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RomaSposa evento wedding le novità moda e gli allestimenti

RomaSposa evento wedding
RomaSposa evento wedding

Torna l’atteso evento dedicato al wedding e alle spose: RomaSposa che si svolgerà dall’11 al 14 novembre a Palazzo dei Congressi di Roma. Tante la novità del settore wedding, abiti allestimenti e dettagli scenografici. Una novità arriva anche dai tessili e dall’interesse volto verso tessuti leggeri ed ecocompatibili.

RomaSposa torna l’evento wedding

Gli sposi 2022 vedono tornare alla ribalta due parole:  stupore e divertimento, perché dall’abito all’allestimento, in questo periodo storico c’è tanta voglia di festeggiare e sorprendere, il tutto, immersi in un cornice incantevole e nel massimo della convivialità e della spensieratezza.

Il matrimonio è uno dei giorni più belli della vita, sicuramente è quello tanto atteso, e merita di essere reso un giorno memorabile che darà vita ad un ricordo prezioso, ed unico.

Per scoprire tendenze e novità del wedding, l’appuntamento è a Palazzo dei Congressi con RomaSposa 2021, 11 e 14 novembre, Salone Internazionale della Sposa che torna in presenza con le migliori proposte del wedding ed i migliori professionisti del settore.

La moda RomaSposa wedding

L’abito è senza dubbio un elemento importante per spose e sposi: ed ecco che i protagonisti delle sfilate saranno proprio gli atelier nazionali e internazionali che parteciperanno a RomaSposa proponendo i nuovi modelli: oltre 1000 abiti da sposa e sposo sfileranno in passerella per la regina delle nozze, per lo sposo e per gli invitati alla cerimonia.

Tessuti leggeri e corpetti lavorati

Sempre apprezzati i modelli da sposa principeschi ma rivisitati: caratterizzati da corpetti lavorati, corsetti sensuali arricchiti da luminosi cristalli, pizzo e piume, e con gonne non troppo ampie. Adottati tessuti leggerissimi, pregiati e di tendenza, come l’intramontabile pizzo, il tulle, lo chiffon, le sete pure certificate e 100% naturali, il nuovo satin “velvet” i crêpe.

Scolli a cuore o canottiera, ridisegnano la sinuosa femminilità della sposa, mentre le maniche lasciano ampia scelta tra modelli a palloncino, a sbuffo, cascanti o eleganti con drappi. I fiocchi, romantici o audaci, diventando un elemento spesso presente nel vestito da sposa, un punto di congiunzione o di decorazione che esalta la femminilità e cattura l’attenzione.

Gli abiti da sposa componibili

Per dar spazio alla bellezza, senza dimenticare anche la versatilità e la comodità gli abiti si trasformano diventando “componibili”.

E’ possibile personalizzare e trasformare i modelli grazie a corpini seducenti, body ricamati o di pizzo, gonne, giacche, code e gonne staccabili. Voglia di divertimento e tendenze vintage con richiami tipici agli anni ‘20, con abiti che si accorciano fino alla caviglia, vita lunga e dettagli preziosi come ricami di cristalli, perle e paillettes, frange di perline e piume.

Tessuti green per la sposa e per lo sposo: sì a tight e frac

Tight e frac ritrovano consensi, ma in versione rivisitata. Linee più moderne anche nei colori e negli accessori in abbinamento. Il tight si fa più corto realizzato in tessuto di lana effetto chantung ecosostenibile, colore blu, con un rever decisamente più largo in seta, tono su tono. Il pantalone abbandona le righe e sposa lo stesso colore della giacca, mentre il panciotto, rigorosamente doppio petto, cambia colore e adotta il crema.

La cravatta in raso di seta dello stesso colore del rever e la camicia adottata è in piquet bianco, con collo classico. Anche il Frac si accorcia, e stupisce per eleganza, realizzato nello stesso tessuto del tight, stravolto dallo standard del colore nero e bianco, presentato, questa volta, in un colore decisamente meno austero, completato da un gilet color perla.

Sia per lui che per lei, i tessuti diventano green ed eco-friendly. Gli abiti sono pensati e realizzati con tessuti naturali ed ecocompatibili: tutti tessuti in fibre naturali esistenti in natura, di origine animale o vegetale.

Beauty look della sposa

Si sceglie il romanticismo: gli esperti dei look da sposa consigliano capelli raccolti e morbidi adoranti da fiori veri che donano dolcezza al viso.

Scegliere un make up perfetto per le nozze, curato e in linea con acconciatura e fisionomia del proprio viso. Mentre per le mani la nail art propone la micro pittura cin la riproduzione sull’unghia un dettaglio dell’abito.

Curate le mani pronte a ricevere le fedi nuziali che le tendenze moda del momento vogliono lucide, satinate e con planisferi.

Fedi nuziali satinate con planisferi
Fedi nuziali satinate con planisferi

Allestimenti e location matrimonio

Tante e diverse le proposte per le soluzioni di soluzioni di intrattenimento, addobbi, location, bomboniere, acconciatura per sposa, make-up, e ovviamente relative ai servizi fotografici e video e ai viaggi di nozze.

Sono oltre 300 le aziende espositrici presenti alla fiera del matrimonio, evento che si ripete a Roma da oltre 30 anni. Quest’anno sarà presente anche uno spazio esclusivo della Wed Academy, con in programma presentazioni di creazioni innovative, per un matrimonio unico e ricercato.

Il ricevimento e il pranzo

Varie le opzioni ma tra le tante, saltano all’occhio le tre proposte più in voga: mood rock sofisticato, elegante, glam.

Molto apprezzati anche i food truck, caratterizzati da cottura a vista e chef d’eccezione, e saporiti e gustosi menù personalizzati fatti di carni cotte a cottura lenta. Soluzioni perfette per i per veri cultori del BBQ e per coloro che hanno voglia di assaporare antichi modi di cucinare.

La musica scelta tra moderna anni 90, dance ma anche il rock ‘n’ roll o classici, insieme all’animazione, ormai quasi sempre presente insieme ai giochi, alla magia, ai fuochi pirotecnici, e alle infinite sorprese che contribuiranno a rendere unico e speciale, il giorno del matrimonio.

Torna dunque RomaSposa l’evento wedding con tante novità moda, ed infinite proposte per gli allestimenti.

Per saperne di più: RomaSposa 2021

Palazzo dei Congressi Roma Eur
Piazza John Kennedy, 1, 00144 Roma RM

Prezzo biglietti RomaSposa:

5 euro Giovedì e Venerdì

8 euro Sabato e Domenica

Riduzioni del prezzo (3 e 6 euro) per acquisti in prevendita sul sito RomaSposa

SOS matrimonio: la mini guida per organizzarsi al meglio

Fashion Victim significato e origini del nome

Fashion Victim significato e origini del nome
Fashion Victim significato e origini del nome

Oltre ad essere il nome di un Film e di un sito di vendita capi di moda, Fashion Victim è un termine di vecchia data, un neologismo coniato dallo stilista Oscar de la Renta per definire coloro che sono letteralmente “vittime della moda“. Vittime in che senso? Beh nel senso stretto del termine.

La moda la si può scegliere o subire. Scegliere la moda, significa esprimere se stessi, il proprio gusto personale, e adottare abiti adatti alla propria silhouette, seguire le regole del bon ton e il galateo dell’abbigliamento, mentre, chi subisce la moda a qualunque costo, viene apostrofato con l’appellativo di Fashion Victim.

Ma cosa significa subire la moda tanto da diventarne delle vere e proprie vittime? Vediamolo insieme!

Fashion Victim cosa significa?

Fashion Victim significa seguire la moda in maniera morbosa e acritica, apprezzando ogni dettame in ogni periodo storico che si vive.

Non ha molto a che vedere dunque, con il film documentario Fashion Victims presentato al festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina, che narra la storia delle donne lavoratrici che vengono assorbite e sfruttate nel mondo della moda a livello internazionale.

Donne che vivono lo sfruttamento legato al mondo della moda, e che arrivano a lavorare per 18 ore consecutive, donne che vivono in dormitori comuni allestiti negli stessi ambienti di lavoro. Una situazione lavorativa, questa, che interessa molte delle donne Indiane lavoratrici.

Innegabilmente però il termine Fashion Victims trova la giusta collocazione nel film documentario in quanto esprime una sottomissione dovuta al mondo fashion, anche se di altra tipologia.

Fashion Victim cosa significa?
Fashion Victim cosa significa?

Fashion victim è colei che subisce la moda

Donne lavoratrici o appassionate di moda? In ambo i casi il termine Victim è eloquente: sta ad indicare delle vittime. La Fashion Victim per antonomasia è colei che vive subendo la moda e non analizzandola e scegliendo ciò che è di proprio gusto creando così il proprio stile personale che si discosta da altri look.

I “soggetti vittime” della moda cedono di fronte al materialismo e alla labilità della moda. Vittime dunque che favoriscono gli interessi dell’industria e alterano la propria identità e i propri gusti. Secondo Versace le Fashion Victim finiscono per spersonalizzarsi, alterando ad ogni cambio di stagione la propria immagine, sia in termini di linee moda, che di colori.

Donne che, pur di stare al passo con la moda, sopprimono il proprio gusto e si lasciano influenzare fuori misura, divenendo da protagonisti del proprio stile a delle donne vittime della moda e del business ad essa legato.

Come trovare il proprio stile moda

Essere una Fashion Victim: errori frequenti

Essere una Fashion Victim e definirsi tali non è motivo di vanto ma bensì mette in risalto una mancanza di personalità e di gusto. Il consumismo ostentato e lo shopping esasperato e compulsivo sono spesso alla base delle donne vittime della moda.

Nel 1899 l’economista Thorstein nel suo libro Theory of the leisure class aveva definito il concetto delle vittime della moda, coloro che attraverso uno “sperpero ostentato” indossavano, solo ed unicamente, tutto ciò che era in voga e dunque di moda in quel determinato periodo.

La fashion Victim secondo T. Veblen sente la necessità di apparire, abbellirsi ed agghindarsi e non di vestirsi con gusto personale e buon senso per piacersi ed essere adeguata alla situazione.

La Fashion Victim ostenta capi di moda, senza saper valutare quale vestito o indumento sia più adeguato al proprio fisico. Questo infatti è uno degli errori più frequenti che si riscontra nelle fashion victim.

Si può seguire la moda senza estremizzare, tenendo conto della propria fisicità, di ciò che ci dona e cosa no ed essere delle fashion addicted senza cadere vittime dei meccanismi subdoli del mercato della moda.

Black dresses or White dresses: Bianco o nero quale colore per l’abito?

Black dresses or White dresses
Black dresses or White dresses

Black dresses or White dresses, bianco o nero? L’abito ed il colore sono spesso oggetto di incertezza nella scelta dell’outfit da adottare. Al di la delle stagioni che si alternano, tra il caldo della primavera e dell’estate, al freddo e alla piovosità dell’autunno e dell’inverno, i colori moda dell’estate e dell’autunno da indossare possono migliorare la nostra silhouette o appesantirla. Scopriamo cosa valorizza un colore e cosa tende a penalizzare la scelta del colore sbagliato.

Black dresses or White dresses: abito Bianco o nero?

Bianco o nero, marrone, verde, rosso: quale colore ci sta meglio e quali sono i colori adatti per le varie stagioni? Oltre ai colori moda che ogni anno vengono lanciati sulle passerelle di moda e poi nei negozi ci sono degli stereotipi che non tramontano mai. Tra gli intramontabili si collocano senza dubbio, il bianco e il nero. Ma tra Black dresses or White dresses chi vince la sfida? Scopriamolo insieme!

Black dresses: l’abito nero elegante e raffinato

Black dresses: il nero è il colore elegante per eccellenza, rende la silhouette più sottile e copre abilmente qualche imperfezione o i chili di troppo. Allo stesso tempo però, se si è molto magre il nero può renderci ancora meno in carne e dunque, in tal caso, è meglio optare per colori chiari, abiti bianchi, splendidi White dresses dalle linee eleganti, o anche mini dresses estivi e solari che valorizzano il colore della pelle abbronzata.

Il nero è un colore che si abbina benissimo con tutti gli altri colori. Un colore versatile che troviamo non solo nei vestiti neri, ma anche nelle jumpsuit nere e sensuali, nei maglioncini, in tailleur formali, camicette e t-shirt, molto usato nei capi spalla e forse il colore più gettonato per giacche e cappotti.

Il nero è senza dubbio un vero alleato per chi ha qualche chilo da celare, ma anche un passepartout per molti capi d’abbigliamento.

Black dresses or White dresses
Black dresses or White dresses Jumpsuit

White dresses: l’abito bianco è candore e sensualità

White dresses: non a caso l’abito bianco è destinato alle spose, in quanto evoca candore e purezza ma, se dal taglio giusto, è anche sinonimo di sensualità. Questo perché l’abito bianco e quasi tutti i tessuti bianchi, lasciano trasparire e marcano la silhouette.

Proprio per questo motivo l’abito bianco ed i vestiti bianchi in genere, sono adatti a chi è in perfetta forma e non ha chili da nascondere. Perfetto per le spose ma anche per le stagioni poco piovose come l’estate e la primavera l’abito bianco trova ampi consensi anche perché si intona in modo eccellente con l’abbronzatura estiva.

Black and White dresses

Una soluzione alternativa è dettata dal mix dei due colori: bianco e nero si fondono insieme in fantasie e modelli dando vita a tanti abiti eleganti, formali o sbarazzini in Black and White Dresses. Un binomio amato e intramontabile che da decenni sfila sulle passerelle di tutto il mondo esprimendosi in abiti, pantaloni in tartan, completi e tailleur. Il tessuto in tartan bianco e nero trova ampio impiego nella moda.

Colori e tessuti autunnali: jeans e denim short

Uno dei tessuti autunnali per eccellenza è senza dubbio il Jeans. In questa stagione i capi e abiti in jeans sono dei veri alleati perché hanno la giusta pesantezza e sono davvero versatili. Dalle salopette, ai jeans classici fino agli short in denim, il jeans si colloca tra le scelte più in voga nei mesi autunnali. Anche se i denim short richiedono l’uso di calze magari parigine o stivali alti, sono molto usati dalle teen agers.

Dresses: quale colore per l’abito? Vestiti d’autunno

Per quanto concerne i colori invece, l’autunno ci suggerisce quelli che ripercorrono le note della stagione, ossia il marrone in tutte le sue tonalità, il verde, ma anche il rosso colore che diviene una scelta folcloristica e tradizionale nel mese di Dicembre.

Per questo autunno ho scelto un abito in maglia dal colore marrone bruciato sul sito femmeluxe. Lo stesso abito lo troviamo anche in altri colori e, tra di essi non manca la versione in bianco: un dresses white che non tutte possono permettersi di indossare, ma che illumina il viso e dona romanticismo a chi sceglie questa tinta.

Riciclare una camicia realizzando un cuscino

Credit foto www.ispirando.it

Ogni oggetto può essere destinato a nuova vita, così si può riciclare una camicia, una maglietta, un maglione o magari un paio di jeans. Sicuramente sono molti i capi d’abbigliamento che si prestano ad essere riciclati dando vita a nuovi oggetti di uso comune.

L’idea di riciclare una camicia realizzando un bel cuscino fantasioso non vi ha mai sfiorato? Bene! E’ arrivato il momento di prendere ago e filo e divertirsi a dar vita a dei bei cuscini creativi, utili per arredare la propria casa. Una giornata invernale piovosa o un fine settimana in compagnia di amiche o bambini può aiutare a liberare la propria creatività creando oggetti grazie al riciclo.

Credit foto www.ispirando.it
riciclare camicie: Cuscini realizzati riciclando delle camicie

Come realizzare una borsa da una minigonna: 6 modelli

Riciclare una camicia realizzando un cuscino

Simpatici oggetti da personalizzare, e regalare, dotati di grande versatilità ed un pizzico di allegra simpatia, l’arte del riciclo si sa, sta andando di gran moda, un po’ perché si tende a recuperare il valore intrinseco delle cose fatte a mano e realizzate in maniera autonoma, un po’ anche dovuto al fatto che l’attuale crisi economica spinge a recuperare gli oggetti, a crearne di nuovi, e a incrementare ogni forma di hobby e fai da te sia con i tessuti che con gli oggetti o materiali come ad esempio le chiusure lampo, i bottoni, la plastica adatta ala creare bijoux, gioielli e bomboniere. Vediamo insieme, dunque, qualche idea su come riciclare una camicia realizzando un bel cuscino.

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Cuscini realizzati riciclando delle camicie

Cuscini realizzati con le camice e le magliette: riciclo creativo

Il materiale necessario alla creazione e al riciclo è veramente ridotto e di facile reperibilità, basterà scegliere tra le camice del proprio armadio, alcuni modelli che non utilizziamo più. E’ molto importante nella scelta, osservarne le fattezze il tessuto, così come il colore della camicia da riciclare lasciandoci trasportare da un pizzico di creatività. Le camice fatte di tessuti in flanella pesanti, suggeriscono la creazione di bellissimi cuscini caldi.

Ecco come riciclare le camicie in flanella:

  1. Qualora le camicie siano in tinta unita rossa, potranno divenire dei cuori, utilizzati per arredare casa a Natale o per San Valentino.
  2. Diversamente, mentre se si tratta di camicie in tessuti  verdi, si possono riciclare dando vita a delle belle foglie o dei quadrifogli porta fortuna.
  3. Per quanto concerne gli elementi caratterizzanti di una camicia: taschini frontali, bottoni, colletti etc. ci suggeriscono la creazione di un bel cuscino che rispetti e rifletta la classicità della camicia sfruttando la forma e le rifiniture, come potrete ben vedere dalle foto sottostanti.
  4. Anche dei maglioncini non usati o delle magliette potranno diventare dei simpatici cuscini, accessoriati di comodo taschino in cui riporre il cellulare o il telecomando.

Cucire un cuscino da una camicia o una maglia

La procedura per la realizzazione di un cuscino da una camicia riciclata è semplice, richiede pochi tagli, mentre le cuciture potranno essere in parte recuperate dalla vecchia camicia, ed in parte realizzare ex novo. Girare la camicia ed imbastire dal rovescio, passare a macchina o a mano, e tagliare il tessuto eccedente rifinendolo con un punto zig zag fitto.

Lasciare aperta una parte per poter girare il cuscino al dritto ed inserirvi la lana sintetica. Ultimare le rifiniture e le cuciture. Volendo si potranno creare anche più cuscini e comporre dei gruppi in cui si alternano le rifiniture dell’uno e dall’altro (esempio i taschini od i colletti).

Ovviamente, se si utilizzano dei filati (maglie e maglioni), si dovrà far attenzione a che non si smaglino, operando delle cuciture molto fitte prima di tagliare il maglione. Ecco qui illustrata una simpatica tecnica di riciclo utile a dar vita a nuovi oggetti per la casa!

Foto: www.greenpage.it www.cuciecrea.it eighteen25.blogspot.com

Cosa fare quando si è depressi

depressione
Cosa fare quando si è depressi

La depressione e l’ansia insieme agli attacchi di panico sembrano esser diventati un male sociale. Forse la causa è da ricercare nella struttura dei nuovi rapporti sociali e dall’isolamento collettivo dovuto alla vita frenetica e ai social.

Gli smartphone ed i computer con la tecnologia, hanno accorciato le distanze, ma allo stesso tempo, hanno creato dei muri insormontabili anche tra persone vicine. La depressione è diventata una malattia comune e frequente ed interessa non più donne e uomini ma anche giovani, adolescenti e bambini. Ma come identificare la depressione e cosa fare quando si è depressi?

Cosa fare quando si è depressi e ansiosi

I disturbi dell’umore come ansia e depressione spesso viaggiano sullo stesso binario, ma non sempre. La causa spesso è da ricercare in problematiche familiari, o in squilibri endocrini e patologie infiammatorie. Studi recenti hanno dimostrato una correlazione tra le IBD (malattie infiammatorie croniche) come il morbo di Crohn e la Colite ulcerosa e la depressione.

Nuovo studio italiano depressione e connessione tra cervello e intestino

Il disturbo che causa la depressione sembra dipendere dall’alterazione del microbiota intestinale e dall’infiammazione / infezione che causa la chiusura del plesso coroideo. Tale chiusura, se da un lato protegge il cervello dall’altro non gli permette di ricevere alcune sostanze utili.

Uno studio italiano operato da 4 ricercatrici dell’ Humanitas e pubblicato su Science, mette in evidenza una connessione forte tra cervello e intestino e apre la strada ad una serie di approcci terapeutici diversi, utili per i pazienti. Si presume che non solo le malattie corniche intestinali possano causare la chiusura del plesso coroideo, ma anche altre patologie infiammatorie insieme a quelle di natura tumorale.

Cause depressione

La depressione può essere indotta da circostanze difficili che si presentano nel corso della vita, come un abbandono coniugale, un lutto, la perdita di lavoro che viene molto sentita specie dal sesso maschile. Tutte delusioni che inficiano sulla propria serenità e felicità.

Le cause, come visto, possono essere molteplici, ma quel che è certo è che la depressione va identificata da subito e contrastata. Se per diversi giorni o settimane vi sentite tristi, affetti da una stanchezza cronica, con poca voglia di fare e di uscire, e tendete ad isolarvi dalla vita comune, molto probabilmente avete bisogno di una mano.

Uno psicologo o un terpista potrebbe aiutarvi. Intanto, ecco cosa fare quando si accende la spia rossa della depressione e ci si accorge di essere depressi.

Depressione cosa fare?

Quando si è depressi, per prima cosa occorre parlarne con il proprio medico di base che, con molto probabilità sarà in grado di indirizzarvi verso uno specialista. Ma oltre al terapeuta è necessario cercare di non isolarsi, contattare amici e parenti, cercare di uscire e soprattutto tentare di fare cosa che vi inducono a stare e sentirvi meglio.

Fate una pausa di riflessione e interrogatevi su cosa non va nella vostra vita. Talvolta tali cause sono rimovibili o affrontabili, altre volte, invece, ci si deve convivere nostro malgrado (lutto, separazione, etc.)

Sappiate che ogni qualvolta si creano situazioni spiacevoli, può essere d’aiuto agire: mangiare un cibo che gratifica, come il cioccolato o un buon dolce, va a stimolare la produzione di una sostanza chiamata serotonina o ormone della felicità. Stesso effetto riesce a indurlo il ballo, lo sport, la buona musica, la vista di qualcuno a cui volete bene.

Alcune persona hanno una bassa produzione di serotonina per cause endocrine, altre per motivi di salute, altre ancora per induzione come nel caso dell’uso di stupefacenti (anche leggeri). I meccanismi endocrini e quelli del benessere sono talmente soggettivi e individuali, che ogni caso di depressione è un caso a se.

Alcuni studi rivelano che figli di madri ansiose con gravidanze difficili posso indurre nei figli, una percentuale più alta di rischio depressivo.

Combattere la depressione

Certo è che non sempre è necessario ricorrere agli psicofarmaci, alle volte è sufficiente modificare il proprio stile di vita, mangiare in modo sano, introdurre i giusti nutrienti, fare sport, uscire e divertirsi, dormire le ore di sonno necessarie e circondarsi di persone vere e presenti.

Anche la compagnia di un cucciolo di animale come un cane o un gatto può risultare ottimale per combattere tristezza, solitudine e depressione. L’unica cosa da evitare, qualsiasi sia la sintomatologia ed il grado di depressione è quella di chiudersi in se stessi e non parlarne con gli altri.

Non ci si deve vergognare di avere un problema che, con gli giusti strumenti e se preso per tempo, può essere risolto con comportamenti corretti o l’intervento di un terapista, farmaci e buona volontà.

Ansie, Fobie, Psicosi, Attacchi di panico: 6 terapie cognitive

Corsi Shiatsu Roma Scuola Riconosciuta

Corsi Shiatsu Roma Scuola Riconosciuta
Corsi Shiatsu Roma Scuola Riconosciuta

Tra le nuove professioni che in questi anni stando prendendo piede in Italia e in Europa si colloca lo Shiatsu. Le scuole che offrono corsi Shiatsu a Roma sono molteplici ma si deve far attenzione alla qualifica della scuola e al tipo di percorso di studi da intraprendere per diventare operatore shiatsu riconosciuto.

Un percorso di studi alternativo che rientra nelle discipline olistiche, e che in un numero sempre maggiore di paesi viene accreditata come una tecnica medica terapeutica efficace.

Corsi Shiatsu Roma scuola: lo Shiatsu Namikoshi

Non è sufficiente scegliere una scuola di Shiatsu, ma è opportuno documentarsi e scegliere una scuola valida. Lo Shiatsu ha origini in Giappone ed è una disciplina regolarmente riconosciuta dal Ministero della Sanità Giapponese.

Ovviamente, le Scuole di Shiatsu con orientamento diverso dallo Shiatsu Namikoshi sono molteplici, ma l’unico riconosciuto in Giappone è il metodo dello Shiatsu Namikoshi che prende il nome dal suo fondatore.

Molte scuole offrono corsi di shiatsu a Roma, e in altre città italiane, tra esse, si colloca la scuola riconosciuta Shiatsu ISI shiatsuisi.it con sede a Roma e a Catania, gestita dal maestro Osteopata Leotta Bruno che, oltre a questa professione, è anche Chinesiologo e, appunto, Osteopata, laureato in Scienze Motorie.

Un interessante intervista a Bruno Leotta

Open Day di Shiatsu a Roma 6 e 7 Novembre

Molte scuole di shiatsu attuano le giornate dedicate agli open day. Gli open day di shiatsu servono a fornire un quadro generale dei corsi e delle strutture. Nel caso dello Shiatsu, gli open day indetti dalla scuola Shiatsu ISI di Roma sono molteplici, e in genere, si effettuano nelle prime due ore di lezione dei corsi ogni mese.

In questo modo, è possibile avere un’idea chiara e immediata di come vengono gestiti sia i corsi shiatsu che le lezioni relative. Le lezioni si svolgono su calendario mensile, e generalmente vengono effettuate nei fine settimana proprio per dare la possibilità, anche a chi studia o lavora, di poterli frequentare.

I corsi shiatsu professionali sono articolati su tre anni ma si può optare anche per un percorso più breve atto all’apprendimento delle tecniche di base. In questo modo, lo shiatsu si rivela utile per migliorare le relazioni familiari.

Ma si può anche decidere di approcciare allo shiatsu in maniere più professionale e decidere di diventare operatore shiatsu svolgendo l’intero percorso di studi.

A chi è rivolto il Corso Shiatsu Namikoshi Roma

Il corso shiatsu Namikoshi è rivolto a tutti colore che vogliono fare della digitopressione uno strumento utile atto a far star meglio amici e parenti, figli, mogli o mariti, migliorando le relazioni familiari. Ma i corsi shiatsu sono rivolti anche a coloro che vogliono fare di questa professione un lavoro vero e proprio.

I campi di applicazione dello Shiatsu Namikoshi sono molteplici e vanno dal miglioramento dello stato di salute grazie alla digitopressione che si attua sugli Tsubo. Utile per risolvere problemi osteo articolari, alleviare disturbi anche in gravidanza, rimuovere blocchi, lo Shiatsu consente all’energia di fluire liberamente nel corpo.

A che serve lo shiatsu?

Impropriamente denominati massaggi shiatsu, i trattamenti shiatsu attraverso la digitopressione sono utili per riequilibrare scompensi psichici ed organici. Riescono a donare un maggior benessere a livello sia fisico che mentale.

I trattamenti shiatsu sono utili ai bambini, alle persone di ogni età, uomini e donne e agli anziani. Spesso vengono applicati in maniera coesa insieme alle terapie riabilitative, cranio sacrali, occupazionali e si rivelano molto utili nelle persone affette da handicap, pazienti con ritardo cognitivo o vittime di incidenti. Le scuole di Shiatsu insegnano e formano operatori in grado di coadiuvare anche altri professionisti.

Scuole Shiatsu riconosciute a Roma

Per assicurarsi che si tratti di una scuola shiatsu riconosciuta è bene richiedere quali certificazioni hanno e in che modo i loro corsi abilitino all’attività di operatore shiatsu (massaggi shiatsu) riconosciuto legge 4/2013 suddiviso in un biennio per lo studio delle tecniche basiche più un terzo anno dedicato al corso avanzato per i professionisti. Solo in questa modo, dopo il percorso di tre anni, si potrà praticare la propria professione nei centri dedicati.

Indicazioni sui corsi di Shiatsu a Roma nel video.

Crassula come coltivarla: posizione, innaffiature, temperature, riproduzione

Crassula
Crassula come coltivarla: posizione, innaffiature, temperature

La Crassula è una pianta grassa che appartiene alla famiglia delle Crassulaceae (300 specie circa)- E’ molto resistente e proveniente dall’Africa meridionale. Si tratta di una specie molto robusta che sopporta anche climi rigidi, ma non le temperature sotto lo zero. Ve ne sono due specie, una strisciante ed una arborea nota come Crassula Ovata. Vediamo come coltivare la Crassula Ovata dove posizionarla, e come procedere alle innaffiature, concimazioni e riproduzione.

Come coltivare la Crassula Ovata

Si tratta di una pianta grassa sempre verde che può essere tenuta in casa o in giardino sia in vaso che in piena terra. L’unico accorgimento, se si vive in regione a clima freddo, è quella di riporla in luogo riparato qualora le temperature scendano sotto lo zero per più giorni, perché questo potrebbe danneggiare la pianta.

Tutte le piante grasse, infatti, temono le temperature troppo basse, essendo al loro interno ricche di acqua rischiano di gelare e morire. Per evitare questo è preferibile coltivarle in vasi da poter spostare in relazione alla stagione.

Dove posizionare la Crassula

Tutte le piante grasse, nessuna esclusa, amano posizioni soleggiate. Le piante grasse, infatti, sono originarie dei luoghi caldi e, per questo motivo, amano il sole pieno, specie nelle stagioni autunnali ed invernali, così come in primavera.

Se l’estate si potrebbe rivelare troppo calda, il sole diretto nelle ore più calde potrebbe danneggiarla e sarebbe da evitare, per non stressarla troppo. In estate è meglio porre la Crassula in luogo ventilato dove prenda il sole ma non nelle ore più calde. Qualora la crassula sia in casa, è bene riservarle un posto vicino ad una finestra luminosa.

Dove tenere la Crassula in inverno

Come anticipato, è una pianta che non resiste troppo alle basse temperature e, se il clima diventa rigido e si va sotto zero, sappiate che la crassula può resistere a -4 gradi massimo, e solo per poco tempo. La cosa da fare se la pianta si trova in giardino in piena terra, è di proteggerla pacciamando le radici e coprendola con un telo in modo da creare una sorta di serra fredda.

Se la Crassula è allevata in vaso vi basterà spostarla in casa e riservarle il posto in una stanza luminosa vicino ad una finestra. Non abbiate timore: è una di quelle piante grasse che vivono bene in casa. Le temperature ideali per L’albero di Giada o Crassula Ovata vanno dai 12 ai 25 gradi.

Quando annaffiare la Crassula

La Crassula non richiede moltissima acqua. Come tutte le piante grasse teme i ristagni idrici ma necessità, specie in estate, di essere bagnata ogni qual volta il terreno risulti asciutto.

In inverno le irrigazioni possono venire sospese o effettuate molto raramente, sebbene un paio di concimazioni quindicennali possano aiutare la fioritura. Usare concime per piante grasse.

Crassula foglie che cadono o ingialliscono

Se la Crassula perde le foglie significa che il terreno si è inaridito troppo e in questo caso è opportuno procedere all’irrigazione. Le piante che soffrono eccessiva siccità tendono a perdere le foglie poste in basso.

Se le foglie della Crassula ingialliscono vuol dire che state innaffiando troppo e che le radici si stanno danneggiando. Rinvasate, drenate bene con argilla espansa, potate le radici che sono marcite, e lasciate riposare per qualche giorno spruzzando solo le foglie. Poi riprendete a curarla in maniera normale senza eccedere con l’irrigazione.

Crassula Ovata o Albero dei soldi
Crassula Ovata o Albero dei soldi

Quando fiorisce la Crassula ovata?

Se le condizioni climatiche sono buone e il pane di terra sufficientemente nutriente, la Crassula tende a fiorire regalando piccole fiori tra la fine dell’autunno, e l’inizio dell’inverno. Perché fiorisca la pianta di crassula deve essere adulta ed avere almeno 10 anni di vita.

L’aspetto di una pianta di Crassula, dopo diversi anni, assomiglia a quella di un alberello ramificato con tante foglie grasse, questo perché i tronchi si accrescono nodificando, assumendo l’aspetto di un tronco d’albero vero e proprio.

Quando fiorisce si riempie di fiorellini bianchi che le valgono il nome di Albero di Giada perché porta fortuna o anche Albero dei Soldi” in quanto le foglie ricordano la forma delle monete.

Rinvaso, concimazione, malattie Crassula

Il rinvaso va effettuato all’incirca ogni due anni e proporzionalmente alla velocità di crescita della pianta. Il terriccio dovrà essere nutriente, misto a sabbia e ben drenato. Oltre al gelo, non teme grandi patogeni, ma la cocciniglia può attaccarla. A tal proposito è bene fare attenzione e eventualmente utilizzare prodotti anti cocciniglia.

Riproduzione della Crassula

Può essere riprodotta per seme, ma la tecnica più in uso, facile per ottenere nuove pianta di Crassula è quella di staccare un rametto ed interrarlo. Grazie a questa tecnica di riproduzione per talea che radicherà avrà vita una nuova piantina. Non è una pianta che necessiti di potature, ma quando si vuole riprodurla per talea tagliare qualche rametto riequilibrando la chioma può rivelarsi utile.

Prezzo Crassula

Una pianta di piccole dimensioni con vaso di circa 10 cm di diametro può avere un costo che va dai 5 ai 10 euro. Una pianta grande ben formata di circa 30 – 40 centimetri di altezza, può costare circa 50 euro e anche più.

Perché la Crassula è chiamata Albero di Giada e Albero dei Soldi,

La Crassula Ovata assume l’aspetto, in età adulta, di un albero. Si ritiene, secondo la tradizione cinese che si tratti di una pianta in grado di sprigionare energia positiva e assorbire negatività dall’ambiente. Per questo motivo, secondo la tradizione cinese, tenerla in casa apporta fortuna e ricchezza.

Proprietà curative Crassula

Oltre ad essere una bella pianta da coltivare sia in casa che fuori, la Crassula o Albero dei Soldi, ha delle proprietà terapeutiche degne di nota. E’ un potente antinfiammatorio e può essere usato anche per bruciature e scottature così come per le punture di insetti, esattamente come l’Aloe.

Utilizzare per le vene varicose e le emorroidi, è un ottimo alleato per combattere i mali di stagione come raffreddore e mal di gola. E’ una pianta crucifera e, come tale, ha spiccate proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antivirali.

Usata come decotto, fresca in succhi, o masticandone le foglie può alleviare disturbi gastrointestinali e curare afte e ulcere gastro duodenali, curare bruciature e scottature, alleviare dolori articolari, combattere le malattie da raffreddamento.

Crassula rimedi per il mal di gola

Per combattere mal di gola e raffreddore è necessario estrarre il succo da una decina di foglie di crassula mescolarlo a 200 gr di acqua, aggiungere 4 o 5 gocce di succo di limone e fare dei gargarismi più volte al giorno.

 Ulcere, afte e ferite

Il succo di Crassula ingerito è curativo. Ma per le ulcere gastro duodenali sarebbe opportuno masticare, ogni mattina, due foglie.

In alternativa utilizzare del succo di Aloe e versarvi alcune gocce (3 o 4) di succo di crassula. Per Herpes ed afte, tagli e ferite porre una foglia di crassula aperta in due sulla ferita, più volte al giorno

Moda anni 50 stile e icone

Moda anni 50 stile e icone
Moda anni 50 stile e icone

Parlando della moda anni 50, dello stile adottato e delle icone di un epoca lontana ma, per molti versi, pur sempre intramontabile, non può non tornarci alla mente un icona come Marilyn Monroe, bella spumeggiante e bionda, donna sexy anni 50 per antonomasia. Gli anni 50 sono molto rappresentativi per la moda, un punto di svolta per gli outfit ed i look di quegli anni.

Le muse ispiratrici della moda anni 50 furono principalmente le dive dell’epoca tra le quali ne vedremo alcune, interpreti del cambiamento, sia negli abiti che nel make up. Infatti, anche il trucco anni 50 e le acconciature furono particolarmente caratterizzante, si tratta di make up curati e sofisticati che abbiamo ereditato da icone di stile degli anni cinquanta e sessanta, come furono, oltre alla Monroe, Audrey Hepburn, Grace Kelly, Sophia Loren e molte altre.

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe

Moda anni 50 stile ed evoluzione

Negli anni 50 il fashion style decanta il mito della donna femminile dalle forme generose ed abbondanti. Su queste silhouette incontrano grande successo gli abiti con il punto vita segnato, insieme a scollature vertiginose, e gonne a ruota alternate a tubini sexy e femminili. Si tratta indubbiamente, di uno stile che si districa tra outfit di stampo classico e look audaci e procaci come sono quelli delle pin up. Gli anni cinquanta rivoluzionarono lo stile moda.

Anni 50, dallo stile bon ton, alla femminilità androgina degli anni 60 – 70

In queste tendenze moda caratteristiche, sono da prendere in considerazione, oltre agli stili di moda e al make up anni 50, anche le acconciature dei capelli. Negli anni 50 lo stile bon ton cederà il posto ad una moda più androgina e decisamente meno femminile che caratterizzerà gli outfit degli anni 60 e 70.

Gli anni dal 60 al 70 infatti, andranno ricordati non solo per i movimenti studenteschi dell’epoca, ma anche per il lancio di capi moda fuori dagli schemi, come la minigonna, gli stivaloni e i capelli corti, convivono come espressione di libertà culturale.

Icone di stile femminili anni 60 – 70: 6 donne importanti

Make up e caratteristiche tipiche della donna anni 50

Il make up anni 50, oltre all’abbigliamento, denota molta femminilità: ciglia finte da cerbiatto marcate da un abbondante mascara, sopracciglia ad ala di gabbiano molto curate, il rossetto color rosso fuoco, insieme all’eyeliner nero, il classico neo posto sopra il labbro, ed infine, lo smalto abbinato al rossetto caratterizzano il make up anni cinquanta.

Capelli e acconciature anni 50

Quanto ai capelli e all’acconciatura anni 50 si opta sia per tagli corti o medio corti, anche per acconciature caratterizzate da capelli raccolti in chignon o intorno al capo. Molto in uso anche fasce e foulard da indossare in vario modo. Tutte caratteristiche che denotano la ricercatezza di una femminilità prorompente di cui, alcune icone di stile anni 50, ne diverranno le testimonial.

Icone di stile anni 50

Le donne che hanno segnato la storia della moda negli anni cinquanta, sono state molteplici, ma vogliamo evidenziarne alcune in particolare che, a nostro avviso, sono state delle vere e proprie testimonial di un’epoca femminile, forse l’unica con connotazioni ancora legate alla posizione sociale della donna.

Marilyn Monroe, la star del cinema dal caschetto biondo e lo sguardo ammaliante, ricordata per le sue misure tipiche (90 – 60 – 90), per la sua voce suadente e le movenze femminili oltre misura, rimane la regina di stile di quegli anni.

Ma non da meno la top model Dovima che ha dato risalto a vari capi moda tra essi l’abito chemisier con la cintura in vita che trova spazio anche nella moda attuale un vero evergreen che si è rivelato come un abito senza tempo.

Un altra icona di stile della moda anni 50 è stata, Suzy Parker modella e attrice statunitense che ci ha lascito in eredità uno dei capi più indossati anche attualmente come la giacca shariana.

Anche sua sorella, la modella Dorian Elizabeth Leigh Parker viene ricordata, in particolar modo, per la moda mare di cui anche oggi sperimentiamo i bikini anni 50 e la gonna lunga con spacco laterale di cui la modella fu interprete in diverse campagne pubblicitarie che lasciarono il segno.

Un altra modella iconica degli anni 50 fu, senza dubbio, Lisa Birgitta Bernstone nota come Lisa Fonssagrives, modella di origini svedesi che posò per copertine iconiche cone Vogue e Vanity Fair e che ci ha lasciato in eredità, capi iconici come il tubino con gonna longuette.

Tra le donne e le dive che hanno fatto la storia degli anni 50, in termine di stile, ricordiamo anche la bellissima Elizabeth Taylor dagli occhi vola, la carismatica Eva Gardener, una delle star più celebri degli anni 50 – 60 per la sua bellezza folgorante e la sua bravura.

Se parliamo di stile bon ton anni 50 non possiamo non pensare a lei: Audrey Hepburn una vera icone di stile, in tal senso.

Grace Kelly, Brigitte Bardot, Sophia Loren e Gina Lollobrigida icone e dive anni 50

Infine, tra le icone di stile anni 50 – 60 ricordiamo altre 4 donne dalla classe innata: Grace Kelly, caratterizzata da una bellezza aristocratica e Brigitte Bardot, nota anche come BB, ricordata oltre che per l’eleganza, anche per la sua sensualità innata.

Come non ricordare la storica sex simbol degli anni che vanno dal 50 al 70, la bellissima e bravissima attrice Sophia Loren. Non da meno l’italianissima Gina Lollobrigida una delle attrici italiane più famose al mondo per la bellezza procace, l’eleganza e la bravura.

Una moda, quella degli anni 50 che decanta femminilità e sensualità interpretata da icone di stile e bellezze italiane ed estere che hanno fatto la storia della moda di quegli anni.

La moda rock anni 50 la trasgressione

Ma gli anni 50 sono anche il periodo delle band rock e della trasgressione, periodo in cui si delinea uno stile moda duro caratterizzato da capi in pelle, jeans, giubbotto chiodo e dettagli tipici delle band e delle star dell’epoca.

Tra i precursori si collocano ad esempio autori e cantanti come Janis Joplin, Elvis Presly ed anche Jim Morrison, o attori del calibro di James Dean in Gioventù bruciata. Una tendenza che dagli anni 50 agli anni 80 si addolcirà di elementi glamour e chic dando vita allo stile chic rock, attualmente in auge.

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