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venerdì, Agosto 1, 2025
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Io Ce La Posso Fare: atteggiamento motivazionale per bambini e ragazzi e libri utili

Io Ce La Posso Fare: atteggiamento motivazionale per bambini e ragazzi e libri utili
Io Ce La Posso Fare: atteggiamento motivazionale per bambini e ragazzi e libri utili

Molti ragazzi ed adulti si portano con se gli strascichi di un infanzia traballante in cui la “motivazione” o il “potercela fare” o “poter essere” è arrivato spesso distorto, fiaccando le loro sicurezze ed il credere in se stessi. Ma perché avviene tutto ciò? Perché è pieno di bambini e ragazzi insicuri?

Come cercare di non scivolare in una forma di protezione eccessiva e di ipercritica che può renderli aggressivi ed insicuri al tempo stesso? “Io ce la posso fare” questa è la frase che deve rimbombare nella testa dei bambini sin da piccoli, parallelamente a quella del “io sono bello e mi piaccio così“.

Io Ce La Posso Fare: come motivare e infondere sicurezza

Alcuni genitori compiono troppi errori verso i propri figli non considerando che piccoli consigli (non chiesti) ripetuti, o piccole preoccupazioni, insieme all’ipercritica, si rivelano un’arma a doppio taglio. Un figlio con handicap che cresce sentendosi dire “questo non lo puoi fare” si convincerà di avere molte più limitazioni di quelle che la natura stessa gli ha imposto.

Un figlio non bellissimo che si sente dire che è brutto o un figlio con alcuni difetti comuni che sente ripetersi questo non puoi metterlo perché … “hai la pancia”, o le “gambe storte”, lo magari e “cosce larghe”, e così via; cosa pensate che sviluppi nella sua testa se non tanta insicurezza? Si sentirà brutto e inadeguato anche se n realtà non lo è, è semplicemente imperfetto come lo siamo tutti.

Ecco perché tutti devono crescere convinti “di poter fare” o “poter essere” perché solo così riusciranno “tutti” a sentirsi belli e ad essere valenti e tenaci sfruttando le proprie capacità con sicurezza. I primi anni di vita del bambino quelli che determinano il processo di imprinting sono molto importanti in tal senso, ma non solo quelli.

Come motivare ed infondere sicurezza

Ho visto persone “brutte” sentirsi belle, e persone bellissime, invece, convinte di essere brutte. Ho conosciuto persone talentuose convinte di non poter riuscire nelle vita, e persone con poco talento, convinte di poter scalare le montagne.

Queste convinzioni nascono e sono radicate dall’infanzia e dal modo in cui i nostri genitori, o chi si è occupato di crescere i ragazzi, ha contribuito a farci sentire.

Se è vero che alcuni bambini e ragazzi hanno dei limiti rispetto ad altri, specie quelli con handicap cognitivo, con ritardo o deficit dell’attenzione, è altrettanto vero che i quozienti intellettivi possono davvero essere molto diversi da persona a persona, così come le capacità i punti di forza e quelli di debolezza di ognuno.

Il “non ce la posso fare” è una di quelle frasi che andrebbe abolita dal vocabolario: sempre e comunque! Tutti ce la possono fare, ognuno nei suoi limiti, ma tutti, e dico proprio tutti, sono in grado di compiere anche solo una parte di un percorso. Che questo percorso sia di natura intellettiva, fisica o di altro tipo, non importa.

Quello che realmente importa, è far crescere i propri figli con la convinzione che ce la possano fare.

La forza di volontà è la prima arma vincente per riuscire ad andare avanti nonostante le difficoltà.

La tenacia, ci aiuta a raggiungere gli obiettivi sempre e comunque, se pur conformandosi alle nostre reali possibilità e, talvolta, riesce anche a farci andare anche oltre le nostre reali potenzialità.

Gli errori da non fare

Nella mia vita genitoriale avrò sicuramente commesso i miei errori, ma di una cosa sono certa: i miei figli credono nelle loro potenzialità, accettano e amano il loro aspetto fisico, piacendosi; e sono consapevoli di essere belli e talentuosi nella loro unicità.

I mie trascorsi pregressi (su ci non mi soffermo), mi hanno insegnato che con i figli, elogiare e spronare, insieme allo sminuire problematiche e insuccessi, difetti o errori, contribuisce molto. Questo non significa non renderli consapevoli, ma far si che siano consapevoli di tutto.

Spingere i figli “al … fare” è utilissimo, sempre e comunque, anche se alle volte dobbiamo eccedere. E se per farli crescere con la sicurezza delle loro valore ho dovuto sminuire piccoli difetti o problematiche (naturali per ognuno di noi) mi rendo conto che ho fatto la cosa giusta.

Ci sono e ci saranno sempre ma non è su quelle che un genitore deve puntare l’attenzione, ma su tutto il resto. L’insieme è un prodotto sempre magnifico.

La valorizzazione del loro essere fisico e intellettivo porta sempre e comunque a risultati positivi al “Io ce la posso fare“. Ed è proprio questa frase che risuonando consapevolmente nella loro testa e nel loro orgoglio li aiuta a vivere al massimo del loro potenziale.

Libri utili per figli e genitori

I libri possono essere utili per i bambini, ma a mio avviso, è necessario che i genitori si informino a tal proposito.

Ho visto una madre dire ad una figlia con un personale perfetto: “tu questo non lo puoi indossare ti sta male“. Una madre anoressica che vedeva una figlia, a mi avviso, perfetta, troppo rotonda per i suoi canoni. Sono queste le cose che ledono l’animo dei bambini prima, e dei ragazzi poi.

Ho visto una ragazzina con handicap cognitivo crescere con gli innumerevoli “tu non lo puoi fare”. E’ stato difficile per me ribaltare la situazione e a farle capire che lei poteva fare tutto, ma proprio tutto ed accettare le sue conquiste ed i suoi risultati, che devo dire: non sono stati niente male. Era una bambina / ragazza che seguivo per la scuola ed ho seguito per anni.

Strano a dirsi, ma in molti casi, come quello di cui sopra, anche la scuola ha le sue responsabilità: sembra che per i bambini con handicap il “tu non lo puoi fare” nelle scuole, sia una frase che scorra come l’acqua da un rubinetto aperto! Che vergogna!

Libri consigliati ai bambini e ragazzi

Se leggendo, qualche dubbio vi ha colto, vi consiglio di parlare con uno psicologo e leggere libri che possano aiutarvi in tal senso. Ve ne consiglio alcuni che potrete far leggere ai vostri ragazzi aiutandoli a riacquistare sicurezza in se stessi e nella loro forza intellettiva nonché nella loro fisicità.

  1. Perché sei un ragazzo fantastico: Storie che ti accompagnano sul coraggio, la fiducia in se stessi e i talenti inesplorati che si trovano dentro di te
  2. Non smettere mai di sognare: storie ispiratrici di ragazzi unici e straordinari sul coraggio, la fiducia in se stessi ed il potenziale che si trova in tutti i nostri sogni
  3. Poiché sei incomparabile, puoi fare qualsiasi cosa: Storie affascinanti che trattano del nostro illimitato potenziale e della forza dentro di noi

Libri consigliati ai genitori

Oltre ai libri per i ragazzi, a tutti coloro genitori e non, che hanno voglia di approfondire l’argomento consiglio questi altri 3 bellissimi libri, ma penso che di libri e trattati in tal senso, ce ne siano moltissimi, l’importante è avere la voglia di cercarli, leggerli e metterli in pratica.

  1. Come EDUCARE e CRESCERE il tuo BAMBINO Sicuro di SE’: Rafforza l’AUTOSTIMA del tuo BAMBINO! Guida Pratica per Insegnare a tuo Figlio a Cavarsela da solo senza Timidezza, Paura e Ansia
  2. Crescere un bambino sicuro di sé… e rafforzare la sua autostima
  3. Sbocciare nonostante tutto: 10 principi per smettere di ostacolarti e far emergere la tua parte migliore

Io ce la posso fare: la forza dello sport

Oltre all’impegno delle strutture scolastiche e a quello genitoriale svolto in tal senso, la tenacia, la sicurezza e la forza di volontà si riescono ad accrescere e stimolare anche attraverso uno sport praticato però, in maniera assidua e continuativa, per diversi anni.

Ma ciò non toglie che, lo sport da solo, non farà sentire vostro figlio più bello o più bravo, se voi non siete li a ricordarglielo e ad apprezzare quelle che sono le sue doti, sia che emergano, sia che si esternino nei loro limiti umani e variegati, così come è il genere umano nella sua bellezza.

Una volta adulti e cresciuti con la convinzione di non potercela fare, e di essere dei perdenti colti in ogni situazione dall’ansia, è utile rivolgersi ad uno psicologo. In alcuni casi può risultare utile la terapia psicodinamica – psicoanalisi Adleriana per l’adulto. Ma deciderà lo psicologo di volta in volta.

Ricordate: Io ce la posso fare deve diventare per i vostri figli una convinzione radicata, un punto di partenza e quindi di arrivo…nonostante tutto…

Come indossare la Bandana in 10 modi diversi

Come indossare la Bandana in 10 modi diversi
Come indossare la Bandana in 10 modi diversi

Per Bandana intendiamo un fazzoletto di forma quadrata di dimensioni contenute. Generalmente misura 50 – 60 cm per lato o poco di più. Qualora si tratti di bandane più grandi, parleremo, quasi sempre di foulard, un accessorio chic sempre attuale. I foulard che possono essere indossati e legati in altrettanti modi diversi data la loro grandezza.

La bandana è sicuramente più pratica e fresca, realizzata in cotone 100% ed economica, (si acquistano dai 2 euro in su), può essere un valido accessorio da indossare in estate e da sfruttare al mare o in vacanza. Vediamo come indossare la Bandana in 10 modi diversi e con estrema facilità.

Come indossare la Bandana in 10 modi facili e divertenti

Il prezzo delle bandane molto ridotto, consente di acquistarne molte, optando per colori e fantasie svariate. In questo modo la bandana si abbinerà egregiamente ad ogni outfit o costume da mare e costituirà uno strumento utile per il caldo, comodo per tenere i capelli in ordine e pratico da indossare un must have delle tendenze moda.

I modi per indossare la bandana sono talmente tanti che si addicono ad acconciature semplici, ma anche raffinate ed adatte ad outfit più impegnati. Anche se, per outfit eleganti, punterei più su dei bei foulard in seta. Di questo accessorio ve ne abbiamo già parlato, (qui vi spieghiamo come indossare un foulard piccolo o grande).

Per alcune donne annodare una bandana può sembrare complicato, ma in realtà è estremamente facile, basta sapere come piegarla nel modo giusto, e poi indossarla sarà un gioco da ragazzi! Vediamo tutti i modi per usare la bandana.

1# Bandana in testa a fazzoletto

Uno degli utilizzi più diffuso per la bandana è quello di metterla in testa ma, in relazione a come la vogliamo indossare dovremo piegarla in maniera differente.

Quindi, vedremo come piegare una bandana in relazione a come vogliamo indossarla partendo dall’uso più pratico che è quello di fazzoletto.

In questo caso la bandana andrà piegata in due ottenendo un triangolo cm nella foto sotto. Poi andrà posta sul capo con il triangolo posizionato posteriormente, e annodata sotto ai capelli, dietro al collo. E’ il modo tradizionale di indossare il fazzoletto in testa, come usava un tempo.

Come piegare la bandana
2) Come piegare la bandana

2# Bandana piegata da bandana classica

Per indossare la bandana in modo classico dovrete piegarla come sopra, ossia a triangolo, indossarla nel medesimo modo del fazzoletto, ma poi una volta annodata sotto ai capelli, dovrete portare i due lembi al di sopra dei capelli, includendovi la parte a triangolo della bandana, ed annodarla di nuovo. Volendo, potrete anche piegare la puntina che sporge dietro alla testa verso l’interno.

Attenzione alla lunghezza del fazzoletto, perché con i fazzoletti troppo piccoli non si riesce a fare il nodo sia sotto ai capelli che sopra ad essi. Se vi chiedevate come si mette la bandana in testa? Ora lo sapete: a fazzoletto o a bandana, ma vi sono anche altri modi semplici per indossare la bandana tra i 10 modi scelti.

3# Come mettere la Bandana a fascia

Questo modo di indossare la bandana la rende versatile, ed anche elegante. Molto dipende da come si decide di annodarla. Infatti, potrà essere annodato sul capo al centro (foto n 1), in perfetto stile moda Pin Up anni 50, dietro alla nuca, o di lato lasciando liberi due lembi a mo’ di fiocchetto.

Per indossare la bandana nei modi descritti, dovrete piegare le punte verso il centro (come in foto 3), poi ripiegare il tutto in due ed ottenere una fascia larga circa 5 – 7 centimetri da indossare in testa (foto4).

Se volete una bandana a fascia larga, piegate solo le due punte lasciando il centro più aperto e poi piegate di nuovo. Se volete una bandana a fascia larghissima che vi copra tutto il capo, piegate solo le due punte a triangolo, in alternativa se volete una bandana con fascia più sottile realizzate le stesse pieghe centrali e poi piegate due volte su se stessa.

4# Come mettere la bandana in fronte

Se state facendo sport e sudate, o se volete avere un acconciatura un po’ Hippie (Hippy) potrete decidere di legare la banana in fronte piegandola nello stesso modo che ho descritto nelle foto 3 e 4. La differenza sta nel fatto che la bandana piegata andrà posta in fronte ed annodata dietro alla nuca. La stessa tecnica si può usare con una fascia a bandana molto larga o media.

5#Come fare la bandana a fascia con nodo

Per fare la bandana a fascia, ma questa volta arricchita da un nodo centrale dovrete piegarla come vi abbiamo descritto sopra (foto 3 e 4) poi annodarla al centro realizzando un bel nodo. A questo punto potrete legarla passandola sul capo e poi legandola dietro la nuca con due nodi.

Bandana piegata con nodo centrale
5) Bandana piegata con nodo centrale

6# Come legare i capelli con la bandana: la coda

La bandana a fascia non vi piace? O magari avete molto caldo e preferite legare i capelli? Ecco che la bandana può essere utilizzata per fare una coda, sia alta che bassa, perfetta sia con i capelli lisci, che ricci o mossi.

Basterà piegare la bandana come descritto nelle foto 3 e 4, e poi passandola sotto ai capelli realizzare un doppio nodo superiore o un nodo semplice che, se ben stretto, terrà ugualmente. Con la bandana realizzerete una bella coda di cavallo con due lembi che pendono sul retro decorandola.

7# Lo chignon con la bandana

Se volete realizzare uno chignon con la bandana dovrete procedere come descritto al punto 6 e poi tirando su la coda arrotolarla su se stessa tenendo fuori i due lembi che poi provvederete ad annodare nuovamente intorno allo chignon.

In alternativa fate una coda con l’elastico, realizzate uno chignon e poi annodatevi intorno la bandana decorandolo e lasciando liberi i due lembi. La bandana donerà allo chignon un tocco di eleganza e voi starete più fresche e in ordine. Potrete anche intrecciare bandana e capelli e rendere lo chignon particolare come in foto (foto 10 bis).

8# Come fare la bandana turbante

Turbante: questo tipo di modo per indossare la bandana è molto bello, ma richiede una bandana di dimensioni ampie. Il telo non andrà piegato( ameno che non sia molto grande), salvo che per la punta da un lato quella che porrete alla nuca. Poi coprite il capo e con i due lembi laterali portati su annodate il tutto.

Portate la punta anteriore che pende dalla fronte (dopo aver legato) verso la nuca, ripiegandola indietro, ed annodate di nuovo il tutto per ottenere un bel turbante che copre tutta la testa. Nella foto (sono io) a teatro che interpreto Oya e come vedete ho un foulard piegato a turbante.

Oya dea guerriera
Oya dea guerriera (8)

9# Come mettere la bandana la collo?

La bandana può essere indossata per legare i capelli o per rendere l’outfit più ricco. In tal caso sia in estate che anche in inverno e se si ha mal di gola, la bandana può essere annodata al collo piegandola sia a triangolo (foto 2) che a striscia (foto 3 e 4) a voi la scelta, come vostra è la scelta di annodarla dietro al capo, o di fianco al collo o magari, frontalmente: scelte di stile che danno un risultato diverso.

10# Altri modi di indossare la bandana

Altri modi di indossare la bandana? La bandana potrà anche essere utilizzata ed indossata in altri modi; ad esempio: annodata su di un cappello di paglia, utilizzata come cinta, legata al manico della borsa, o magari legata la polso. Come mettere la bandana la polso?

Per adornare il polso usando la bandana come un braccialetto, ed averla pronta a disposizione nel qual caso si vogliano legare i capelli: guardate la foto è facilissimo dovrete sempre fare la striscia della foto 4 avvolgere il polso e poi legare lasciando due “fiocchetti”, i lembi! (foto 10).

Abbiamo visto insieme, come indossare la Bandana in 10 modi diversi, ora sta a voi scegliere quelli che vi piacciono di più, ed adottarli.

L’inverno dei Leoni secondo volume saga dei Florio

L'inverno dei Leoni secondo volume saga dei Florio
L'inverno dei Leoni secondo volume saga dei Florio

Il libro L’inverno dei Leoni secondo volume saga dei Florio, è stato uno dei volumi più venduti del 2021. Termina così la saga dei Florio, una storia romanzata scritta da Stefania Auci di cui faremo la recensione.

Il primo volume, i Leoni di Sicilia, ebbe anch’esso un buon successo. Forse per via della descrizione meticolosa di una famiglia della metà del XX secolo alle prese con una scalata sociale.

Gli intrighi sociali e familiari permeano l’intero romanzo dalla prima all’ultima pagina della saga. Ambientato in Sicilia, nella bella città di Palermo, il romanzo ruota intorno ai Florio, famiglia che con sacrificio, si fa strada nel mondo dell’imprenditoria e arriva al successo per poi cadere in declino, per via di errori fatali e cattiva gestione.

L’inverno dei Leoni: saga dei Florio sinossi

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione…

E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri “il marsala” viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno sott’olio e in lattina, ne rilancia il consumo…

Estratto

Adesso tra le sue braccia c’è il futuro suo e di casa Florio. Il neonato spalanca gli occhi, e scoppia in un pianto dirotto, ma Ignazio gli bagna le labbra con un dito sporco di Marsala. “Questo sapore devi ricordare. Questo, ancor prima di quello del latte del latte”. Se lo appoggia sul petto. “Questo ci ha reso ciò che siamo, i Florio!”.

Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana “dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia“.

L’inverno dei Leoni secondo volume saga dei Florio recensione

Stefania Auci è l’autrice dei due volumi della saga Florio. L’autrice ha dato vita ad una storia familiare d’incredibile forza, viva e pulsante. Un romanzo molto bello che si incentra sulla forza e sulla decadenza della famiglia Florio, ma anche sulla figure di donna Franca e donna Giovanna che insieme ai mariti vissero tragedie insopportabili, come ad esempio, la morte die figli.

Allo stesso modo le due donne assistono inermi al dilapidare del patrimonio ad opera dei mariti che per limiti o per vanità, non furono all’altezza di gestire nel tempo. Un libro che narra una grande verità, quella delle famiglie del sud benestanti ed imprenditrici che non sono state in grado, (alcune di loro), di reggere il passaggio ed adeguarsi al nuovo modo di portare avanti gli affari.

Questo secondo volume della saga Florio, (ed anche l’ultimo), si colloca nel periodo storico che va 1868 al 1950. Narra sapientemente la Storia legata alle vicende di quei tempi che si interseca nella vita della Sicilia di quei tempi e alla famiglia Florio.

Ignazio spinge la famiglia verso un brillante periodo d’oro. Per far ciò ha sacrificato gli affetti della sua famiglia. Nonostante ciò Giovanna le è fedele e accetta con sottomissione il suo ruolo all’interno alla famiglia di Ignazio Florio. Ma la mutabilità della vita li espone a rischi e a morti improvvise.

E quando Ignazio morirà, gli seguirà nell’attività suo figlio. Così ha inizio il triste e ineluttabile declino della Famiglia Florio. Un romanzo storico ma contemporaneo al tempo stesso, in cui convivono storie di vita di un tempo, descritte meticolosamente nei colori e nei dettagli. Al tempo stesso, L’Inverno dei Leoni è un romanzo profondo, ricco di scenari rurali e malavitosi in cui sullo sfondo appare la Mafia, nella sua rete di maglie fitte che non lascia scampo.

I due volumi saga dei Florio: I Leoni di Sicilia e L’Inverno dei Leoni

Nei due volumi che compongono a Saga dei Florio, i personaggi sono descritti in modo dettagliato attraverso la ricostruzione della loro vita che risulta disseminata da eventi e da tragedie.

Cosa emerge nel romanzo? Sicuramente la narrazione è caratterizzata da una ricchezza di elementi risonanti come povertà e ricchezza, guerra e pace, amore ed odio, tradimenti ma anche felicità insieme alla ineluttabile decadenza che segnerà la fine della saga Florio e dell’Inverno dei Leoni. I due volumi sono tradotti anche in francese e in tedesco.

Vi consiglio di iniziare la lettura dal primo volume, che trovate di seguito: I Leoni di Sicilia, e poi passare alla conclusione della saga leggendo il secondo avvincente volume (di cui abbiamo parlato in questa sede) che potete trovare a seguire: L’inverno dei Leoni. Due ottime letture consigliate, da portare in vacanza e per regalarsi momenti di svago e relax.

Andare al mare fa dimagrire ma stanca, ecco perché!

Andare al mare fa dimagrire ma stanca, ecco perché!
Andare al mare fa dimagrire ma stanca, ecco perché!

Andare al mare rende la giornata rilassante ma stanca anche molto: ci siamo mia chiesti perché, se pur non facendo nulla, torniamo dal mare super stanchi?

Allo stesso modo però il mare ci regala un passepartout utile per la linea: infatti andare al mare fa dimagrire, o quanto meno aiuta a non ingrassare in virtù della presenza dello iodio.

Scopriamo questi piccoli segreti sul mare: perché fa dimagrire e perché al tempo stesso il mare stanca molto.

Andare al mare fa dimagrire? Sì, ma perché?

Per prima cosa vediamo quali sono i motivi che rendono il mare un ottimo alleato per la dieta e per la linea. Come ben si sa il mare ci regala una grande quantità di iodio, utile per la tiroide, in particolare utile a chi ha problemi tiroidei, ma non solo. Vi potrebbe essere utile leggero questo articolo: Come capire se si hanno problemi alla tiroide.

Lo iodio è un potente regolatore del metabolismo, tende ad aumentarlo e conseguentemente accelerando il metabolismo aumenta anche la quantità di grassi e zuccheri che il nostro corpo riesce a “bruciare”. Ne consegue che andare al mare spesso aiuta il metabolismo a rimanere attivo, favorendo una silhouette snella.

Quindi se state cercando di mantenervi in forma e riattivare un metabolismo lento, optate per il mare.

Il mare stanca: Perché?

E’ risaputo che il mare, a differenza del lago e della montagna, riesca a farci stancare di più. Spesso dopo una bella giornata di mare si torna a casa “cotti”, e stanchi morti; ma il responsabile della stanchezza non è il sole in senso stretto.

Infatti, ci sentiamo stanchi dopo una giornata di mare anche se la trascorriamo all’ombra di un bel ombrellone: e allora perché il mare stanca?

I motivi per cui il mare ci fa sentire stanchi sono più di uno:

  1. Calo della pressione
  2. Perdita di sali minerali
  3. Perdita di liquidi

Calo della pressione al mare

Eh si, lo sanno bene le persone che soffrono di pressione bassa che le alte temperature, e dunque il mare, tendano a far scendere ancor di più la pressione, causando un senso di spossatezza e stanchezza, favorendo anche una certa sonnolenza.

Se si soffre di pressione bassa e si va al mare è bene alternate al sole, bagno e docce fredde e bere molto, questo per ripristinare una normale pressione. La vaso dilatazione che si ha al mare, con il caldo, è responsabile del calo della pressione e della stanchezza: non dimenticatelo!

Perdita di sali minerali

Anche la perdita di sali minerali dovuta al calore, al sole e alla sudorazione può incidere sensibilmente sul senso di stanchezza che sopraggiunge quando andiamo al mare. E’ bene bere molto e integrare le perdite di sali minerali con cibo appropriato o integratori. Anche le bibite energetiche possono essere utili in tal senso, specie per chi soffre anche di pressione bassa.

Perdita di liquidi

Abbiamo visto che caldo, vento asciutto, ma anche sudorazione eccessiva, possono causare un’importante perdita di liquidi, responsabile anche della perdita di sali minerali e del calo della pressione.

Quando siete al mare ricordatevi sempre di bere molto e spesso. Utile prendere vitamine con integrazione di sali minerali, in modo da prevenirne la perdita eccessiva. Aggiungete sali minerali alla vostra dieta.

Inoltre, la perdita di liquidi eccessiva è favorita anche dalla vaso dilatazione: pressione bassa, perdita di liquidi e di sali minerali sono tre fattori tra loro connessi che insieme danno come risultante un calo di energia e stanchezza.

Ecco perché dopo una giornata di mare il senso di stanchezza è quasi sempre presente.

Cosa fare per non tornare dal mare stanchi?

Come visto, calo di pressione, perdita di liquidi e sali minerali ci fanno sentire stanchi morti. Ma la soluzione è assai semplice: basta integrare prima, o durante. Allo stesso tempo, per ridurre la morsa del caldo e la perdita di liquidi con calo della pressione, ricordatevi di alternare al sole, bagni freschi e docce fredde, mangiare molta frutta, e bere tanto.

Quindi se il mare con lo iodio sono alleati della nostra linea, e aiutano il metabolismo e la tiroide a funzionare la meglio, assicurandoci un bel carico di vitamina D alleata del cuore, della pelle e delle ossa, non va dimenticato che il sole può anche rivelarsi un nemico se preso in modo sbagliato e senza le dovute precauzioni.

Sia che ci si trovai al amare, che al lago o in montagna, è opportuno evitare di prendere il sole nelle ore più calde ed è sempre consigliato usare le protezioni solari in base al proprio fenotipo.

Nelle ore più calde è bene non esporsi ai raggi del sole, che come ben si sa, sono pericolosi per la salute della pelle e possono causare scottature e insorgenze di tumori.

E il mare d’inverno fa bene?

E il mare d’inverno fa bene?

Se il mare nella stagione calda ed estiva può causare gli inconvenienti descritti, trascorrere qualche ora al mare nelle giornate autunnali o primaverili appena tiepide, od anche fare una bella passeggiata in inverno, non può che giovare alla nostra salute: poco sole, niente scottature ne disidratazione, e tanto iodio.

Sognare abito da sposa significato e numeri da giocare

Sognare abito da sposa significato
sognare abito da sposa significato e numeri da giocare

Nei sogni gli elementi che possono comparire dando una connotazione ed un significato diverso, sono molteplici. Sognare un abito da sposa non è necessariamente un evento che accade quando si sogna un matrimonio.

Può trattarsi, ad esempio del momento in cui si sogna di acquistare l’abito da sposa, o magari di ritrovarsi con un abito da sposa in mano, in casa, sul letto, altrove, etc. I motivi per cui nel sogno gli abiti da sposa possono apparire sono molteplici.

Ma per comprendere cosa ci vuole comunicare il sogno andranno esaminati i vari elementi che compaiono incluso il colore dell’abito da sposa che si sogna. Cosa significa sognare un abito da sposa? Scopriamolo insieme!

Sognare abito da sposa significato

Spesso, ma non sempre, quando si sogna un vestito da sposa o anche un matrimonio è utile approfondire e leggere questo articolo: Sognare sposo o sposa, significato simboli e numeri da giocare. Nel qual caso accada che, nel sognare il vestito da sposa, non vi siano matrimoni e cerimonie, cerchiamo di comprenderne quale sia il reale significato.

Va detto che in genere i vestiti nei sogni hanno un significato ben preciso, (leggetevi l’articolo), in quanto, esattamente come avviene nella realtà, tendono a definire lo stato sociale, il ceto di appartenenza e come “ci si sente in quegli abiti”.

Quindi, a tal proposito, andrà fatta una distinzione tra il sognare un abito sposa e il sognare di indossare un abito da sposa.

Sognare un abito sposa

L’abito da sposa nei sogni indica il desiderio di purezza, e la voglia di intraprendere una relazione sana pulita e sincera. Ecco perché sognare di essere vestite da sposa significa che avete voglia di una relazione duratura e sincera.

Vi ricordo che anche il colore tipico dell’abito da sposa, il bianco, (colore bianco nei sogni), rappresenta proprio questo concetto di purezza. Se il colore dell’abito non è bianco, ma di altro tipo, anche il concetto di base dell’abito da sposa si modifica:

Ma se siamo noi ad indossare un abito da sposa nel sogno? Se siamo noi ad indossare l’abito bianco allora dobbiamo approfondirne il senso.

Sognare di indossare un abito da sposa

L’abito da sposa che indossiamo nel sogno sta ad indicarci un momento di passaggio, il desiderio di cambiamento, o un cambiamento già in atto. Il passaggio dallo stato sociale di nubile a sposata indica proprio questo.

Ma se l’abito che indossiamo non appare necessariamente durante una cerimonia, il significato del sogno non cambia di molto. Indossato o non, l’abito da sposa nei sogni indica una fase di cambiamento.

Sognare abito da sposa significato e numeri da giocare

I numeri da prendere in esame o i numeri da giocare quando si sogna un vestito da sposa o un matrimonio, sono più di uno, alcuni associati al sogno del matrimonio (che trovi qui: Sognare un matrimonio significato), e che vedremo sotto, ed altri all’abito da sposa in senso stretto.

Cosa significa nella Smorfia sognare una sposa o l’abito da sposa?

La Smorfia, come ben si sa, associa dei numeri ai sogni. Sognare una sposa seconda la Smorfia ci dice di giocare il numero 63, mentre associa la parola sposa al suo reale significato latino “sponsa” ovvero “fidanzata”.

Sempre secondo la Smorfia quando si sogna l’abito da sposa il numero da giocare è l’80. Se invece sogniamo un abito da cerimonia colorato e non necessariamente bianco e convenzionale, allora il numero da giocare sarà 84.

Ricordo infatti che i vestiti da sposa nei sogni possono essere di vario colore e dare al sogno valenza diversa. Riassumendo ecco i tre numeri da giocare quando si sogna un abito da sposa, da cerimonia o un matrimonio:

Sognare matrimonio 63

Sognare abito da sposa 80

Sognare abito da cerimonia 84

Sognare un vestito da sposa secondo Pitagora

Come abbiamo già visto in altri sogni presi in esame, Pitagora attribuisce, esattamente come nella Kabala, un significato ad ogni lettera. Motivo per cui per ogni parola avremo un insieme di numeri ed un risultato finale: vediamo quali sono quelli riferiti al sogno di un abito da sposa.

M-A-T-R-I-M-O-N-I-O= 4 – 1 – 2 -9 – 9 – 4 – 6 – 5 – 9 – 6 = 10

A-B-I-T-O D-A S-P-O-S-A= 1 – 2 – 9 – 2 – 6 – 4 -1 – 1 – 7 – 6 – 1 – 1 = 5

V-E-S-T-I-T-O D-A S-P-O-S-A= 22 – 5 – 1 – 2 – 9 – 2 – 6 -4 -1 – 1 – 7 – 6 – 1 – 1 = 12

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Come scegliere la borsa in paglia da mare e non

Come scegliere la borsa in paglia da mare e non
Come scegliere la borsa in paglia da mare e non

Sono loro, le borse in paglia tra le più gettonate per la moda mare e non solo di quest’anno. La borsa in paglia sbarca in spiaggia ma si muove con estrema eleganza anche per le strade della città.

Tanti i nuovi modelli, dalla borsa in paglia super capiente, alle mini bag in paglia di forma quadrata, rettangolare o rotonda. Belle e capienti, piccole e discrete, le borse in paglia si arricchiscono di fregi e dettagli che le rendono un must have dell’estate 2022.

Come scegliere la borsa in paglia; colori e dimensioni

Ogni brand ha lanciato la sua collezione di borse in paglia e le più belle sono da ricercare un po’ ovunque, sia tra le marche prestigiose, che tra le borse di marche meno note.

Questo perché le borse in paglia sono decorabili con estrema facilità ed ogni creatore di moda ha ben pensato di realizzarle in modo diverso, sia per quel che riguarda le forme, che i colori, nonché per la trama adottata, il filato naturale, la rafia, la paglia.

Impreziosite da fiori, decori, pailletes e dettagli ricercati le più belle borse in paglia sbarcano nei negozi delle città e sugli e-commerce come quello di Riviera in vendita su Carillohome che espone splendide borse in paglia capienti e teli male da abbinare, per un estate all’insegna della praticità senza rinunciare allo stile.

Borse in paglia: rosse, bianche, beige o multicolore?

Ve ne mostriamo alcune in foto in questo blog di moda, (o magazine di moda, se preferite), dopo averle esaminate nel dettaglio e averne scelte alcune che ci sono piaciute in modo particolare sia per la foggia stessa della borsa, sia per il prezzo ridotto che va dai 30 euro ai 50 euro per le quattro capienti borse mare in paglia super belle.

I colori vanno dal tradizione beige o color sabbia, fino ai rossi accesi e agli arancioni estivi e solari. I manici delle borse in paglia sono rotondi caratterizzano le borse incorniciandole con eleganza morbida.

Intrecci sapienti realizzati in Juta o Juta e cotone, in tinta unita, bicromia e multicolore per un sapore estivo variegato per queste borse in paglia Riviera.

La grande borsa in paglia il passepartout esclusivo per il mare

La grande borsa in paglia permette di inserire al suo interno ogni accessorio di cui al mare possiamo avere necessità: dal telo mare al costume di ricambio, alla crema solare, nonché per riporvi il portafoglio, gli occhiali da sole e magari perché no? Anche un cappellino in paglia per le ore più soleggiate. Per uno stile moda inconfondibile, anche al mare.

La piccola bag in paglia un must have da sfoggiare

Sono loro, le mini bag in paglia, belle, discrete e particolari a conquistare il cuore delle donne che la scelgono anche per la città. La forma più romantica per la borsa in paglia piccola è sicuramente quella rotonda, ma si amano anche le forme rettangolari e capienti ed i profili delle borsette in paglia squadrate molto particolari.

Piccoli bauletti, o grandi bag, le borse in paglia sono entrate a far parte del guardaroba di ogni donna con estrema facilità. Da indossare con disinvoltura in ogni occasione, queste borse povere nelle origini, diventano bellissime, sfarzose e costosissime.

Specie per quanto riguarda alcuni brand nello specifico, come ad esempio Radà (sito Rada.it) di cui vi abbiamo parlato in questo articolo “Borse in paglia modelli originali per l’estate” che ne hanno fatto degli accessori moda ricercati con prezzi a partire dai 150 euro in su.

Delitti a Fleat House di Lucinda Riley, libro giallo, recensione

Delitti a fleat house
Delitti a Fleat House di Lucinda Riley, libro giallo, recensione

Delitti a Fleat House di Lucinda Riley, libro giallo, uscito a Maggio del 2022, successivamente alla morte dell’autrice. Un libro scelto da noi e di recente pubblicazione, inserito tra i nostri libri consigliati, in quanto ha già al suo attivo numerosissime vendite ed uno dei libri gialli più venduti in Amazon.

Un libro ambientato in un austero dormitorio, quello appunto di Fleat house, un luogo in cui gli eventi lasceranno, pagina dopo pagina, con il fiato sospeso il lettore, creando un alone di suspanse e di mistero. Cosa accade a Fleat House? Vediamo la trama nel dettaglio e la recensione del libro Delitti a Flat House.

Delitti a Fleat House di Lucinda Riley, libro giallo – Sinossi

La storia del libro ha inizio in modo drammatico con l’improvvisa morte di Charlie Cavendish, che avviene nel dormitorio di Fleat House. Per tutti si rivela come un evento scioccante, ma che il preside è subito propenso a liquidare come un “tragico incidente”. Ma, come vedremo, non si tratta esattamente di un incidente… La polizia non esclude, infatti, che si tratti di un crimine bello e buono.

Motivo per cui il caso richiederà il ritorno in servizio dell’ispettore Jazmine “Jazz” Hunter. Jazz che ha abbandonato la carriera nella polizia di Londra, (per motivi personali) accetta con una certa riluttanza di occuparsi di questa nuova indagine ma lo fa per fare un favore al suo vecchio capo.

Ma la vicenda sembra destinata a complicarsi: uno dei professori viene trovato morto e, a distanza di poco tempo un alunno scompare misteriosamente. A tutto ciò seguiranno intrighi familiari, tradimenti e vendette: tanti ed inquietanti i segreti racchiusi nelle mura di Fleat House e alcuni di questi attendono di venire alla luce da tempo.

Delitti a Fleat House di Lucinda Riley, libro giallo, recensione

Delitti a Fleat House è un libro giallo dalla trama variegata. Gli intrighi ed i misteri che compongono il libro lo rendono un romanzo giallo avvincente, ricco di sfumature e sfaccettature che renderanno il compito dell’ispettore Jazmine “Jazz” Hunter, decisamente complesso. Tanti i colpi di scena ed il susseguirsi di vicende che rendono il racconto avvincente senza rischiare di annoiare mai il lettore.

Un libro consigliato per coloro che amano il genere specifico dei romanzi gialli. Un libro dove nulla va dato per scontato e che sorprende in molteplici parti della sua lettura.

Il libro Delitti a Fleat House è disponibile sia in formato Kindle a 12,99 euro, che in copertina flessibile al prezzo di 18,81 euro. Tra i gialli di nuova uscita del momento Delitti a Fleat House è uno di quelli di maggior successo che ha al suo attivo il maggior numero di vendite relativo ai libri del settore romanzi gialli.

Nei due link banner sottostanti li trovate entrambi.

Sull’autrice Lucinda Riley

Lucinda Riley, nome d’arte di Lucinda Edmonds è nata nel 1965 a Lisburn, ed è morta per un tumore l’11 Giugno 2021. Sposata e madre di quattro figli, visse la maggior parte della sua vita tra l’Inghilterra (Norfolk) e il sud della Francia. Questo è dunque una delle sue ultime opere.

Ex attrice di TV e teatro, si dedica alla scrittura di romanzi e di gialli in seguito ad una malattia debilitante una mononucleosi severa che la costringerà al riposo forzato nel 1989. I suoi romanzi rosa sono famosi e tradotti in ben 28 lingue, tra essi di grande successo la serie di libri intitolata Sette sorelle.

Resilienza, cosa significa e cosa si intende

Resilienza significato
Resilienza, cosa significa e cosa si intende

Resilienza una parola entrata nel vocabolario comune di recente ma che da sempre veniva riferita ai materiali e alle proprietà tecnologiche di quest’ultimi.

Un materiale con alta resilienza tende, sotto sollecitazioni, a modificare la sua struttura senza rompersi. Da qui nasce la parola resilienza ed il suo significato più profondo: resilienza significa la capacità di un individuo ad adattarsi; questo adattamento comprende sia gli eventi naturali e definiti normali, che quelli traumatici e difficoltosi.

Resilienza significato, e come essere resilienti

L’essere umano è di per se adattabile e resiliente, chi più o chi meno. La resilienza può essere paragonata al così detto “spirito di adattamento“, che inequivocabilmente, alcune persone possiedono in maniera spiccata, ed altre meno. La resilienza vera è quella che riguarda principalmente il nostro io profondo, e la nostra mente.

La persone altamente resilienti non si arrendono mai neanche di fronte ad eventi traumatici e drammatici che alterno profondamente la loro vita e le loro sicurezze. Un’ alta resilienza permette di reagire ad ogni evento e trauma che si verifica lungo il percorso della propria vita.

Una bassa adattabilità, e dunque una scarsa resilienza, espongono l’essere umano a un escalation, trauma/ crollo, quasi certa.

Essere resilienti: il positivismo che insegna

In effetti essere resilienti non equivale all’essere dei positivi cronici, ma bensì significa saper vivere in una costante condizione di adattabilità. Ciò consente alla persona di imparare dagli eventi, nel bene e nel male, e di andare avanti comunque vada e nonostante tutto.

La psiche ne esce comunque reattiva e mai distrutta, e la forza che si può trarre da un’elevata resilienza è davvero notevole ed applicabile ad ogni ambito, sia quello famigliare che lavorativo o sociale.

Talvolta essere resilienti permette di trasformare l’evento “negativo” o difficile, in una sorta di fonte di apprendimento che consente di acquisire nuove competenze e saper poi, in un’altra occasione, metterle in campo. Chi è resiliente e vive “reagendo” è in grado di far fronte alle situazioni più disparate senza mai cadere in crisi.

Caratteristiche della resilienza nei bambini e negli adulti

Se nell’adulto molti fattori che si sono verificati nell’arco della vita, hanno influito sulla sua capacità di essere resiliente ed attivare tutta una serie di meccanismi utili per superare le difficoltà, questa facoltà ne bambini è praticamente innata.

I bambini sono per natura resilienti, capaci di reagire alle situazioni, e di arginare velocemente ciò che di negativo si è verificato. Questo perché lo spirito dei bambini è allegro e giocoso.

Gli adulti resilienti invece, sono coloro che hanno una buona stima di se, sono capaci di razionalizzare e reagire ed hanno una buona dose di ottimismo.

Al tempo stesso, le persone altamente resilienti hanno spiccate doti di comunicazione (La comunicazione nasce dall’ascolto e dall’empatia) ed anche da una innata o acquisita capacità di risolvere i problemi, o comunque di accettarli. Tutto questo li pone su di un piano “positivo ed ottimistico” che gli consente, senza ombra di dubbio, di vivere molto meglio.

Rimedi per una scarsa resilienza

Le persone scarsamente resilienti dovrebbero imparare a concentrarsi sulle problematiche ed analizzarle in maniera razionale e distaccata.

Ciò le aiuterebbe a comprendere che, i problemi con i quali non riescono a convivere, o che alterano la loro felicità, sono spesso risolvibili e talvolta, sono già dietro alle loro spalle. In tutto questo credo sia opportuno spendere due parole anche nei riguardi dell’empatia.

L’empatia è una caratteristica che consente di immedesimarsi nell’altro e di comprendere meglio i bisogni altrui e i drammi altrui. L’eccessiva sensibilità può talvolta rendere vulnerabili ma non per questo meno resilienti.

Al di la di ciò che siamo in grado di percepire c’è poi una parte di noi, e del nostro vissuto, che è in grado di razionalizzare, affrontare, risolvere, perché, vada come vada, è ben noto che come affermava Nietzsche, “ciò che non ci uccide ci rafforza“.

Mai farsi sopraffare dai drammi, traumi e problemi; è utili imparare a reagire e a combattere sempre e comunque, per il proprio benessere e per quello di chi ci vive accanto.

Essere resilienti significa anche essere positivi e saper vedere il bicchiere sempre mezzo pieno (come vi spiego in quest’altro articolo) e riuscire a trovare un lato positivo in ogni situazione.