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Come funzionano e a cosa servono i portali di recensione online?

Recensioni online
Come funzionano e a cosa servono i portali di recensione online?

I portali di recensioni online sono diventati rapidamente uno dei mezzi più popolari per condividere le proprie esperienze su prodotti e servizi vari.

Si tratta di siti che hanno un’evidente utilità sia per le aziende, sia per i consumatori, dato che forniscono uno spaccato reale di qualsiasi prodotto, sia esso fisico o digitale.

Volendo sintetizzare ciò che approfondiremo più avanti, le recensioni sui blog di settore diventano un appiglio fondamentale per l’utente interessato ad un certo servizio, e un traino notevole per le aziende e per il loro branding.

A cosa servono i portali di recensioni online?

I portali di recensioni online sono progettati per fornire ai consumatori un modo semplice per confrontare prodotti e servizi, prima di effettuare un acquisto. Leggendo le recensioni di altri consumatori, è possibile farsi un’idea più precisa di cosa aspettarsi da una particolare azienda o prodotto.

Inoltre, i portali di recensioni possono aiutare l’utente a risparmiare denaro fornendo l’accesso a sconti e coupon. In secondo luogo, questi siti web diventano una preziosa fonte di informazioni, in quanto forniscono approfondimenti dettagliati sui prodotti e sui servizi che interessano il lettore.

Siti e blog specializzati

Alcuni siti e blog sono altamente specializzati proprio nel sevizio recensioni, testano i prodotti e ne descrivono pregi e difetti in maniera semplice comprensibile a tutti.

Rispetto alle classiche schede tecniche delle aziende, presentano il frutto di una reale esperienza con un certo prodotto o servizio, spesso corredato da voti su ogni elemento importante, da foto, video o da qualsiasi altro contenuto informativo e unico.

Inoltre, è bene sottolineare che oggi si trovano blog specializzati in moltissimi campi, dalla cucina al giardinaggio, passando per il fai da te ed i blog di moda nonché siti che recensiscono prodotti high tech, dai cellulari agli elettrodomestici per la casa.

Non fanno eccezione il gambling e le scommesse sportive, con alcuni siti che permettono di leggere le Sisal opinioni e le recensioni su questa tipologia di servizi.

Di conseguenza, diventa più facile per il lettore trovare informazioni specifiche per le sue esigenze e i suoi interessi, dato che il web fornisce una soluzione in ogni campo possibile e immaginabile.

Come funzionano e i vantaggi per le aziende


Il funzionamento di un portale di recensioni online è molto semplice da spiegare, dato che si tratta di un blog a tutti gli effetti. Il sito viene aperto, aggiornato e curato da uno o più esperti di un certo settore (redazione), pubblicando le recensioni relative ai prodotti o servizi della propria nicchia di riferimento.

Come detto, ogni recensione può approfondire gli aspetti peculiari del prodotto, sottolineandone sia i pregi, sia i difetti, sia gli elementi che lo contraddistinguono dalla concorrenza evidenziandone il prezzo ed il rapporto che intercorre tra qualità e prezzo. Consentono dunque di acquistare online spendendo il meno possibile.

I portali di recensioni online aiutano le aziende offrendo loro un canale utile per conquistare nuovi clienti e per fidelizzare quelli già esistenti.

Inoltre, queste recensioni hanno un impatto diretto anche sul brand di un’impresa, dato che ne sottolineano gli aspetti negativi e positivi, come nel caso del customer care service, delle spedizioni e molto altro ancora.

Consentono, inoltre, di allargare la visibilità del marchio, nel caso vengano condivise su social network come Facebook, alle volte facendo diventare virale un prodotto. Infine, consentono alle aziende di capire quali sono i fattori che non vanno bene, e che devono essere migliorati per riuscire ad offrire un prodotto realmente utile.

Abbiamo visto, dunque, come funzionano e a cosa servono i portali di recensione online e la loro grande ed indiscussa utilità sia per l’utente che per i brand.

Cappello da pescatore, Bucket hat come abbinarlo e tendenze moda

Bucket hat cappello pescatore New Era
Cappello alla pescatore, Bucket hat come abbinarlo e tendenze moda

Un cappellino di tendenza che negli ultimi anni sta facendo parlare di se spopolando tra i giovani e non solo è il cappello alla pescatore anche noto come Bucket hat o fisherman hat. In tessuto leggero, tinta unita o fantasia in modelli economici Bucket hat  cheap o più ricercati come il Bucket hat di New Era, il cappello da pescatore è una tendenza moda che protegge dal sole, caratterizza il look e piace molto anche alle star. Scopriamo come abbinare il cappello alla pescatora, dal Bucket hat black ai colori e modelli più estrosi e come realizzarlo anche all’uncinetto.

Bucket hat come abbinare il cappello da pescatore

Come abbinare il Bucket Hat? Di sicuro è un tipo di cappello casual che si abbina molto belli a look informali. Perfetto per la stagione estiva trova un certo riscontro anche nella stagione autunno inverno in versione più pesante, ma sicuramente meno comune.

Bucket hat black e reversibile double face

Tra i colori a tinta unita quello che viene più apprezzato è sicuramente il cappello da pescatore in nero scelto in prevalenza dagli uomini per stili di moda maschili casual e sport style. Alcune versione reversibili consentono di indossarlo sia da un lato che dall’altro offrendo soluzioni ed outfit diversi.

Una versione reversibile da donna in colore nero da un lato e animalier in piena tendenza moda, dall’altro, la trovi nella foto sottostante, in questo articolo.

Bucket hat donna

In base al colore e alle fantasie il cappello da pescatore può abbinarsi ad outfit romantici femminili così come a look maschili dal gusto sportivo. Tra i modelli molto femminili si collocano i colori pastello e le fantasie delicate come ad esempio i motivi floreali piccoli od anche  i modelli di cappello da pescatore in versione crochet.

Di seguito trovi un tutorial su come fare un buchet hat all’uncinetto, cappelli perfetti per uno stile bon ton, delicato e femminile.

Sicuramente il cappello da pescatore double face offre delle opportunità in termini di vestibilità sicuramente superiori. Il contro è che essendo in doppio tessuto risulta meno traspirante e più caldo.

Cappello da pescatore animalier donna in versione duble face

Il cappello alla pescatora a chi sta bene e prezzi

Il “cappello alla pescatora” risulta, morbido, fresco e versatile. Prodotto da molti brand noti come ad esempio New Era, fino a brand anonimi, lo si trova in tante versioni e colori a partire dai 10 euro fino a 30 – 40 ed oltre per cappelli griffati. Sicuramente è un tipo di cappello non necessariamente giovanile, nato per la pesca, che ha dimensioni contenute ed una falda medio piccola che permette di proteggersi dal sole.

Facile da indossare, e comodo da ripiegare consente di essere riposto comodamente in tasca o in borsa, il cappello da pescatore ha riscosso e sta riscuotendo notevole successo da diversi anni. Riportato alla ribalta intorno agli anni 90 e diventato attualmente di tendenza moda molto spiccata che offre tanti spunti e ispirazioni che consentono a tutti di indossarlo sia in estate che nella versione invernale.

Piace agli uomini e alle donne, adatto anche ai bambini, si adatta a qualsiasi forma del viso grazie alle sue linee contenute che armonizzano con il viso. Perfetto per molti stili di moda, non è adatto per outfit eleganti e dress code formali ma in alcune versioni invernali si adatta anche ad outfit classici.

Come indossare il cappello da pescatore?

Come visto le scelte al maschile e al femminile sono varie, ma sicuramente il Bucket hat ha uno stile sportivo e si abbina molto bene ad outfit casual, jeans, t-shirt, scarpe da tennis, sneakers, ed anfibi, nonché giubbotti, felpe e camicie casual in cotone, jeans, tartan.

In estate si intona bene a tutti quegli outfit che utilizzano capi moda informali. In versione invernale, sta bene con cappotti dello stesso tessuto, trench, giubbotti e giacche sportive o in jeans.

Cappelli da uomo tipologie tendenze moda, storia ed uso

Cappelli da uomo tipologie tendenze moda, storia ed uso
Cappelli da uomo tipologie tendenze moda, storia ed uso

I cappelli sono diventati un accessorio molto usato per completare gli outfit casual e non, così come i dress code eleganti più impegnativi. Il Frac, ad esempio, prevede il cilindro, così come ed altri abiti sartoriali come il tight, lo comprendono proprio nel loro insieme.

Ma anche gli stili di moda maschili retrò o moderni prevedono l’utilizzo dei cappelli che troviamo sia in formato elegante e raffinato, che super sportivo e casual. Vediamo quali tipi di cappelli uomo esistono e come usarli nel modo più giusto.

Cappelli da uomo eleganti e sportivi tutte le tipologie dall’800 ad oggi

Senza scendere troppo nel dettaglio possiamo suddividere i cappelli in due grosse categorie: cappelli eleganti uomo e cappelli sportivi maschili. Sotto la categoria cappelli eleganti maschili rientrano sicuramente la Bombetta, il Cilindro, la Tuba, ma anche il Panama ed il Fedora, nonché il Borsalino, tutti cappelli di origini antiche.

Di nuova generazione invece, i cappelli sportivi uomo come quello da Basket o Basebool con le visiere, così come il cappello da pescatore noto come Bucket Hat un stile di cappello che piace molto anche alle donne e che è diventato di tendenza in entrambi i sessi.

Cappelli eleganti da uomo: Cilindro, Tuba, Bombetta, Fedora, Borsalino e Homburg
Cappelli eleganti da uomo: Cilindro, Tuba, Bombetta, Fedora, Borsalino e Homburg

Cappelli eleganti da uomo: Cilindro, Tuba, Bombetta, Fedora, Borsalino e Homburg

  • CILINDRO – Realizzato in seta nera o grigia il modello cilindro. Un cappello uomo che nasce intorno al 1700 e rappresenta uno degli accessori moda più formali. Il cappello a cilindro divenne un simbolo della moda uomo nell’epoca vittoriana. Nel 1850 ne furono prodotti anche modelli in pelliccia grazie al principe Albert (Londra 1850). Ad oggi, l’iconico cappello da frac viene usato per eventi di rilievo ed è considerato un copricapo glamour e raffinato al tempo stesso.
  • TUBA – La tuba invece con area convessa sul camino (cima) rappresentò un’ alternativa al cappello a cilindro, molto simili tra loro, ma da portare in modo diverso dritto il primo, inclinato il secondo.
  • BOMBETTA e FEDORA – Nel 1800, oltre al cilindro si diffusero anche i cappelli uomo a Bombetta ed il Fedora, più tardi dall’Homburg. La bombetta è un cappello classico di dimensioni contenute arrotondato sulla sommità.
  • FEDORA E BORSALINO – Il Fedora è un cappello uomo dalla falda ampia spesso indossato da star come Zucchero o Johnny Depp (in foto). La versione femminile del Fedora è molto apprezzata ed elegante. Questo cappello è sostanzialmente il cappello Borsalino modello che vediamo nei film di Indiana Jones; la differenza tra Borsalino e Fedora è dovuta alla differente larghezza della tesa (falda) che nel Fedora risulta di un paio di centimetri maggiore.
  • HOMBURG – O LOBBIA: L’homburg è tra i cappelli uno dei più usati per i dress code eleganti, (come la bombetta e il cilindro), ma non necessariamente formali. Chiamato anche lobbia o il lobbia è un tipo di cappello dalla struttura semirigida realizzato in feltro caratterizzato da incavatura centrale e falda tesa e larga con orlo rialzato.
  • PANAMA – Deve il suo nome al luogo di origine e nel dopoguerra, tra alternanza di cappelli in paglia e panno, si affermò la moda dei cappelli di Panama, grandi morbidi e molto leggeri. Usati in versione paglia estiva o in panno invernale, oggi sono tornati di moda. Per il panama di paglia si utilizzano fibre pregiate come la carludovica palmata, meno pregiata ma più resistente la fibra ricavata dalla Livistona Australis.

Cappelli moderni da uomo quali sono?

Catalogare i cappelli maschili moderni è sicuramente molto più semplice. Alcuni hanno origini popolari e storiche come nel caso della Coppola adottata soprattutto nelle isole come la Sicilia e la Sardegna, ma nata altrove, e diffusasi come cappello moda elegante ma sportivo al tempo stesso, in tutta Italia.

Altri cappelli nascono dallo sport: è il caso del cappello da Basket diventato un must have dello sport style e dello street style, sia maschile che femminile, così come il cappello da pescatore o Bucket Hat molto diffuso tra i giovani e apprezzato in tutte le versioni, colori e fantasie da uomini e donne.

Bucket hat cappello pescatore New Era
Cappello alla pescatore, Bucket hat come abbinarlo e tendenze moda

Infine, vi sono i cappelli di necessità quelli utili per scaldarsi. E’ il caso dello Zuccotto in lana o del cappello in pelliccia con para-orecchie chiamato Colbacco, proveniente dalla cultura sovietica e comunque adottato nei paesi dove fa molto freddo. dal Perù invece ci proviene la moda del cappello con trecce, dalla Scandinavia quello del cappello con pom pom (o pon pon o pompon) e da entrambi quello a coda lunga.

  • COPPOLA – Tra i numerosi cappelli da uomo la “Scoppola” o Coppola ha assunto il ruolo di cappello folcloristico, ma nel tempo ha cambiato il suo modo di essere ed è diventato un cappello medio-elegante da abbinare ad outfit di classe. Sebbene adottato da molti isolani e al sud d Italia, la Coppola, sembra avere origini inglesi risalenti al 1572 quando un ordinanza impose agli uomini l’uso dei cappelli di questo tipo (nobili esclusi) durante le festività.
  • CAPPELLO DA BASKET – BASEBALL O FITTED – Un modello di cappello che spopola nei look informali casual e giovanili, specie quelli dal sapore sportivo. Il Fitted (cappello da basket o baseball) è un cappello con visiera piatta, chiuso dietro, prodotto da molti brand sportivi tra cui New Era, NY, Nike, Adidas etc. Nella parte posteriore spesso hanno una chiusura regolabile in plastica o velcro. Nato come facente parte dell’uniforme sportiva recante il nome della squadra o dell’ università di appartenenza, usato per ripararsi dal sole. Nella moda, è diventato un accessorio casual adottato in prima battuta dalla cultura hip hop e poi diffusosi nello stile moda uomo sportivo.
  • ZUCCOTTO LANA – Chi da bambino non li ha indossati? Il cappello caldo in lana, perfetto per il freddo e per la neve, modello senza pretese che tiene caldo quanto basta per averne conforto in inverno. Diventato tra gli accessori moda, anche un capo caratterizzante gli outfit. Il classico zuccotto con pompon in cima, non è frutto di folclore locale, ma lo si a risalire ai soldati dell’esercito napoleonico.
  • COLBACCO – Durante il periodo invernale in Nord Europa e nell’est si indossava sin dall’800 il cappello in pelliccia. Le versioni in commercio di Colbacco erano diverse e consistevano in modelli con paraorecchie, senza, modelli da donna e da uomo quest’ultimo caratterizzato da pelo più rasato rispetto al colbacco donna. Il cappello in pelliccia da uomo è noto anche con il nome di Ushanka. Realizzato originariamente in pelliccia di visone, zibellino o castoro. Alcuni modelli presentano una coda stile modello David Crockett per intenderci.
  • CAPPELLO CON TRECCE, POMPON O CODA LUNGA – La produzione del cappello in lana fa parte della storia del mondo in quanto la lana cardata e tessuta, sin dai tempi antichi veniva filata per realizzare abiti e copricapo. Se ne trovano tracce sin dall’antichità in tutte le parti del mondo. Un accessorio antico, il cappello in lana, che nei vari paesi ha assunto fogge diverse con trecce, pompon, coda lunga e così via. Alternativa al comune filato di lana per cappelli lo trova il feltro.

Com’è nato il cappello? Cenni storici e curiosità dall’antica Grecia ad oggi

I cappelli hanno al loro seguito una storia antica. Molti popoli adottavano dei copricapo talvolta inusuali, basti pensare ai vichinghi per intenderci ( gli uomini elmetti e copricapo con corna). Le donne indossavano cappelli con trecce, veli ed ornamenti per il capo, così pure i Celti, gli egizi e così via.

Cappelli e acconciature greche
Cappelli e acconciature greche

Primo cappello con falda il Petaso dalla Grecia a Roma

Ma il primo cappello con falda nasce nell’abbigliamento greco, ed ha dunque origine greche: il PETASO. I cappelli antichi erano realizzati in feltro, in pelle, paglia, usati da pescatori, marinai, e contadini, divennero nell’antica Roma simbolo di libertà in quanto era uso donarli agli schivi che venivano liberati.

In Grecia prima, e poi anche a Roma, si usavano varie fogge di copricapi oltre al Petaso: causia, cucullo, cecrifalo, cuffia, pilfo, tutulo.

I cappelli nel mondo

In Cina, si usavano cappelli in seta dalla foggia quadrata, mentre in Giappone si usavano cappelli in paglia o fibra di bambù dalla falda ampia.

Ben noti, tra tutti i popoli antichi i cappucci chiusi o aperti, da indossare con mantello o senza, specie nel Medioevo, adottati come protezione agli elmetti e alle armature o per ripararsi dal freddo e dalla pioggia.

Rimane il fatto che la paglia è il materiale più anticamente conosciuto e diffuso tra tutti i popoli per la realizzazione di cappelli.

Ogni popolo ha la sua storia, le sue tendenze moda ed i suoi stili incluso l’uso di vari materiali in termini di cappelli. Una storia che, evolvendosi nel tempo, ha portato all’uso degli attuali cappelli da uomo e da donna.

Fidelizzazione della clientela, quanto è importante? Alcune strategie

foto pacchi regalo
Fidelizzazione della clientela, quanto è importante? Alcune strategie

Uno degli obiettivi principali delle diverse strategie di marketing di un’attività è la fidelizzazione della clientela. Le strategie di marketing contribuiscono a rafforzare il tuo brand. Qualsiasi attività tu abbia, la fidelizzazione è fondamentale, poiché mira al mantenimento della clientela già esistente. Generare la fiducia dei clienti è anche una delle fasi dell’inbound marketing, processo che ha come obiettivo anche la possibilità di catturare nuovi contatti e migliorare la reputazione del brand.

Come fidelizzare i tuoi clienti?

La cosiddetta customer loyalty, ovvero fidelizzazione della clientela in inglese, mira a mantenere la clientela solida attraverso strategie che coltivano la soddisfazione del cliente.

Molte attività investono budget altissimi per trovare nuovi clienti, dimenticando che fidelizzare il cliente è un processo più semplice ed economico e che da anche la possibilità di incuriosire nuove persone. Il primo consiglio, seppure può sembrare banale, è coltivare la gentilezza.

Che tu abbia un ristorante, un centro estetico, una libreria o un negozio di abbigliamento l’educazione è fondamentale, chi sta al pubblico non può essere sgarbato perché i clienti che ti scelgono amano essere coccolati e consigliati. Oltre a ciò creare un rapporto di fiducia, personale e cordiale, è il primo biglietto da visita per farti ricordare e contribuisce alla fidelizzazione della clientela.

Un altro consiglio che tutte le grandi e piccole aziende online praticano, è non dimenticare mai di raccogliere feedback. Assicurarsi che il cliente sia rimasto soddisfatto dai tuoi prodotti e servizi è fondamentale sia a migliorare la tua offerta, sia a farti trovare da chi non ti conosce grazie alle recensioni.

Altro suggerimento è quello di offrire ai clienti un piccolo incentivo, uno sconto particolare a chi ti porta un nuovo cliente, oppure un programma a punti per premiare gli acquisti effettuati. Tutte queste piccole attenzioni sono importanti per farti ricordare e se rendi omaggio ai tuoi clienti regalando un piccolo gadget di qualità fai la differenza.

I Gadget Aziendali di BSI GadGet per fidelizzare la clientela

Gli omaggi sono sempre graditi e i gadget aziendali, se personalizzati, ti permettono oltre che di fidelizzare la clientela, di far circolare il tuo brand. Se stai cercando idee regalo utili per i tuoi clienti, noi ti consigliamo BSI GadGet, shop specializzato nella fornitura di gadget personalizzati per tutte le attività. Il gadget è solitamente un oggetto utile, e che insieme ha una funzione promozionale.

I primi gadget nella storia del marketing

Nella storia del marketing e della comunicazione il primo gadget nasce dall’intuito di George Washington, che in occasione della vittoria alla Casa Bianca crea i “commerative buttons”. Negli anni ’70 multinazionali come Coca-Cola e McDonald’s hanno utilizzato il gadget per promuovere il loro marchio.

La Coca-Cola con le edizioni limitate e il McDonald’s con l’happy meal che conteneva un regalo per i bimbi. Dagli anni ’90 in poi questa strategia di marketing è utilizzata da molte aziende che grazie ai gadget fanno circolare il loro brand.

I gadget aziendali sono perfetti per fidelizzare i tuoi clienti, conquistarne nuovi e pubblicizzare il tuo brand il cui logo sarà ben in vista grazie alle diverse tecniche di stampa di BSI GadGet. Lo shop ha un ampio assortimento di oggetti adatti a qualsiasi occasione e tutti personalizzabili. L’ampio assortimento comprende moltissimi articoli scelti con cura e con gusto eccellente.

I prezzi sono online e questo ti permette di calcolare il preventivo con un semplice click. Per quanto riguarda le tecniche di stampa puoi chiedere consiglio al professionale team dello shop e richiedere online la bozza della personalizzazione.

Tra gli articoli puoi trovare braccialetti, occhiali, cappelli, T-Shirt, accessori di abbigliamento vari e articoli per la persona. Puoi scegliere i colori che preferisci seguendo la moda o i tuoi gusti.

Trovi anche borracce e tazze, penne, portachiavi, tutti gli oggetti sono attenti alle nuove tendenze. Molti gadget sono ecologici e sono un ottimo modo per promuovere la sostenibilità.

Quando regalare gadget per fidelizzare la clientela?

Sicuramente le feste comandate, Natale, Capodanno e Pasqua sono occasioni indicate per lasciare un messaggio gradito ma soprattutto le fiere e i congressi, gli anniversari o gli eventi speciali, sono i momenti speciali per coinvolgere la clientela e rafforzare il brand.

La fidelizzazione della clientela è più efficace se i gadget aziendali vengono distribuiti come consuetudine. Le newsletter invece, hanno un ruolo strategico per promuovere le iniziative aziendali.

Per quanto riguarda i gadget aziendali, magliette personalizzate o cappellini con logo, sono una forma promozionale che prevede un budget più basso rispetto ai messaggi pubblicitari. Non ti resta altro che visitare lo shop di BSIGadGet e verificare la grande varietà di articoli che puoi scegliere per fidelizzare i tuoi clienti.

Sognare una persona viva che muore significato

Sognare una persona viva che muore o morta significato
Sognare una persona viva che muore significato

Uno dei sogni che crea ansia e che si verifica con frequenza è quello di sognare una persona viva che muore. Magari si tratta di persona a noi vicina, a cui teniamo molto, e questo non fa che alimentare l’ansia. La morte di una persona viva nei sogni può sembrarci reale, e porci in allarme, ma spesso significa solo che il il sognatore cerca di modificare un legame. Se è vero che comunemente si dice “che sognare di vedere morire qualcuno che è vivo” gli allunga la vita, cerchiamo di scoprire realmente il significato di questo sogno e quali numeri giocare secondo la Smorfia, Pitagora e la Kabala.

Sognare una persona viva che muore e interpretazione del sogno

Il sognare morti ancora vivi (persone reali) può avere diverse valenze. Infatti un conto è sognare qualcuno che è morto realmente e che ci parla in sogno (ve ne abbiamo parlato già), e un conto è sognare una persona attualmente viva che nel sogno muore.

I due sogni come si vede già in prima battuta, sono completamente diversi tra loro proprio come situazione di partenza. Anche se va detto che sognare una persona già morta è indubbiamente uno dei sogni più ricorrenti.

Sicuramente vorrete scoprirne il significato e capire perché vi capita di fare un sogno così importante come quello di reali persone vive che muoiono, fanno parte della vostra vita, sono importanti, e sicuramente non è tra i vostri desideri quello di vederle morte.

Ma allora perché la nostra psiche inventa questi sogni?

Cerchiamo di comprendere a pieno le varie situazioni, ed il significato onirico che gli si potrà attribuire. Uno dei più traumatici è senza dubbio quello di vedere morire nei sogni una persona che amiamo, o un figlio.

Morto che parla nel sogno

Qualora si sogna un morto che parla e si tratti di persona realmente defunta, magari dispensatrice di consigli, è bene tenere a mente gli elementi del sogno e magari giocare i numeri: morto che parla 42.

Ma l’importanza di questo tipo di sogno sta nel fatto che il sognatore cerca di ricostruire un legame perso, un allontanamento dovuto alla morte.

Attraverso il sogno, il sognatore trova un valido aiuto per riuscire a superare il trauma ed il dolore della morte. Il defunto del sogno, invece, se nella vita reale è vivo, esprime la ricerca di un canale di comunicazione tra sognatore e persona del sogno.

Attraverso il sogno del defunto si compie un tentativo di sentirlo vicino, un tentativo spesso inconscio di portare a termine anche eventuali cose irrisolte tra noi ed il defunto, o tra la persona in vita defunta, (solo nel sogno), e noi. Un sogno che si rivela dunque, spesso terapeutico in ambedue i casi.

Sognare persona viva che muore allunga la vita?

No non allunga la vita, si tratta, in realtà, di una credenza popolare e nulla più. Il vero significato va ricercato a livello inconscio e in genere è legato a dei cambiamenti, a situazioni che non ci piacciono, a “fantasmi del passato” ossia problematiche irrisolte.

E’ evidente che sognare una persona viva che muore è ben diverso rispetto all’interpretazione del sogno appena fatta (morto che parla defunto vero).

Sognare una persona ancora viva, regolarmente in vita come defunta può avere diverse interpretazioni che dipendono anche da chi è questa persona e da che tipo di rapporto abbiamo in vita con lei.

Se abbiamo un legame forte e ricco di affetto con la persona che sogniamo essere morta, allora ciò indica che abbiamo una gran paura di perderla e di non riuscire a fare a meno di lui o di lei.

Se invece sogniamo di veder morire qualcuno con cui in vita non abbiamo un buon rapporto allora il nostro inconscio sta cercando di rimuoverlo dalla nostra vita. Abbiamo necessità di liberarci di questa presenza sgradita e, in sogno ci riusciamo sognandone appunto la morte. Il dialogo tra le due persone, invece, esprime un tentativo di recupero del rapporto e di chiarificazione.

Infine l’ipotesi del sognare un vivo che muore può essere anche connessa ad un forte desiderio di rinascita e cambiamento da parte del sognatore.

Sognare la morte di una persona che amiamo

Può capitare di sognare la morte di una persona viva che amiamo fortemente, e ciò non può non sconvolgerci. Ma vediamo i possibili significati di tale sogno!

1. Paura della perdita: la morte, nei sogni, può simboleggiare la paura di perdere qualcosa o qualcuno di importante nella nostra vita. Può essere una manifestazione di ansia o insicurezza legate al futuro.

2. Cambiamento e trasformazione: la morte può anche rappresentare un cambiamento o una trasformazione in atto nella nostra vita. Può essere la fine di un periodo o di una fase della nostra esistenza e l’inizio di qualcosa di nuovo.

3. Elaborazione di un lutto: magari abbiamo recentemente perso una persona cara? Sognare la sua morte può essere un modo per elaborare il lutto e il dolore. Il sogno ci permette di rivivere la perdita e di esprimere le nostre emozioni in modo sicuro.

4. Senso di colpa: in alcuni casi, sognare la morte di una persona amata può essere un modo per esprimere un senso di colpa o di rimpianto. Può essere che ci sentiamo responsabili per la sua morte o che abbiamo qualcosa da dirle che non le abbiamo mai detto.

5. Desiderio inconscio: Più raramente, sognare la morte di una persona cara può essere un riflesso di un desiderio inconscio di liberarci da una relazione opprimente o di ottenere qualcosa che la persona in questione possiede (ad esempio, eredità o prestigio).

Riflessioni che ne scaturiscono

Sognare la morte di qualcuno a noi caro può indurci a riflettere ed analizzare se vi sono aspetti della persona che percepiamo come problematici o minacciosi. In tal caso il sogno mette in rilievo dinamiche relazionali e può sottolineare la complessità del trasporto che si ha con l’individuo sognato. Allo stesso tempo questo tipo di messaggio onirico potrebbe rappresentare un tentativo inconscio di rimettere ordine nella propria vita emotiva inducendo maggior autoconsapevolezza e benessere psicologico.

Un’altra possibilità è che si tratti di un sogno provocato da un cambiamento recente nella relazione con la persona amata. magari un distanziamento o una fase di crescita personale che ci spinge a riconsiderare il valore affettivo che abbiamo per questa persona. Sicuramente, farsi delle domande e dar sfogo alla propria identità relazionale attraverso il simbolismo del sogno può rivelarsi liberatorio e guidarci verso una risoluzione di dinamiche che sono tenute nell’ombra.

Sognare la morte di una persona che odiamo

Sognare la morte di una persona che odiamo può avere un significato simile a quello di sognare la morte di una persona cara. Può rappresentare la paura di perdere qualcosa o qualcuno, un cambiamento in atto nella nostra vita, l’elaborazione di un lutto o un senso di colpa.

Va detto che in questo caso, il sogno può anche essere un modo per esprimere la nostra rabbia, il nostro risentimento o la nostra frustrazione verso la persona in questione. Nella vita siamo impotenti rispetto a questo legame oppressivo e nei sogni cerchiamo di combatterlo in questo modo.

Non è raro che se le motivazioni di questo sogno sono quelle indicate potremmo anche essere noi ad uccidere la persona in sogno, in tal caso potrete chiarire meglio il significato leggendo e approfondendo l’argomento: “sognare di uccidere qualcuno“.

Sognare persona viva che muore e ci parla significato

Per terminare, l’interpretazione di questo sogno è bene prendere in considerazione anche un’altra evenienza: quella della persona viva che muore e ci parla comunicandoci un messaggio.

Probabilmente esiste nella realtà una vera e propria necessità di comunicare al meglio con questa persona, cosa che nella vita reale non riusciamo a fare come vorremmo.

Il dialogo che nasce tra il defunto e il sognatore è un’interazione onirica tra due figure, ed un’opportunità che consente di visitare e modificare alcuni ricordi che necessitano di comprensione e accettazione.

Il sogno, in questi casi, si manifesta come una finestra aperta sulla propria psiche che permette di affrontare delle tematiche che nella veglia potrebbero risultare emotivamente troppo forti ed ingombranti da accettare ed analizzare.

Questi sogni hanno la preziosità di fungere da spartiacque mettendo in comunicazione il nostro inconscio con delle necessità oggettive coscienti che necessitano di cambiamento, trasformazione o accettazione.

Comunque sia, si tratta di un’ esperienza onirica che lascia un poco sconcertati, ma che in realtà, non deve creare allarmismi, ma piuttosto portare il sognatore alla consapevolezza che il nostro inconscio sta cercando di comunicarci qualcosa.

Persona morta nei sogni, ma viva nella realtà e pianto

Le lacrime nei sogni, che sgorgano in questo caso per una morte, sia che appartengono a noi che ad altri presenti, sono oniricamente un elemento che offre spunti di liberazione dalle frustrazioni.

I nostri irrisolti nella vita reale con colei o colei che nel sogno muore possono concretizzarsi con la sua morte sognata. Le lacrime nei sogni, ed il pianto, significano liberazione, necessità di comprensioni, vulnerabilità. Per saperne di più su questo simbolo onirico importante, leggi anche “sognare di piangere o veder piangere“.

Sognare un morto vivo secondo gli psicologi

Secondo la psicologia e l’analisi dei sogni sognare un moto che è vivo non allunga la vita e non esprime desiderio di voler vedere morire qualcuno. Si tratta di un contesto onirico legato ai cambiamenti e alle trasformazioni.

Spesso il proprio inconscio sta lavorando per rimuovere abitudini e schemi comportamentali, o spirituali, che non sono più idonei, semplicemente perché si cambia, si cresce, si matura si necessita di altro.

La vera guarigione nel sogno si verifica tra ciò che è stato e ciò che avrebbe dovuto essere, legami affettivi e ferite che chiedono di essere rielaborati e liberati. Per questo è importante sognare e ricordare i propri sogni per poi cercare di comprenderne il significato profondo.

Ricordiamo che sognare la morte di una persona viva può essere un esperienza toccante che ci lascia basiti, ma in realtà dobbiamo solo porci in ascolto e tener e a mente che spesso la morte indica semplicemente la fine di qualcosa e l’inizio di un’altra.

Per rendere questi passaggi presenti inevitabilmente nella vita di tutti noi, è importante se i sogni si trasformando in incubi, dedicarsi a pratiche meditative come lo yoga, lil training autogeno ed altre tecniche per rilassarsi e dormire riposando meglio.

Persona viva che muore nei sogni e numeri da giocare

Abbiamo visto che nel caso del MORTO CHE PARLA il numero da giocare è il 47.

Altri numeri da giocare per questo sogno possono essere:


Presenza di un morto numero 2
Morto nel letto numero 14
Morto per la strada numero 40
Sognare un morto che cammina numero 31
Sognare di abbracciare un defunto numero 60

Infine, se nel sogno i defunti sono più di uno il numero da giocare è 50.

Numerologia secondo Pitagora il “morto in sogno”

Pitagora così come la Kabala valutano i numeri da abbinare alle parole e questo vale anche quando si sogna un morto o un morto che parla o un vivo che è morto.

Nel caso di morto o morti nei sogni, vediamo quali sono!

M-O-R-T-O = 4- 6- 9 -2 – 6 = 5

M-O-R-T-I = 4- 6- 9 -2 – 9 = 3

M-O-R-T-O -C-H-E- P-A-R-L-A = 4- 6- 9 -2 – 6 – 3 – 8- 5 – 7 – 1 – 9 – 3 – 1 = 10

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Gridalo romanzo di Roberto Saviano recensione
Gridalo romanzo di Roberto Saviano recensione

Un autore noto, Roberto Saviano, diventato famoso grazie ai suoi romanzi, libri che aprono un confronto e una denuncia diretta verso un sistema corrotto e malato che da tempo cerca di far soccombere la giustizia.

Un autore che ha venduto oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo e che, attualmente, è costretto a vivere sotto scorta per aver scavato a fondo nel marcio, aver denunciato e posto sotto gli occhi di tutti realtà malavitose e mafiose che attanagliano il paese dal dopoguerra ad oggi (ed anche prima).

Il suo ultimo romanzo si intitola Gridalo e vogliamo aggiungerlo nella nostra sezione di libri consigliati in quanto, come altri romanzi dell’autore, ci è piaciuto molto e merita di essere letto e recensito. Ve ne parliamo in questa recensione.

Gridalo romanzo di Roberto Saviano

Eccoci quindi, a presentare l’ultimo libro di Roberto Saviano intitolato “GRIDALO“, un titolo che racchiude in se un significato profondo di ribellione e coraggio. Uscito il 31 LUGLIO 2022, segue la precedente pubblicazione uscita nel 2021 “Sono ancora vivo“, luna sorta di graphic novel incentrata sulla vita dello scrittore.

Gridalo romanzo di Saviano Sinossi

Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscirne il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da inventare. L’uomo sa che quel ragazzo è solo: il suo cammino non sarà facile.

Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l’unica grande avventura della storia umana.

Alcuni di questi compagni saranno Ipazia, Giordano Bruno, Anna Achmatova, Robert Capa, Jean Seberg, Martin Luther King, Francesca Cabrini, ma nel libro di Saviano “Gridalo” ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan, Joseph Goebbels, George Floyd, due giovani italiani costretti ad emigrare.

Altro sul libro di Saviano: recensione di Gridalo

Il libro di Saviano GRIDALO, racchiude al suo interno storie di Donne e uomini lette e viste con l’accanimento del reporter d’inchiesta e la visione dello scrittore. Ed ecco le storie narrate riescono a svelare dinamiche nascoste, talvolta pericolose, e inevitabilmente portano a porsi delle domande.

Nel libro emergono la competizione talvolta feroce, tra esseri umani, la sensazione comune di essere ridotti a meri consumatori manipolati dagli algoritmi, e da una propaganda tanto invasiva quanto bugiarda.

Quando qualcuno poi, alza la voce e grida la sua realtà per ottenere giustizia, incappa sempre in chi critica e insinua che la sua reazione coraggiosa sia operata da un tornaconto personale.

Per lottare occorre volontà e coraggio: le contraddizioni e le debolezze non hanno mai fermato le donne e gli uomini coraggiosi che popolano le pagine dell’ultimo romanzo di Saviano.

Un libo composto da storie articolate che hanno come obiettivo comune quello di aprirci gli occhi e risvegliare le coscienze assopite ed assuefatte perché il male più grande, forse, e tutto sommato, è proprio l’indifferenza.

Gridalo di Saviano in vendita dove e prezzo

Un libro, ed un romanzo davvero molto interessante, ricco di realtà sociali; è edito dalla Bompiani e venduto su Amazon in copertina flessibile a 14, 25 euro o formato Kindle a 9,99 euro. Per chi preferisce la versione audiolibro, e in non vedenti, è presente anch’essa.

Una lettura avvincente e come sempre ricca di risvolti sociali e politici quelli che caratterizzano i nostri tempi.

Foppapedretti il carrello per la spesa ” Go up”

Foppapedretti il carrello per la spesa
Foppapedretti il carrello per la spesa
FoppaPedretti ci fornisce la soluzione per la spesa: “GO UP”, il carrello per la spesa dotato di due grandi ruote posteriori e quattro ruote anteriori fornite di snodo che ne facilita il movimento e ogni  spostamento.
Molto capiente dotato posteriormente di una comoda tasca, mentre  anteriormente è accessoriato di una tasca termica per cibi congelati o facilmente deteriorabili è il più grande tra i carrelli per la spesa del brand. Ma oltre questo modello, sul sito FoppaPedretti ne troviamo ben 4 carrelli spesa che vogliamo porre a confronto.

Foppapedretti il carrello per la spesa

Un carrello porta spesa innovativo, la cui  capacità interna è di  38 litri.
Dotato di meccanismo che lo rende  facilmente richiudibile occupando il minimo ingombro.
E’ venduto nel   vivace colore rosso. Il prezzo di vendita di questo simpatico carrello  porta spesa di circa 122,00 euro da http://www.misterprice.it/  e a 139,00 euro lo trovate qui: Go up foppapedretti. La soluzione ideale per la spesa.

Carelli per la spesa

Ma sul sito in questione sono reperibili 4 modelli di carrello della spesa a prezzi diversi e con caratteristiche, sia estetiche che funzionali differenti. Un modo per poter fare la spesa senza sovraccaricare polsi e spalle adatto a tutti coloro che hanno necessità di trasportare la spesa senza dover per forza sforzare schiena e articolazioni.
Perfetto per chi trasporta carichi pesanti anche di frutta e verdura per un alto consumo settimanale e si reca al mercato vicino casa. Il carello della spesa può rivelarsi un valido alleato in tante occasioni diverse.

Carelli FoppaPedretti spesa a confronto e prezzi:

I carrelli per la spesa FoppaPedretti sono di 4 tipologie diverse con peculiarità differenti, tutti molto belli e funzionali. Dotati di grandi ruote che favoriscono il trasporto, sono versatili ed adatti a tutti. Vediamone le caratteristiche ed i prezzi analizzandoli uno per uno.

Carelli spesa a confronto

Go Up

Go up: 5 varianti di colore. Il carrello portaspesa pieghevole Go Up di Foppapedretti è molto capiente grazie a due tasche separate e il telaio in alluminio è leggero e resistente: si traina facilmente anche in presenza di gradini. La borsa principale ha una capienza di 38 litri, mentre la tasca termica ha capienza di 6 litri. Offerta 139, prezzo base 199 euro.

Go Fast

Go Fast: carrello spesa che si chiude, molto robusto con 4 ruote, prezzo 129 euro. Go fast di Foppapedretti è un carrello per la spesa chiudibile e leggero con telaio in alluminio. Il manubrio in gomma è regolabile in tre altezze. Dotato di ampia borsa, due tasche portaoggetti e una sacca termica rimovibile. Quando è chiuso occupa pochissimo spazio. Peso vuoto 4 chili.

Help

Help: robusto ma leggero richiudibile carrello spesa dotato di 4 ruote riesce a salire e scendere agevolmente anche irregolarità e gradini. Prezzo 168 euro. Disponibile in 3 colori diversi.

Good Buy

Good Buy: il più economico è una bag spesa grande con ruote e costa 45 euro. Good buy di Foppapedretti è un carrello per la spesa compattabile, ha struttura telescopica leggera in alluminio e fondo flessibile, resta in piedi da solo grazie a una gamba retrattile. Disponibile in rosso peso 1, 3 chili.

Considerazioni

L’ampia panoramica, i prezzi e le tipologie a confronto permettono di scegliere il miglior carrello Foppapedretti, quello più adatto alle proprie esigenze. Tra gli accessori arredamento per la casa, di cui vi abbiamo parlato, il carrello spesa è la bag più utile in assoluto per gli acquisti di approvvigionamento cibo e varie.

Chignon uomo tutti i tipi di Man Bun e Messy Bun

Chignon uomo tutti i tipi di Man Bun e Messy Bun
Chignon uomo tutti i tipi di Man Bun e Messy Bun

Tante le star che per l’estate ma anche per la stagione invernale hanno scelto di adottare lo chignon, un codino ripiegato in vari modi che prende anche il nome di Messy bun o Man bun. Alto basso, ben composto con basette rasate o libero e sbarazzino lo chignon da uomo torna ad affermarsi come una delle acconciature più ricercate per chi ha i capelli lunghi.

Da Brad Pitt a Jeson Momoa, David Backman fino agli influencer come Giaro Giarratana modello e partecipante, qualche anno fa, a Ballando con le stelle, e molti altri. La forza dello chignon sta nel fatto che si tratta di un acconciatura da uomo che si abbina a molti stili moda maschili, perfetta da sfoggiare per le giornate al mare così come con lo smoking.

Chignon uomo tutti i tipi e come farlo

Qualche anno fa il famoso Man bun spopolava, ma poi la tendenza moda dei capelli lunghi uomo si è andata affievolendo a favore degli tagli corti e rasati. Ora, torna alla ribalta proprio grazie a star del calibro di Brad Pitt e agli influencer più seguiti. Vediamo come fare lo chignon maschile utile per stare freschi in estate ma anche per una maggior eleganza.

Lo chignon indossato da Giaro Giarratana influencer e modello
Lo chignon indossato da Giaro Giarratana influencer e modello

Cos’è il Man bun e come realizzarlo in modo corretto: consigli utili

Perfetto per gli uomini che hanno dei capelli medio lunghi facile da realizzare, lo chignon si differenzia dalla classica coda in quanto viene annodato con l’elastico per capelli e poi raccolto in posizione alta sulla testa formando appunto uno chignon.

Per realizzarlo è bene che i capelli siano puliti, piastrati o comunque ben pettinati e magari condizionati con un prodotto specifico, usando un buon anticrespo, in modo da far aderire anche i capelli più corti. Molto dipenderà anche dal taglio dei capelli oltre che dal tipo di capello stesso.

Spesso, lo chignon viene adottato da chi a capelli mossi o ricci, proprio per gestirli meglio. Ma lo chignon è perfetto anche per gli uomini dai capelli lisci, l’unico inconveniente per i capelli lisci e sottili è che potrebbero scivolare troppo appena lavati.

Anche in questo caso è consigliabile passare una noce di spuma fissante a tenuta medio leggera, o gel, pettinarli e fare la coda legandoli con un elastico stretto. In seconda battuta, utilizzare un’altra noce di spuma, arrotolare i capelli e fermarli con delle forcine per capelli.

Quanto devono essere lunghi i capelli per lo chignon uomo Man bun?

Si riesce a fare lo chignon da uomo anche con i capelli non lunghissimi ma è comunque necessaria una lunghezza media che raggiunga almeno le spalle per riuscire a farlo comodamente, se scalati. Sono necessari un po’ meno lunghi per realizzarlo su tagli pari e capelli uniformi.

Molto dipende anche dal tipo di taglio di capelli, se paro o scalato, rasato ai lati, o no. Nel caso i capelli siano troppo corti, si può realizzare un mezzo chignon uomo solo con la parte superiore dei capelli (quelli più lunghi).

I tipi di chignon sono sostanzialmente 3:

  • Man bun
  • Messy bun
  • Chignon con mezzo raccolto

Differenze tra Man bun e Messy bun gli chignon maschili e femminili

MAN BUN – Le differenze tra le tipologie di chignon da uomo sono sostanziali, in quanto il primo, il Man Bun è alto e ben composto, elegante e perfetto per serate ed eventi importanti. Può essere realizzato con elastico o forcine o semplicemente annodando i capelli dopo averli intorcinati avvolgendoli su se stessi.

MESSY BUN – Il Messy bun è uno chignon dall’aspetto morbido quasi spettinato collocato sempre alto o medio alto. Si porta arrotolando i capelli in alto, sopra alla nuca, ed è perfetto anche quando i capelli ai lati risultano rasati sui lati “undercut“.

CHIGNON CON MEZZO RACCOLTO – Infine, c’è il lo chignon piccolo o “chignon con mezzo raccolto” che è uno hair style man perfetto per chi ha i capelli non molto lunghi o per chi vuole lasciarne una parte libera sulle spalle arrotolando il resto sulla testa formando uno chignon maschile. Tra le tre acconciature da uomo il Man bun è sicuramente lo chignon che risulta più raffinato.

Accorgimenti per lo chignon maschile: basette in ordine e capelli puliti

Tutti e tre i tipi di chignon maschile, Messy bun, Man bun e Chignon con mezzo raccolto, richiedono basette curate e capelli semi puliti o puliti. Uno chignon con capelli sporchi, evidenzierà il fatto che quest’ultimi non sono perfettamente puliti in quanto la parte sottostante dei capelli risulta sempre più grassa.

Chignon

Storia ed evoluzione dello chignon maschile e femminile

Per la donna lo chignon rientra nelle acconciature femminili che non passano mai di moda, quelle di tipo elegante. Lo chignon da donna viene adottato da secoli, adornato da fiori, coroncine e nastri, attraversa fasi di successo e decadimento e viene riscoperto nel cristianesimo.

In tempi remoti, e sin dall’antichità, in Oriente e Occidente troviamo gli chignon di piccole grandi dimensioni sia nei lottatori di sumo che nei Samurai semi-rasati, così come nei popoli barbari che portavano capelli e barbe folte.

In Mesopotomia lo chignon veniva utilizzato dagli schiavi, successivamente adottato dalle donne cristiane come segno di virtù per poi essere indossato dalle donne egizie dei ceti elevati e dalle donne romane. In seguito verrà stravolto da nastri perle ed altri ornamenti.

Nel XVIII secolo lo chignon ricompare come stile elegante e raffinato spesso accompagnato da acconciature con riccioli laterali. Successivamente abbandonato a favore delle parrucche.

Lo chignon uomo donna dagli anni ’50 ad oggi

Lo chignon al femminile ritornerà protagonista delle acconciature femminili negli anni 50 in versione più glamour a banana fissato cn forcine dietro la nuca in modo avvolgente e adottato da attrici del calibro di Grace Kelly, Audrey Hepburn e Rita Haywort. Adottato in alcuni sport come la danza classica, sinonimo di eleganza e raffinatezza, nonché di ordine ha riscosso nei decenni ampi consensi.

Per l’uomo l’adozione dello chignon in termini tendenze moda la si può far risalire agli anni 60 – 70 allo stile hippie, periodo in cui gli uomini iniziarono a portare i capelli lunghi e li raccoglievano in crocchie sopra la testa.

Sarà negli anni 60 – 70 che Brigitte Bardot lancerà lo chignon ampio e morbido e sbarazzino. In epoche più recenti lo chignon si reinventa grazie a trecce, riccioli decorazioni o magari formando due chignon per lato (stile manga).

Per l’uomo il Man Bun, è un vero must have di tendenza associato ai capelli lunghi o medio lunghi, sia rasati sui lati che non. In alternativa, tra tutti i tipi di chignon maschili, possiamo adottare quello in foto (in alto) che prevede chignon e piccola coda ripiegata facile da fare e molto carino.