagonista degli anni venti

L’idea di stile e di moda negli anni venti cambia molto le carte in tavola. Alla grande Coco Chanel si deve, nel 1917, il rilancio del tailleur (femminile ideato da un sarto nel 1885 per la principessa di Galles Alessandra) ma anche quella dell’abito tipico degli anni 20 l’abito da charleston dalle linee morbide. Un classico degli anni ’20 anche l’abito nero o Abito Ford o tubino, un capo moda che disegna una figura longilinea senza curve.

Sicuramente l’abito più rappresentativo degli anni venti è l’abito da Charleston caratterizzato da taglio morbido e lento in vita realizzato in tessuto leggero come Seta, Jersey, Chiffon ed arricchito da frange e perline talvolta anche da ricami e paillettes.

Ma gli anni 20 per la moda sono, non a caso, anche quelli degli abiti Flappers, tendenze moda che iniziano a diffondersi anche grazie alle dive del cinema muto.

  • Flappers girls erano ragazze giovani e disinvolte che adottarono uno stile moda anni 20 caratterizzato da gonne e abiti corti per l’epoca, capelli corti e un make up molto accentuato. Ma lo stile moda anni 20 non ruota solo unicamente intorno alle figure giovanili per questo gli stili e le tendenze moda anni 20, che si delineano, saranno più di uno.
Flappers girls moda anni 20
Flappers girls moda anni 20

Accessori moda anni 20: perle, tacchi, cappelli e calze

  • DONNA ANNI 20– Tra gli accessori si collocano sicuramente le calze e in particolar modo l’avvento delle calze color cipria o color carne. Tra gli accessori ricordiamo in particolar modo la collana di perle anche lunghissima. Per le donne le scarpe si fanno particolarmente eleganti, spesso sono scure nei colori e presentano tacchi più o meno accentati. Anche i cappelli passano dalla falda ampia a capelli a cuffia e di vario tipo.
  • UOMO ANNI 20 – Per l’uomo l’accessorio più comune è la cravatta, o il papillon, insieme al cappello in feltro, immancabile per definire l’eleganza nella sua totalità, troviamo anche i gemelli ad arricchire i polsini e il ferma cravatta per la cravatto o lo spillone per il plastron. Infine, è degli anni venti la nascita della prima scarpa comoda per l’uomo ” la scarpa da passeggio”.

Cravatta storia origini e tipi di cravatta

Make up anni 20 acconciature capelli e trucco

Il make up anni 20 è molto particolare e caratterizza lo sguardo ed il volto tendenzialmente pallido è ben incipriato. Le sopracciglia sono di moda sottilissime mentre le lebbra vengono messe in risalto da rossetti dai toni scuri come il marrone, il rosso scuro. Le labbra vengono disegnate dando risalto alla centralità delle bocca caratterizzata da un forma a cuore tipica anche delle bambole. Gli occhi, messi in risalto da matita e ciglia finte, utilizzano colori scuri come nero e grigio.

Acconciature e tagli cappelli anni 20

Negli anni 20 si passò dalle chiome lunghe e fluenti a tagli corti e scolpiti: dai caschetti ai carrè eleganti, ai capelli lisci ma non lunghissimi, alle volte arricchiti da morbide e sinuose onde, stile Greta Garbo, fino alle acconciature stile Flappers girls che prevedevano fasce tra i capelli. Un tagli tipico di ispirazione francese erano i capelli alla garconne (maschietta).

Louise Brooks, e il suo taglio à la garçonne, nel film “Lulu – Il vaso di Pandora” (1929):  icone degli Anni ’20 e prima diva della storia del cinema.
Louise Brooks, e il suo taglio à la garçonne, nel film “Lulu – Il vaso di Pandora” (1929): icone degli Anni ’20 e prima diva della storia del cinema.

Moda uomo anni 20 stili e tendenze moda maschile

Per gli uomini degli anni 20 la moda elegante da dress code, non cambia di molto rispetto alla precedente: la giacca, il fracrimasero per lungo tempo, gli abiti più importanti, accompagnati da bastone e cilindro. Tra i capispalla per uomo anni 20 di rilievo, troviamo un soprabito denominato finanziera, e il cappotto Chesterfield insieme al paltò con la vita segnata.

Per la sera invece, si aggiunse già dalla fine dell’800, un capo tutt’ora di gran uso: lo smoking! Più in la si affermeranno anche il tight e mezzo tight, capi moda maschili, adatti anche per il pomeriggio. Questi abiti eleganti sono tutt’ora tra i più gettonati per la moda maschile e le cerimonie e presenti negli stili di moda maschile. Ma insieme ai classici abiti nascono anche tendenze più comode.

Stile moda uomo anni 20: nuovi abiti, tessili ed accessori di lusso

Negli anni 20 la moda maschile subisce una sua evoluzioni in termini di praticità e comodità. Le giacche degli abiti si ammorbidiscono nelle forme e i nuovi tessili che l’industria moderna metterà in campo, permetteranno la produzione di abiti dai toni diversi come il principe di Galles e la nascita di completi alternativi come lo spezzato, ed il gessato entrambi, tutt’ora, di grande tendenza nella moda maschile. Sempre di quegli anni sono i pantaloni Oxfordbags, detti Tango. Si tratta di pantaloni larghi al fondo, che necessitavano di utilizzo di molta stoffa e per questo la loro moda durò circa un decennio. Altro cambiamento per la moda uomo anni 20 è il colletto della camici non più staccabile ma morbido ed unito al capo stesso.

Tra gli accessori uomo anni 20 ricordiamo cravatte, papillon e calze in principe di Galles.

Icone di stile moda anni 20 donne

Tra le icone di stile e di moda degli anni 20 si collocano senza dubbio alcune attrici nonché alcune first lady. Tra esse come visto Louise Brooks, attrice americana e il suo taglio à la garçonne, (foto in alto) icona degli Anni ’20 e prima diva della storia del cinema.

Altra icona di stile anni 20 fu Clara Bow una delle dive sicuramente più famose dell’età del jazz. Ma tra le icone degli anni 20 si collocano anche attrici dl calibro di Greta Garbo (anni 20 30), e Marlene Dietrich e Mary Thurman.

Icone di stile uomo anni 20

Tra le icone di stile uomo anni 20 troviamo senza dubbio Rodolfo Valentino, Stuart Holmes, attore anch’esso o John Gilbert interprete, in ruoli romantici, di grande amatore.

Un’icona di stile maschile anni venti, in antitesi con i canoni di Rodolfo Valentino, fu, sebbene elegante e sciatto al tempo stesso, Charlie Chaplin sul set, con il suo bastone e la sua bombetta. Ma è soprattutto anche nella vita privata che, Charlie Chaplin, fu un uomo elegante e dal grande stile.

Icone di stile uomo anni 20
Icone di stile uomo anni 20

Approfondimenti

Ti potrebbe interessare un riassunto degli stili di moda dagli anni 20 agli anni 80: Moda Vintage lo stile moda che ritorna dal passato, o magari scoprire tutti Gli stili di moda più usati qual è il tuo preferito?

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Gioielli nel Medioevo storia dell’arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento

I gioielli del medioevo storia e origini
Gioielli nel Medioevo storia dell'arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento

Il Gioiello nasce millenni fa, ma nel Medioevo, in Europa, segue un processo particolare che lo porterà ad evolversi fino ad arrivare alle creazioni raffinate del Rinascimento e alle produzioni odierne di alta oreficeria. La storia dei gioielli del Medioevo è vasta e ricca di sfaccettature. Saranno molte le influenze che porteranno l’arte orafa ad evolversi e passare dalle creazioni di oggetti semplici di uso comune o per ornamenti per le armi da guerra, a dei veri capolavori di oreficeria. Il Medioevo, considerato un periodo buio, è visto come “un’età di mezzo” posta tra la fine dell’età antica, e l’inizio di quella moderna. Un arco temporale durato circa mille anni, che ebbe inizio con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. e terminò  nel 1492 d.C. anno in cui ci fu la scoperta dell’America. Il Medioevo, può essere a sua volta diviso in basso ed alto Medioevo; ogni periodo medievale è caratterizzato da peculiarità specifiche, e questo accade anche nell’arte orafa e nei gioielli. Vediamo come nasce e si evolve la storia dei gioielli nel Medioevo e l’arte orafa in Europa.

Gioielli caratteristici del primo medioevo

Tra i gioielli caratteristici dell’ epoca medioevale troviamo sicuramente quelli di natura religiosa, croci, catene, corone e reliquari, tra essi uno dei reliquari ben conservati è l’albero d’oro di Lucignano. Da non dimenticare i gioielli dei sovrani governanti (a testimonianza del prestigio, esistono tutt’ora i gioielli della corona in Inghilterra), e quelli legati al mondo ecclesiastico che attraverseranno vari periodo di esaltazione e deplorazione.

Si può dire che furono propri i Celti e gli Anglosassoni, insieme alle influenze romaniche, a creare l’arte orafa di quel periodo. I gioielli del primo Medioevo in effetti sono sostanzialmente decorazioni in oro e argento che venivano applicate su scudi, spade, selle e faretre, trattandosi di popoli bellicosi e guerriglieri. Diversamente, invece l’arte orafa Egizia ed Araba, nonché quella degli antichi romani.

Albero d'oro Lucignano reliquario
Albero d’oro Lucignano reliquario

Gioielli e talismani del Medioevo

Di grande notorietà tra i gioielli del medioevo è sicuramente il talismano di Carlo Magno, un pendente in oro con granati, smeraldi, perle e zaffiri, al cui interno sono presenti una ciocca dei capelli di Maria Vergine insieme ad un piccolo frammento della croce di Cristo. La gioielleria dell’epoca era sicuramente molto suntuosa, frutto del connubio tra l’arte bizantina e quella barbarica, con influenze romaniche, inoltre utilizzava pietre colorate come quelle presenti nel talismano di Carlo Magno.

L’influenza della chiesa nell’arte orafa medioevale

In Europa, Nel Medioevo la Chiesa costituì un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’arte, così come dell’oreficeria . I gioielli religiosi come medaglioni e crocifissi, erano largamente utilizzati, ma nel tempo, con le leggi suntuarie, l’ostentazione fu vista come frutto del demonio e quindi osteggiata. Per tale motivo, nel  XIII secolo, le leggi suntuarie frenarono il lusso cittadino, ma al tempo stesso permisero solo ed esclusivamente agli aristocratici di indossare comunque sia gioielli che ornamenti preziosi.

Gioielli medievali religiosi e non
Gioielli medievali religiosi e no

Significato religioso e artistico dei gioielli del Medioevo

Curioso accorgersi di come gioielli e pietre preziose assunsero un significato artistico cristiano: Lo zaffiro secondo lo scrittore Alberto Magno, “genera pace e concordia”.

Nel Vangelo si trovano molti versetti che esaltano la bellezza e purezza delle perle, associate spesso alla Vergine Maria. In una parabola di Matteo si narra la storia di un mercante che “trovata una perla di grande valore” e pur di possederla, vendette tutto ciò che aveva di suo.

La stessa parola di Dio venne interpretata come “una perla”. Mentre se pensiamo alla Gerusalemme Celeste nell’Apocalisse di San Giovanni, (versetto 21: 21) l’apostolo cita le “Le dodici porte erano dodici perle, ciascuna delle porte era formata da una sola perla, e la piazza della città era di oro puro, come di cristallo trasparente”.

Quel che è certo è che a molti gioielli e pietre veniva attribuito un potere magico ed erano considerati dei veri e propri amuleti portafortuna o protettivi da indossare in particolari occasioni o in guerra.

Trasformazione dell’arte orafa e dei gioielli nel Medioevo

Nei secoli successivi che seguirono al XIII secolo, l’oreficeria e l’arte orafa si distaccarono sensibilmente dall’utilizzo esclusivamente religioso e, modificandosi, si rivolsero ad un pubblico diverso. Gli artigiani orafi medioevali iniziarono a lavorare in maniera autonoma e creativa l’oro e le pietre, spesso subendo influenze ed inflessioni locali. Dal Medioevo ad oggi si evolvono la moda e gli stili e con essa anche i gioielli. Nel periodo Gotico oltre alle cattedrali nasceranno anche i gioielli dalla caratteristica punta.

Gioielli romani
Gioielli romani

Il gioiello medioevale e le tecniche di lavorazione: dai Romani ai Barbari

Alla fine dell’Impero Romano le influenze provenienti da oriente e in special modo, da Bisanzio, influenzano di molto, modificandolo, sia il gioiello che l’approccio dei nobili nei suoi confronti.

L’influenza delle popolazioni barbariche e, in particolar modo quella dei longobardi, che avevano del gioiello una concezione lussuosa e curata nei dettagli, si fonderanno con quelle provenienti dall’Impero Romano.

I romani indossavano abiti semplici e lunghi, tuniche e mantelli, insieme ad ogni tipologia di gioiello raffinato, e arricchivano di fili d’oro ornamenti, abiti e sciarpe. Utilizzavano gioielli come collane, orecchini, cavigliere, coroncine ed anelli.

Sempre di epoca romana sono i cerchi semplici o con pietre incastonate e l’uso delle perle e collane a più giri ricadenti sul corpo, quest’ultima tendenza verrà ereditato dalla gioielleria degli anni venti.

Più avanti, l’oreficeria Medievale assume una connotazione policroma e lineare sulla lamina a traforo o continua e usando smalti uniti a pietre preziose come rubini ed ametiste.  

Crocette sbalzate in lamina d’oro longobarde, Museo civico archeologico di Bergamo

Oreficeria, dalle lavorazioni a traforo agli smalti: tutti i gioielli del Medioevo

E’ in questo periodo infatti, che nascono le tecniche di lavorazione dell’oro a “opus interrasile “ossia lavorazione a traforo della lamina in oro. Troviamo anche la tecnica “codella” ossia una lamina d’oro scavata chiamata “chemplevé” con rilievo dei contorni colorati in smalto a strati “Basse taille“.

Ma nei gioielli del medioevo sono molto apprezzate le lavorazioni con superfici traslucide di smalti ma anche dei metalli, insieme alle pietre luminose, vistose e colorate, indossate dai sovrani.

Nascono nel medioevo bellissime spille utilizzate per chiudere mantelle e capi d’abbigliamento, insieme ad esse, troviamo fastose corone (Teodolinda o Teodora) lavorate a sbalzo ed incastonate di numerose pietre preziose. Anche le opere d’arte, affreschi e dipinti, propongono immagini sacre adornate da corone d’oro e gioielli che rispecchiano gli usi e costumi dell’epoca medievale.

Gioielli nel periodo Gotico

Nel periodo Gotico (XIII) gli aristocratici indossarono capi con bottoni in oro, ricami e pietre preziose intarsiate negli abiti e nei monili, grosse cinture impreziosite da ornamenti, pietre, foglie in oro, persino i libri miniati erano preziosamente scritti o affrescati dagli amanuensi con l’oro. Il gioiello era parte attiva nella vita delle caste sociali.

Gli amanuensi, i codici le miniature antiche e i monaci scribi
Gli amanuensi, i codici le miniature antiche e i monaci scribi

Gioielli nel Medioevo: dall’uniformità alla creatività orafa artigianale

Ma le produzioni artistiche del primo Medioevo erano uniformi, riflettevano le caratteristiche derivanti dallo stile senese del 300, destinate a modificarsi nel tempo. Piano piano, infatti, si entrò in una fase evolutiva del gioiello medioevale, la quale diede vita allo stile e al design del gioiello nello scenario Europeo.

E’ innegabile che l’arte orafa del Medioevo ha accompagnato le evoluzioni sociali e religiose, nonché culturali, di intere popolazioni. La fusione della cultura romanica con quelle barbare e dei Celti (Vichinghi, Vandali, Ostrogoti, Visigoti, e Franchi) ha prodotto un’evoluzione nel gioiello fondendo esperienze e usi e costumi del gioiello.

Se ci pensiamo, notiamo che i barbari invasori, indossavano preziosi e ornavano con essi le loro armi, come espressione di uno status sociale, esattamente come fecero i ceti benestanti l’aristocrazia insieme alla chiesa.

Il cromatismo vivace e vistoso caratteristico della gioielleria del Medioevo, in qualche modo, riusciva a supplire alla carenza della creatività dell’artigiano.

Ma l’arte orafa si evolverà diffondendo un nuovo gusto che dal Tardo Impero, fino all’epoca Bizantina e al Medioevo Europeo, darà vita ad una produzione di oggetti artistici d’oro caratteristici, di cui gli esemplari più significativi sono proprio di oreficeria bizantina, con testimonianze che ritroviamo, nei reperti di molti musei ed anche nei Mosaici di Ravenna raffiguranti figure suntuose ingioiellate.

Nascita della nuova gioielleria

Nacque nel tardo Medioevo, una gioielleria artigianale vera e propria dal gusto raffinato, creativo ed elegante, un tipo di artigianato orafo che porrà le basi dell’oreficeria rinascimentale. La professione di orafo rientrò, come altre attività artigianali dell’epoca, nelle corporazioni (Arti e Mestieri).

Innegabilmente, l’arte orafa del medioevo è originaria da caste e potere, riflette la supremazia dei sovrani insieme a quella della nobiltà dell’epoca, fondendo una storia di arti magiche, (in cui rientra la tragica strage delle streghe bruciate al rogo, come la strega di Todi Matteuccia), superstizioni popolari, e religione.

Il periodo migliore dell’oreficeria Medioevale

Senza dubbio, i risultati migliori dell’oreficeria del Medioevo si raggiungono proprio durante il periodo barbarico, ed è il frutto di una fusione tra le correnti classiche bizantine e le influenze barbare specie quelle di origine longobarda che molto attinsero dalle tradizioni germaniche e dalle influenze tardo romaniche.

A testimonianza di ciò, vi sono reperti dati alla luce nelle necropoli di diverse località Europee, come ad esempio quelle ritrovate a Bolsena, Nocera Umbra, ma anche in Spagna. Diademi, fibule, cinturoni, orecchini e bracciali gioielli caratterizzati dall’uso di pietre preziose levigare incastonate nell’oro lasciateci in eredità come testimonianza dell’arte orafa del medioevo in tutto l’arco temporale descritto.

Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda a Monza
Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda a Monza

Alcune opere orafe medievali note del periodo citato sono, ad esempio la Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda (o Teodora) imperatrice bizantina una delle 15 donne famose del Medioevo di cui vi abbiamo parlato. La sua corona è conservata all’interno del Museo del Duomo di Monza risalente al VII secolo, un diadema in oro, gemme e madreperla disposte su cinque file parallele montate su una lamina d’oro. A Firenze, troviamo il Trionfo di re Agilulfo, un opera realizzata a sbalzo, su lamina in bronzo dorato, risalente al VII secolo; mentre a Brescia, si trova la croce di Desiderio risalente al VIII-IX secolo.

Curiosità sui gioielli del Medioevo: L’oro del gatto

L’oro del gatto” era nel Medioevo denominata la Marcassite o Pirite. Questa definizione ebbe vita nel medioevo quando gli alchimisti tentavano di trasformare i metalli in oro. Spesso la Marcassite veniva venduta come oro, ed il nome “oro del gatto” si origina per via del fatto che nelle botteghe degli alchimisti vi erano spesso i gatti per contrastare la presenza dei topi. Nell’epoca medioevale e vi fu una grande produzioni di gioielli in Marcassite, tra essi spille, anelli e ciondoli in particolar modo.

Infine, un’ altra stranezza del medioevo da raccontare a proposito dei gioielli, ci viene dalla Francia medievale: Luigi IX di Francia proibì l’uso dei diamanti a tutte le donne, regine e principesse incluse perché sosteneva che solo la Madonna potesse indossare una simile pietra preziosa.

Quali son i gioielli del Medioevo?

Una domanda complessa a cui rispondere, perché come visto le creazioni in oro medievali attraversano vari stadi di produzione e creazione artistica come si vede nelle foto.

Infatti, come visto, gioielli nel Medioevo e la storia dell’arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento, attraversano delle fasi evolutive ben precise che porteranno alla nascita delle botteghe artigiane e alle lavorazioni più svariate di oggetti e gioielli in oro. Elementi che saranno i precursori della gioielleria odierna.

Talee d’autunno come riprodurre le piante a Settembre e Ottobre: Rose, Ortensie, Gerani

Talee d'autunno come riprodurre le piante a Settembre e Ottobre: Rose, Ortensie, Gerani
Talee d'autunno come riprodurre le piante a Settembre e Ottobre: Rose, Ortensie, Gerani

Alcuni mesi dell’anno sono perfetti per riprodurre le piante da talea. Le talee d’autunno da effettuare nei mesi di Settembre ed Ottobre tendono a radicare con una certa facilità, allo stesso modo delle talee che si effettuano ad aprile e maggio con l’arrivo della primavera. Alcune piante da fiore e specie botaniche come le rose, le ortensie ed i gerani, ma anche le margherite, le violette, le Begonie, Papiro, Philodendron ed altro, si riproducono con estrema facilità attraverso le talee, ancora di più se si procede nel periodo più giusto. Vediamo insieme le talee d’autunno e come riprodurre le piante a Settembre ed Ottobre attraverso talee di ramo, talee di foglia o propaggine, tutti questo semplici procedimenti.

Come riprodurre le piante da talee a Settembre e Ottobre

I vivai sono pieni di specie botaniche da fiore e piante verdi, troviamo tante belle piante pronte a regalarci fioriture sia in primavera che in autunno, ma è innegabile che riuscire a riprodurre degli esemplari verdi o da fiore attraverso le talee in maniera autonoma, da sempre una certa soddisfazione.

Senza contare che la riproduzione di piante domestica, consente di preparare nuove piante per la primavera successiva risparmiando non poco, specie se riproduciamo da talea le ortensie, le rose o piante verdi d’appartamento, o comunque piante da fiore e non, che hanno un certo valore economico.

Gerani, Ortensie, Rose e piante verdi: riproduzione da talee a Settembre e Ottobre

Nei mesi di Settembre Ottobre le temperature sono ancora decisamente alte, ma il tasso di umidità inizia ad aumentare. Verso fine settembre le temperature medie si attestano intorno ai 25 gradi o poco più, le piogge cominciano a imperversare, ed il clima diventa ottimale per la riproduzione di nuove piante. Ottenere le piante da talea è facile, ancora di più se si procede nei mesi più giusti dell’anno.

Talee di geranio o altre piante
Talee di geranio o altre piante

Piante facili da riprodurre

Tra le piante più facili da riprodurre mediante talee in questi mesi autunnali troviamo in special modo le rose, le Ortensie, ma soprattutto i gerani. La riproduzione dei gerani per talea si effettua utilizzando delle porzioni di gambo con alcune foglie e terreno soffice ben drenato nel quale pianteremo i gambi.

Non servono sacchetti di plastica ed altri accorgimenti particolari se non quello di mantenere il terriccio umido per favorire la radicazione. Sarà necessario utilizzare cassoni o sacchetti solo nelle regioni a clima più freddo.

Talea di geranio
Talea di geranio

Rose e Ortensie

Per quanto concerne le rose e le ortensie. si potranno utilizzare anche degli ormoni radicanti per favorire appunto la radicazione, ma il più delle volte non servirà.

L’importante è collocare le talee in zona riparata, con buona luce e temperatura ottimale. I rametti di rosa e di ortensia dovranno essere di un certo spessore e non troppo sottili, questo per permettere al rametto di non disidratarsi con facilità e germogliare in poco tempo nel terreno soffice mantenuto umido.

Quali piante riprodurre a Settembre e Ottobre

Nei mesi di fine estate ed inizio autunno il giardino necessita di cure, allo stesso modo si potranno operare strategie per infoltire il prato attraverso la semina e la risemina, ed anche preparare il terreno concimandolo ed eliminando le infestanti.

Ma oltre ad abbellire il giardino con nuove fioriture, rinfoltire il prato, ci si deve preparare alla stagione invernale in arrivo. Pacciamare alcuni alberi e arbusti li proteggerà dal freddo, al tempo stesso, possiamo pensare a riprodurre le piante sia con le talee che con la separazione di bulbi, rizomi o cespi.

Quali piante riprodurre a Settembre Ottobre? Diciamo quasi tutte, comunque moltissime, tranne alcune come ad esempio gli agrumi e le Cycas Revoluta che richiedono le temperature estive per la riproduzione.

La riproduzione degli agrumi non è cosa facile, mentre lo è quella delle Cycas per separazione delle nuove piantine da effettuare tra luglio ed agosto.

Alcune specie botaniche sono più difficili da riprodurre, altre invece è semplice, basta avere alcuni accorgimenti in termini di temperature, umidità ed esposizione per generare nuove piantine per la stagione successiva.

Talee di foglia e talee di ramo

Se per le rose, le ortensie, i gerani, le piante da siepe e i cespugli vari, si procede con talee di ramo, per quanto riguarda altre specie è da preferire la talea di foglia, tra esse le violette, il papiro, il ficus, le begonie e begoniette e moltissime piante grasse decorative che vivono bene in casa, ma anche altre tipologie di piantine grasse da esterni.

Alcune specie come il gelsomino, trachelospermum, bignonia, piante rampicanti in genere, e alcune piante verdi, possono essere riprodotte per propaggine o anche immergendo un rametto in acqua aspettando che radichi come nel caso Philodendron o Filodendro sia a foglie piccole che grandi. La stessa cosa si può fare con i papiro, le margherite e i settembrini e molte altre piante.

La soddisfazione che si prova quando una nuova pianta prende vita grazie alla riproduzione per talea, propaggine, od anche seme, è sempre moltissima e, una volta avviata, non vi rimane che veder crescere la nuova pianta irrigarla concimarla re procedere ai rinvasi primaverili ogni 1 o 2 anni in base alla specie.

Come scegliere il terriccio giusto per fiori e piante

Agata, Cristalli e Pietre: blu, rosa, gialla, rossa, nera, grigia e bianca, proprietà, utilizzi

Agata, Cristalli e pietre azzurre, rosa, gialle, rosse, nere, grigie e bianche: proprietà ed utilizzi
Agata, Cristalli e pietre azzurre, rosa, gialle, rosse, nere, grigie e bianche: proprietà ed utilizzi

Tra i cristali e pietre troviamo l’Agata. In base ai colori e alla loro formazione geometrica, i cristalli hanno delle proprietà specifiche da poter sfruttare per riequilibrare i Chakra per migliorare il proprio stato di salute sia fisico che mentale. Tra i vari cristalli e pietre di colore azzurro blu, rosso, arancio, troviamo l’Agata. Oltre all’Agata, tra le pietre azzurre ma cristalline e trasparenti troviamo l’acquamarina, di cui vi abbiamo parlato. L’Agata è una pietra che si trova in molti colori: pietre azzurre e blu, rosa, gialle, rosse, nere, grigie e bianche, scopriamo questo cristallo dalle numerose proprietà benefiche e in particolare l’Agata blu.

L’Agata pietre, descrizione e colori

L’Agata fa parte della famiglia dei quarzi ed è sostanzialmente un forma di calcedonio molto nota per le sue variazioni cromatiche ed i suoi colori. L’agata si forma nelle cavità delle rocce vulcaniche. In natura le variazioni cromatiche di Agata sono davvero molte a si trova nei colori più disparati dal blu al rosso, al grigio fino al nero, bianco e verde, spesso arricchita da suggestive striature.

Colori dell’Agata

L’agata azzurra ha il suo fascino ma questo minerale si trova anche in altri bellissimi colori che vanno dal bianco, al grigio, fino al giallo, al rosso, al nero e al bruno. Una pietra dal colore spesso striato molto resistente che difficilmente si rompe con gli urti. La sua morfologia presenta una struttura triangolare ed è una pietra molto utile per promuovere l’azione così come l’introspezione. In base al colore e al tipo di forma, i cristalli si possono usare in modo diverso.

Cristalli Agata descrizione e utilizzo

Per capire quali cristalli scegliere e come utilizzarli è bene conoscerne le proprietà ed usi dei cristalli e delle pietre. L’Agata è un biossido di silicio ed appartiene alla famiglia dei quarzi, gruppo dei calcedoni con sistema triangolare, formato da micro-cristalli compatti con durezza variabile ( 6, 5 , 7), I colori dell’Agata sono diversi, come visto e caratterizzati da fasce concentriche.

Il colore più comune è il grigio, ma si può trovare anche incolore, caratterizzata da inclusioni verdi, si tratta della nota Agata Muschiata, utilizzata soprattutto a scopo ornamentale ma anche pietra dalle proprietà mistiche. Me vediamo i vari tipi di agata, colori, proprietà, utilizzi.

Agata Muschiata

L’agata muschiata è associata a proprietà mistiche e terapeutiche. Combatte le irritazioni della pelle e le infezioni, il ronzio alle orecchie, e regola il battito cardiaco e la circolazione. Aiuta ad espeller le tossine e stimola la circolazione.

L’Agata muschiata può rivelarsi molto utile nello sbloccare i blocchi energetici. A livello spirituale e piscologico aiuta a rielaborare i sentimenti bellicosi, di odio, rancore e risentimento, e libera da sentimenti di ripugnanza, oppressione, stress e logorio.

Agata muschiata
Agata Muschiata

Agata Rossa

Agata di fuoco o Agata rossa, un cristallo che dona umore positivo, ed infonde equilibrio energetico, infonde fiducia e favorisce i rapporti. Collegata al 2° Chakra è in contatto con gli organi riproduttivi. Pietra protettiva portafortuna, forma una barriera energetica protettiva; usata dagli sciamani per sviluppare la chiaroveggenza.

Agata Rossa

A livello fisico tonifica l’organismo, rimuove i blocchi, apporta benefici all’apparato circolatorio, endocrino, digerente e sistema nervoso. Il segno zodiacale associato all’Agata rossa è l’Ariete.

Agata Blu

L’Agata Blu si ricarica con la luna esponendola alla luna piena per una notte. E’ proprio l’agata blu che viene riconosciuta come la pietra della gioia, in grado di stimolare la mente, calmarla al tempo stesso, apporta energia benefica risollevando spirito e corpo.

Può migliorare la ricchezza e la fortuna. Nell’antico Egitto veniva utilizzata come amuleto portafortuna, pratica tutt’ora viva in Brasile. Pietra del 5° Chakra.

Agata blue e azzurra
Agata Blu

Dove si trova l’Agata?

L’Agata si trova soprattutto in Brasile, in Uruguay, in Siberia, India, Cina, Islanda, repubblica Ceca, Sassonia, Romania ed anche in Italia in Trentino Alto Adige.

Agata Proprietà, disturbi, utilizzi e Chakra

Le qualità meno pregiate dell’Agata spesso vengono colorate e tinte in maniera artificiale e questo falsa le proprietà del cristallo. Scegliere dunque pietre naturali ed utilizzarli in base al colore.

PROPRIETA’ AGATA

L’agata è una pietra che trasmette coraggio e forza, stimola l’ottimismo e l’equilibrio psichico. Inoltre, sembra essere una pietra in grado di combattere la sfortuna ed è è di protezione.

E’ la pietra del relax, utile per la meditazione e l’equilibrio, aiuta il bilanciamento delle energie dello Yin e Yang, stimolando la capacità di analisi. Riesce a stimolare e risvegliare il talento ed infine l’Agata è in grado di stabilizzare l’aurea.

DISTURBI

Con la pietra dell’Agata si possono curare diversi disturbi. Essa agisce positivamente sul sistema linfatico, sul sangue e sul sistema immunitario, rinforzandone le difese.

Inoltre, è utile il suo utilizzo per le punture di insetti e per il dolore muscolare. Combatte l’epilessia e in gravidanza stimola le crescita dell’embrione. In base alle necessità andrà scelta l’Agata del colore giusto. (Cristalli come sceglierli).

CHAKRA E AGATA (in base al colore)

Data la sua grande vastità di colori l’associazione dell’Agata ai chakra è vasta e avaria in base al colore scelto. Per capire colore ed utilizzo leggere la guida sottostante che li divide per tipologia e colore:

Proprietà ed uso deli cristalli e delle pietre

  • L’Agata grigia striata, quella nera striata e naturale bianca, agiscono sul 1° Chakra.
  • Le Agata striate in rosso, arancio, agiscono sul secondo Chakra.
  • L’Agata con striature gialle o colore giallo agiscono sul 3° Chakra.
  • Le varietà verdi vanno poste sul plesso solare, quella con prevalenza di gialli.
  • Agata rosa striate agiscono sul 4° Chakra.
  • La bellissima Agata blu aiuta il 5° Chakra.

Come pulire e ricaricare l’Agata

Prima dell’utilizzo l’Agata, così come altri cristalli e pietre, andranno sempre puliti e poi programmati per l’uso che ne dobbiamo fare. Comunque l’agata, di base, si pulisce lavandola sotto l’acqua corrente.

Per scaricare le vibrazioni per riequilibrare l’Agata va messa a contatto con la Terra; mentre per pulirla a fondo può essere posta nel sale grosso per un giorno, preferibilmente al sole.

L’Amicizia secondo Gibran il meglio in un libro: Le parole dell’Amicizia

L'Amicizia secondo Gibran il meglio in un libro: Le parole dell'Amicizia
L'Amicizia secondo Gibran il meglio in un libro: Le parole dell'Amicizia

L’amicizia, questa parola profonda dai mille significati può dar vita a splendidi rapporti sociali, così come a grandissime delusioni. Ogni persona ha dell’amicizia, una sua concezione, che purtroppo non sempre corrisponde a quella degli altri. Si può essere amici in tanti modi, amici sinceri, amici a metà, amici per convenienza, magari senza neanche rendersene conto. Molto dipende, ovviamente, da come si è cresciuti, e da che tipo di rapporti sociali siamo abituati ad avere, nonché dalla profondità del senso di rispetto e di stima dell’altro. In tanti, autori, filosofi, letterati, hanno cercato di dare alla parola Amicizia, un significato profondo che vada oltre la semplice retorica. Tra essi troviamo Kahlil Gibran, scrittore libanese. Isabella Farinelli, l’autrice, ha racchiuso, in una preziosa antologia, il pensiero di Gibran circa l’amicizia dando vita ad un libro di grande interesse Intitolato “Le Parole dell’amicizia” che abbiamo inserito nella nostra sezione di Libri consigliati da leggere.

Il libro sull’amicizia di Kahlil Gibran: punti di vista

Parlando di amicizia, di amici e di amiche, ci si può riempire la bocca di stereotipi, ma la realtà è che ogni singola persona che risiede su questo Pianeta ha, di questo legame tra due persone chiamato Amicizia, una concezione diversa con sfumature talmente personali che difficilmente possono intercalarsi in quelle di qualsiasi suo amico.

C’è chi vive nello spirito del sacrificio e devozione totale è sarà amico a modo suo; chi vive nell’egocentrismo assoluto e saprà dare all’amicizia un valenza marginale; chi non ha mai conosciuto l’amore materno ne fraterno e potrebbe dare all’amicizia un valore e un significato surreale, o al contrario, non saperla proprio vivere ne apprezzare.

Nel corso della mia vita tra miliardi di cose fatte con il cuore ed anche di errori, ho sviluppato in mio personale decalogo e regole dell’amicizia ed ho imparato a non sorprendermi più di nulla in riferimento a questo tipo di sentimento / rapporto. Ma parlando del libro Gibran ci pone un punto di vista diverso, quasi sovraumano per alcuni versi, con una vena poetica e una connotazione spirituale marcata e personale.

Le Parole dell’amicizia di Kahlil Gibran: sinossi

L’amicizia può essere intesa come apertura di sé e riflesso di una conciliazione interioreCome posso io amarvi se non siete voi ad amare tutti i vostri elementi?“; oppure come visibilità dell’Io invisibile (l’amico è l’altra parte di te resa visibile); o ancora, come amicizia nei confronti degli elementi della natura e dell’Universo.

Molto spesso l’Amicizia per Gibran è intensa come “amore” e, al tempo stesso, non ha nulla a che fare con un sentimento di dipendenza: nessuno può rivelarci qualcosa di diverso da ciò che già si trova “all’alba della nostra conoscenza”. Il confine sfumato tra amicizia e amore, spesso sottile (anche a mio avviso), è espresso in modo compiuto nel rapporto tra Gibran e Mary Haskell, l’amica americana dello scrittore.

I brani del libro ” Le Parole dell’Amicizia” costituiscono una sorta di intermezzo tra le varie sezioni di questa antologia sono tratti dal loro epistolario e dal Diario di Mary Haskell “Beloved Prophet”: The Love Letters of Kahlil Gibran and Mary Haskell and Her Private Journal”. Per quanto riguarda gli altri testi presenti nel libro sono tratti dalle principali opere di Gibran sull’amicizia da il Profeta, ed altri.

Il libro recensione e opinione

Sebbene ritengo che le origini dell’autore ed il suo vissuto possono aver condizionato alcuni pensieri puri e sani dell’amicizia secondo Gibran, penso e voglio ben sperare, che le anime pure e sensibili non possano far a meno di apprezzare l’intero contenuto e trarne giovamento, istruzione, illusione e che dir si voglia.

L’Amicizia vera e amicizia falsa sono realtà che fanno parte del vissuto di ogni persona. Questo non significa in modo assoluto, essere sinceri o poco sinceri con il prossimo, ma avere necessità e modi di vedere le cose diversi, anche se oggettivante nell’ultimo trentennio la sincerità non è più di moda nei rapporti sociali e con essa l’altruismo.

Amicizia e aspettative

Ma, fortunatamente, in ogni buco nero esistono lampi di luce, in ogni angolo buio qualcosa di bello da trovare e dunque forse l’amicizia è semplicemente questo, un angolo con tanti punti oscuri e punti di luce. Amicizia è anche il saper accettare l’altro, accettandosi così come si è, con tutte le proprie imperfezioni. Ma l’amicizia è anche ricevere, donandosi, nonostante incomprensioni, errori ed altro, senza aspettarsi troppo, ne stupirsi più di tanto di ciò che la vita e l’amicizia vorranno donarci.

Frasi di Gibran sull’amicizia

Concludo con qualche frase sull’amicizia di Gibran, estrapolata qua e la: Concetti base che racchiudono profondità d’animo, sensibilità, saggezza e grande maturità.

  • Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita, poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
  • Il vostro amico è la vostra esigenza soddisfatta. È il campo che seminate con più amore e che mietete
  • Quando l’amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo. E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore.
  • Non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili. La parte migliore di voi sia per l’amico. Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena

Una lettura educativa per i giovani, saggia per gli adulti, e indispensabile per chi si aspetta troppo o troppo poco dall’Amicizia e non ha la capacità comprendere a pieno, di perdonare o perdonarsi. La trovate in Amazon in copertina rigida a 9,97 euro.

Outfit Barbie in total rosa look e come abbinare il rosa

Outfit Barbie in total rosa look e come abbinare il rosa
Outfit Barbie in total rosa look e come abbinare il rosa

Ci sono outfit che vanno bene per tutte o quasi, e outfit che invece sono perfetti per le vere amanti di uno stile moda in particolare, o di un colore. Mai sentito parlare di Outfit Barbie style? Le vere amanti di questo stile adorano i capi moda dal taglio avvitato, gonne corte, giacche che segnano il punto vita e colori sgargianti, dai fluo al roso in tutte le sue tonalità. Abbiamo scelto per voi l’outfit del giorno in total rosa per coloro che hanno l’animo pink ed amano il rosa e le sue declinazioni di colore fino al fucsia o al rosa pastello così ben interpretato da Valentino nel suo Pink PP “Rose Violet” 2022 – 2023 realizzato con Pantone. Vediamo come creare un outfit rosa e come abbinare il rosa e il rosa antico, in modo semplice.

Outfit pink - Valentino  e il  Pink PP "Rose Violet" 2022 - 2023 con Pantone
Outfit pink – Valentino e il Pink PP “Rose Violet” 2022 – 2023 con Pantone

Come realizzare un Outfit Barbie in total rosa look del giorno

Per realizzare un outfit Barbie total look rosa vi occorrerà puntare su un elemento in rosa acceso e poi scegliere delle declinazione di colore simili, magari più chiare, per rendere l’outfit e lo stile più morbido o, al contrario, adottare colori accesi e puntare su colori fluo anche attirino l’attenzione.

Molto dipenderà dal gusto e dalla personalità di ognuna. Ma di certo, se per scarpe e borsa punterei su colori simili o uguali per la giacca top e gonna, invece potreste abbinare anche un rosa tenue con un rosa più intenso, come abbiamo fatto noi, scegliendo gli accessori ed i capi di abbigliamento in foto.

Alcuni di questi dettagli potranno essere modificati con altri modelli e capi di prezzo superiore o al contrario, inferiore, ovviamente a proprio gusto e piacimento.

L’outfit pink più trendy e femminile da indossare e come abbinarlo

La giacca rosa

Una giacca completa l’outfit di primavera e d’autunno, aggiunge vestibilità ed eleganza. Perfetta per linea e per colore la giacca di Liu Jo rosa è proposta la prezzo di 75 euro. Un must have perfetto per un guardaroba ben accessoriato.

Se non amate il total pink ma puntate su outfit stile Barbie, il consiglio è di scegliere una giacca in bianco o in nero a seconda della situazione (e del tempo). Ma vedremo poi come abbinare il rosa e le varie soluzioni di stile.

Giacca rosa Liu Jo - 75 euro
Giacca rosa Liu Jo – 75 euro

Gonna vinile in piene tendenze moda

Le tendenze moda 2022 2023 autunno inverno declamano, tra i materiali adottati per l’autunno inverno, il vinile e l’eco pelle. La gonna aderente con tasche e zip Girls Dream è perfetta per un outfit informale semplice ma femminile. Il prezzo della gonna tosa è di 39,90 euro. Carina no?

Gonna vinile  Girls Dream 39, 90 euro
Gonna vinile Girls Dream 39, 90 euro

Bustino rosa sensuale ed armonico

Le bretelle ampie, lo scollo armonico e il taglio lineare, rendono questo bustino rosa fashion il capo più romantico di questo pink outfit versione Barbie. Il bustino rosa è di Afford Glamour ed è venduto a 31,32 euro.

Bustino rosa è di Afford Glamour  venduto a 31,32 eur
Bustino rosa è di Afford Glamour venduto a 31,32 euro

Occhiali rosa Gucci: un must have

Innegabilmente se si parla di Gucci, si parla di qualità, e se per gonna e giacca possiamo anche optare per capi comuni diciamo che per le lenti da sole è bene non lesinare e scegliere un prodotto di qualità.

Ma se il prezzo non è nelle vostre corde, eccovi l’opzione più economica e sempre molto piacevole di occhiali da sole rosa: modello lusso II viola di Crhome Experience venduti a 29,90 euro. Mentre per gli Occhiali da sole Gucci, il prezzo è più sostenuto, ed è di circa 270 euro.

Borsa rosa in pelle

Borsa a spalla in pelle rosa, modello di Vivere di Firenze un modello trapuntato che rispecchia le tendenze moda borse autunno inverno 2022 – 2023 è compatta capiente caratterizzata da tracola in metallo e venduta a 99 euro. Perfetta da abbinare al rosa in tutte le sue tonalità da quello pastello a quello più acceso.

Borsa a spalla in pelle rosa, modello di Vivere di Firenze
Borsa a spalla in pelle rosa, modello di Vivere di Firenze – 99 euro

Scarpe rosa in vernice per un look Barbie style


Décolleté in vernice fucsia fluo eleganti e femminili, il costo è di 160 euro. Un modello di scarpe pink, con tacco a spillo alto e raffinato; ma se non amate i tacchi a spillo e puntate verso modelli dal tacco ampio, direi che sono decisamente sono stupende le tre proposte di Valentino Garavani a 890 euro. (Décolleté con plateau Valentino Garavani Tan-Go in Vernice).

Colori da abbinare al rosa Stili e moda

Il rosa è un colore semplice da indossare, specie se si utilizza un solo capo di questo colore. Modi di abbinare il rosa? Diciamo che gli abbinamenti più gradevoli del rosa sono quelli con rosa e bianco, rosa e nero, rosa e grigio e rosa e blu. Alcune persone abbinano anche il rosso al rosa, ma personalmente questa soluzione non mi piace.

Inoltre, il rosa può essere abbinato con facilità tono su tono con tinte più chiare dai colori pastello di rosa o, al contrario con tinte più scure che arrivano fino al fucsia. Anche rosa e giallo sono due colori che si possono abbinare, ma attenzione alle tonalità.

Come abbinare il rosa e l rosa antico
Come abbinare il rosa e il rosa antico

Come abbinare il rosa antico

Se il total rosa è un tipo di outfit che non rientra nelle vostre corde e, per età, carnagione o altro, preferite il rosa antico, elegante e raffinato, sappiate che gli abbinamenti per il rosa antico sono semplici.

Modi di abbinare il rosa antico? Sono tanti i colori che si intonano con il rosa antico: perfetto con il grigio, ma anche con il bianco, il verde ed infine alcune tonalità di marrone e beige. Anche il tessuto Jeans e alcune tonalità di azzurro e di viola prugna si abbinano molto bene con il rosa antico.

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